“Le proteste degli agricoltori sono legittime ed evidenziano il disagio di un settore che negli ultimi cinque anni ha subito politiche distaccate dalla realtà quotidiana, spesso orientate più da ideologie che dalla pratica. È essenziale riconoscere che, pur importante, la salvaguardia della biodiversità e gli sforzi per ridurre l’impatto umano sull’ambiente non dovrebbero sopraffare le esigenze, gli interessi e le aspettative dei cittadini”, così in una nota l’analista geopolitico e socioeconomico Pietro Paganini in merito alla protesta degli agricoltori ora in corso nel quartiere europeo a Bruxelles.
Trattori, P.Paganini (analista socioeconomico e agrifood): proteste Bruxelles legittime.
“Tuttavia -prosegue- l’interpretazione corrente di queste proteste rischia di essere erronea. Esiste il pericolo che, mossi da emotività e da aspirazioni di potere, i futuri leader della Commissione o del Parlamento possano annullare cinque anni di politiche ambientali, alcune delle quali valide e non necessariamente da scartare. Un tale passo indietro verso approcci meno attenti all’ambiente rappresenterebbe un grave errore”. E precisa “spesso, in mancanza di una guida liberale e innovativa, si procede senza un approccio sperimentale che equilibri adeguatamente le necessità dei cittadini con quelle dell’ambiente. È pertanto urgente definire un piano robusto e ben considerato per il cruciale settore agroalimentare, da presentare prima delle elezioni da parte di candidati e partiti”.
Questo consentirebbe agli elettori di “fare una scelta informata su chi li rappresenterà. Il settore agroalimentare, fondamentale per l’esistenza umana, è stato trascurato per troppo tempo. È vitale comprendere come l’Europa possa assicurarsi l’autosufficienza alimentare: quali sono i nostri fabbisogni calorici giornalieri, quanto produciamo, quanto e da dove importiamo, e infine, le nostre esportazioni.
In questo contesto -conclude il Prof. Paganini- gli agricoltori sono un elemento cruciale, meritevoli di rispetto e di un piano d’azione serio e ben ragionato. È tempo di abbandonare le politiche giustificate unicamente dall’emotività, favorendo invece quelle fondate su solide basi razionali e scientifiche”.