WE/2. Women Empowerment / seconda parte
WE/2. Women Empowerment / seconda parte, a cura di Caterina Ghisu e Simone Mereu Canepa, 24 marzo/ 31 maggio 2024. Hotel Italia, Via Sardegna, 31, Cagliari.
inaugurazione domenica 24 marzo, ore 11:30Il femminismo non riguarda il processo per rendere le donne più forti.
Le donne sono già forti, si tratta di cambiare il modo in cui il mondo
percepisce quella forza.
Il successo della prima edizione di Women Empowerment, la risposta del
pubblico e degli addetti e addette ai lavori, ci ha incoraggiati a
realizzare la seconda parte di questa mostra collettiva, ospitata nelle
sale dell’Hotel Italia di Cagliari, che parte dalla richiesta a
trentasei artiste di raccontare il lungo e complesso processo intrapreso
dalle donne per incrementare il potere di controllo sulle proprie vite,
per compiere scelte strategiche a loro favorevoli, volte a raggiungere
il proprio potenziale.
In questa seconda parte della collettiva, rispetto alla prima parte,
abbiamo incluso artiste storicizzate come Annalisa Achenza, Edina
Altara, Mirella Bentivoglio, Bona de Mandiargues, Anna Cabras Brundo,
Zaza Calzia, Maria Crespellani, Paola Dessy, Maryse Eloy, Elisabetta
Gut, Lalla Lussu, il duo Louis-Anne, Teresa Mereu, Daniela Nobile, Maria
Grazia Oppo, Verdina Pensè, Deidi von Schaewen, Giovanna Secchi, Franca
Sonnino.
Ci sono artiste affermate che hanno all’attivo personali e collettive
nazionali e internazionali: Enrica Badas, Marina Desogus, Laura Farneti
(in collaborazione con Vanessa Aroff Podda), La Fille Bertha, Marta
Fontana, Rosi Giua, Carolina Melis, Daniela Nobile, Isabella Mei,
Mercedes Pitzalis, Marina Putzolu, Maria Carmen Salis e una
rappresentanza delle giovani generazioni, Benedetta Cocco, Giulia
Meloni, Ceci (Cecilia Mereu), insieme a Elisabetta Lai e Maria Tiziana
Perra.
Anche in questa edizione, le artiste riflettono sull’empowerment
femminile, nel presente ma anche in una prospettiva futura, raccontano
il rapporto delle donne con il corpo e la loro autostima, il diritto di
determinare scelte, di decidere della propria vita, privata e
lavorativa, la capacità di influenzare la direzione del cambiamento
sociale per creare un sistema più giusto ed inclusivo.
Se gli strumenti attraverso i quali l’empowerment femminile si
realizza sono l’educazione, l’informazione, la divulgazione e la
sorellanza, questa seconda parte della collettiva ha l’intento di
innestarsi nel processo di sensibilizzazione sociale, come un’azione –
una tra le tante possibili – per combattere la disparità di genere,
obiettivo di sviluppo sostenibile numero 5 dell’Agenda 2030, che
significa riconoscere che senza equità di genere non può esserci
sviluppo globale.
Ecco perché è importante promuovere iniziative che coinvolgano la
comunità sui temi dell’empowerment femminile, favorirlo non solo è
un dovere sociale, ma è anche l’unico modo per far sì che la cultura
in cui viviamo diventi sempre più inclusiva nei confronti delle donne.