Cagliari, aggressione in carcere a Uta – Ancora un grave episodio di violenza gratuita contro appartenenti alla Polizia penitenziaria in servizio nel carcere di UTA, a Cagliari.
“Sono stati momenti ad alta tensione quelli vissuti nelle ultime ore”, spiega Luca Fais, segretario per la Sardegna del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Ancora una volta alcuni fatti che ha visto come vittime di aggressione unità del personale di Polizia Penitenziaria. Domenica pomeriggio un detenuto, dopo continue minacc,e ha sputato al personale reo di averlo svegliato per effettuare la battitura delle inferriare previste da regolamento. Il responsabile è stato protagonista di svariati eventi che hanno destabilizzato l’ordine e la sicurezza con quotidiane minacce pesanti nei confronti del personale.
Il SAPPE ha esortato gli uffici ministeriali regionali e dipartimentali per l’immediato trasferimento del detenuto nella Penisola”. “Altro evento eclatante”, prosegue il sindacalista, “è quello accaduto nella serata di ieri, quando due detenuti italiani hanno appiccato un incendio nella propria cella con un fine ben preciso: ovvero, una volta intervenuto il personale di Sezione, i due, nascondendosi nel bagno, hanno teso un’imboscata agli Agenti, armati di pentole ed oggetti atti ad offendere, che erano nel pieno dell’azione di salvataggio. Successivamente, disarmati con non poca difficoltà, i detenuti, spostati di Sezione, hanno cercato ancora una volta di avventarsi cercando lo scontro fisico e, all’atto di contenimento, uno dei due detenuti, ha morso violentemente il personale intervenuto e ben sette unità sono dovute ricorrere alle cure dei sanitari”.
Cagliari, aggressione in carcere a Uta. SAPPE: “non si può più lavorare così”
Netta la denuncia del SAPPE Sardegna: “Non è possibile continuare a denunciare sempre gli stessi eventi. Sono piuttosto auspicabili interventi come il trasferimento dei soggetti facinorosi da parte degli uffici preposti. Ancora una volta si esprime la nostra vicinanza al personale coinvolto”, conclude. Per Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria che esprime solidarietà e vicinanza ai poliziotti feriti ed a tutto il Reparto operativo di Uta, servono “interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto.
Servono poliziotti e regole d’ingaggio chiare, tecnologia e formazione per chi sta in prima linea nelle Sezioni, strumenti di difesa e contrasto delle violenze”. Il riferimento del leader nazionale del SAPPE è alla necessità di “prevedere l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene e la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario”.
Ma Capece torna anche a sollecitare, per la Polizia Penitenziaria, “la dotazione del taser, che potrebbe essere lo strumento utile per eccellenza in chiave anti aggressione (anche perché di ogni detenuto è possibile sapere le condizioni fisiche e mediche prima di poter usare la pistola ad impulsi elettrici)”.
Roma, 16 aprile 2024