di Umberto Zedda
Grande successo a Sanluri per la danza Dervish di Ziya Azazi
Saluta commosso il ballerino turco Ziya Azazi al termine del suo spettacolo al Teatro Akinu Congia di Sanluri. Lacrime di gioia per una serata che ha richiamato tanti appassionati e non in Medio Campidano per assistere ad una serata dai contorni mistici e spirituali. Ancora una volta il circuito CeDAC ha fatto il botto portando in Sardegna un artista di calibro internazionale.Il Dervish è sbarcato in Sardegna lasciando gli spettatori attoniti, sorpresi e svuotati dalle preoccupazioni che li accompagnavano fino a pochi secondi prima. Questa danza, originaria delle comunità islamiche sufi, accogliendo varie pratiche meditative, permette al ballerino (o derviscio) di liberarsi del proprio ego e dei desideri personali attraverso una rotazione incessante.
Capire il senso della vita, che accelera e si intensifica in ogni senso, può essere possibile solamente attraverso la liberazione dei propri fardelli che mutano in conoscenza ed esperienza.
Ziya Azazi e il suo progetto Dervish in Progress hanno ipnotizzato gli spettatori al Teatro di Sanluri con musiche incalzanti e folkloristiche e luci prima languide poi fulgide dando vita propria agli indumenti tipici di questa danza.
Sotto i riflettori il danzatore e coreografo turco nato ad Antiochia e formatosi a Istanbul, dove ha firmato le prime coreografie, per poi approdare nel cuore della Mitteleuropa, scritturato dalla Vienna Volksoper, dal Theaterhaus Stuttgart e dal Grand Théatre di Ginevra: Ziya Azazi (classe 1969) ha lavorato con Jan Fabre al Trobleyn e collaborato con artisti come Cem Ertekin, Aydin Teker, Sebastian Prantl, Philippe Arlaud, Anne-Marie Gros, Ismael Ivo, Marcia Haydée, Yoshi Oida e Thierry Smits.
Vent’anni di tour e di ricerca per questo incredibile ballerino che non verrà facilmente dimenticato in Sardegna. Infatti il derviscio rotante è atteso quest’oggi a Macomer. Il tour sardo di Azazi prosegue il 27 aprile ad Alghero per poi chiudersi il 28 a Lanusei.