«Assistiamo quotidianamente, pressoché́ in tutti i Comandi della Sardegna, alla riduzione del dispositivo di soccorso. I Vigili del fuoco hanno bisogno di nuove assunzioni per colmare la carenza attuale e quella che si sta ulteriormente creando a seguito dei numerosi pensionamenti e la soluzione non può certamente essere il ricorso al lavoro straordinario, divenuto ormai di consuetudine per garantire il soccorso pubblico».
La denuncia arriva a seguito dell’importante incendio che, ha devastato il paesaggio nelle campagne di Sarroch, e che ha sollevato il problema delle forze che il sistema di pronto intervento può schierare in caso di emergenza. Ritorna quindi d’attualità, il tema degli organici: «In Sardegna mancano almeno 250 vigili del fuoco»: dichiara Pietro Nurra.
«La coperta è corta – dice -. I Comandanti Provinciali per fare in modo che si abbia il dovuto soccorso alla popolazione hanno sempre sostenuto le richieste di nuovo personale verso i vertici ministeriali, ma i problemi ci sono e attualmente sono in una fase di stallo. Non è solo un problema di numero, ma anche di anagrafica: «L’età media del personale è superiore ai 52 anni. I capi partenza, che svolgono un servizio operativo, lo fanno sino a 60 anni.
A differenza di altri corpi, noi non abbiamo un’organizzazione tale che permette, raggiunto un limite d’età, di essere reimpiegati in altre attività non operative». Il turn over è chiaramente insufficiente per riequilibrare i pensionamenti del personale, in quanto tra il 2024 e 2025 ci sarà il picco delle quiescenze e le assunzioni sono fatte con il contagocce, serve un aumento delle unità da avviare ai corsi in quanto siamo nettamente in ritardo visto che il periodo di formazione di un vigile del fuoco ha una durata di 9 mesi.
Partiamo dal Comando di Cagliari ( città metropolitana) oltre alle carenze di organico è oramai imprescindibile l’istituzione di una sede per una miglior copertura territoriale (Pula ) già denunciata dalle OO.SS. e per la quale richiamiamo le istituzioni locali al supporto di tale rivendicazione anche alla luce dell’ultimo evento occorso in quella zona , necessita un elevazione di categoria della sede di Carbonia a SD4 Su Iglesias mancano ancora le effettive unità del potenziamento della sede a SD5 (circa 12 unità) e in tutto il Comando nel corrente anno andranno in pensione 47 unità.
Proseguendo con Sassari: il Comando oltre alle consistenti carenze di organico (in particolare personale caposquadra) è sottodimensionato sia per l’estensione che per le peculiarità del territorio. Abbiamo una delle Province più vaste d’Italia. Ci sono due aeroporti e la zona è ricca di insediamenti portuali, da Porto Torres a Olbia e ancora tutta la marineria da Golfo Aranci sino a Alghero» Mancano allo stato attuale oltre 50 unità qualificate e le unità necessarie circa 20 vigili, su Olbia manca ancora l’assegnazione delle effettive unità del potenziamento della sede a SD5 (circa 12 unità) e nel corso dell’anno ad aggravare la situazione al Comando ci saranno circa 15 pensionamenti.
Il Comando di Nuoro soffre una carenza di qualificati di circa 15 unità e una carenza drammatica del personale tecnico logistico gestionale (personale che contribuisce alle attività amministrative del comando) che in alcuni casi rasenta ormai circa l’80 %delle carenze in particolari settori.
Vigile del fuoco è una definizione generica: all’interno del corpo ci sono anche le specializzazioni. «Anche il Nucleo sommozzatori ha carenze di personale: in quello di Sassari 18-20 unità, in quello di Cagliari almeno una decina». Dall’acqua al cielo: «Reparto volo: secondo la pianta organica i piloti dovrebbero essere 12, invece sono sette con carenze di organico anche tra il personale tecnico ed elisoccorritore e anche qui alcuni prossimi pensionamenti».Cosi’ come carenze intorno al 20% affligge il personale nautico.
Anche a Oristano servirebbero circa 25 unità tra i qualificati e circa 15 unità VF».
Come facilmente comprensibile Il personale fa «i salti mortali per garantire alla popolazione il giusto standard di soccorso», ma cosa sarebbe successo se a Olbia durante l’incendio alla concessionaria «si fosse verificato un grave incidente o un incendio, per esempio, all’ospedale? In altre realtà c’è un diverso supporto interprovinciale, e il tutto si aggrava dal fattore insulare, per rinforzi dal continente ci vogliono almeno 24/36 ore per avere forze aggiuntive. ma la Sardegna deve fare i conti con numeri risicati, con distanze grandi e una rete viaria che ha dei limiti. Una concomitanza di più interventi non consente una copertura con delle tempistiche adeguate.
C’e bisogno di una presa di posizione da parte della politica a tutti i livelli affinché alla Sardegna venga riconosciuto il personale adeguato alle necessità territoriali, aggravate dell’insularità. Conclude Nurra