Il 13 e 14 aprile “Terramadre” di Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich indaga il rapporto tra uomo e natura
È un’indagine viscerale sul rapporto tra uomo e natura Terramadre di Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich, in scena il 13 e 14 aprile al Teatro Biblioteca Quarticciolo. Un intreccio delle parole raccolte dalle persone incontrate nelle loro esperienze di viaggio autobiografiche. Incontri che hanno anche dato vita alla scena dello spettacolo, che i due autori e interpreti definiscono “scenografia partecipata”: un totem costruito solo con materiali e oggetti ricevuti dalle persone intervistate che rappresentano il loro rapporto con la natura. Il totem prende vita nel corso dello spettacolo con l’avanzare delle scene, intitolate come se fossero le tappe del viaggio percorso, un viaggio frammentato e non continuativo: le piante pioniere; c’è solo la strada; mappare il percorso; divieto d’accesso; fallire.Terramadre è uno spettacolo tout public, pensato sia per luoghi all’aperto che al chiuso, urbani e non. Come nel precedente lavoro della compagnia Nardinocchi/Matcovich, Arturo, tornano alcuni elementi che sono alla base di una poetica che si sta definendo: la non- rappresentazione e l’intento di creare una drammaturgia che necessiti dell’intervento degli spettatori per essere completa, senza il quale l’azione non può proseguire.
______________________
Sappiamo distinguere cosa è naturale da cosa non lo è? Esiste un patto tra noi e la natura?
È ancora un nostro interlocutore? Noi siamo città o natura?
A queste domande non avevamo una risposta. Per questo, con Terramadre, abbiamo intrapreso un viaggio – fisico e teatrale – durato più di un anno, che ha avuto l’obiettivo di ridefinire il nostro rapporto con la natura. Un desiderio che abbiamo sentito entrambi, ma che nasceva da esigenze opposte: Niccolò voleva ritrovare il rapporto viscerale che aveva instaurato con la natura da bambino; Laura sentiva invece un profondo senso di paura e voleva capirne le origini, per poi provare a dominarla, riuscire a fidarsi.
Ciò che ci ha accomunati è stata la voglia di uscire dalla città in cui viviamo, per esplorare nuovi territori e incontrare molteplici umanità. Abbiamo attraversato diverse regioni: Emilia Romagna, Umbria, Puglia, Lombardia, Piemonte e Toscana; in ogni territorio abbiamo incontrato e intervistato persone che vivono e lavorano a contatto stretto con la natura: contadini, allevatori, produttori di vino, apicoltori, pescatori, enti parco, guide escursionistiche…
Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich
Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich sono due registi/autori. Laura si forma presso l’Accademia d’Arte Drammatica Cassiopea di Roma, diplomandosi nel 2019 al corso triennale di regia e dramaturg; Niccolò si diploma nel 2014 al corso di autore teatrale della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Laura, con lo spettacolo Pezzi, vince nel 2019 il Roma Fringe Festival; Niccolò nel 2017 riceve la Segnalazione del Premio Hystrio – Scritture di Scena con il testo Trittico delle Bestie e nel 2023 la Menzione della Giuria sempre al Premio Hystrio – Scritture di Scena con il testo Dittico della deriva. La compagnia Nardinocchi/Matcovich nasce nel 2020, quando Laura e Niccolò iniziano a lavorare insieme con lo spettacolo Arturo, vincitore del Premio Scenario Infanzia 2020, finalista al Premio In-Box 2021, vincitore del Premio della Critica al FringeMI 2022, vincitore del Premio delle Giurie di Direction Under 30 2022 e vincitore del Bando Life is Live – un progetto di Smart e Fondazione Cariplo. Arturo partecipa a molti Festival come Kilowatt, Opera Prima, Tramedautore, Segnali, Pergine Festival… A tutt’oggi continua la tournée con diverse date in tutta Italia. Grazie a questo primo incontro, Laura e Niccolò cercano di porre le basi per la creazione di una poetica, che intendono portare avanti e continuare a sviluppare: un teatro che vuole essere accadimento e non spettacolo; dove non ci sia finzione e si vada oltre la rappresentazione; dove ci sia una drammaturgia frammentata e non del tutto definita; dove gli spettatori interagiscano e facciano parte di ciò che accade; un teatro di prossimità, che vuole stare nelle cose e in un pensiero che possa poi continuare a generare delle domande nella testa di chi partecipa all’accadimento. Attualmente la compagnia lavora al progetto Terramadre, finalista al Premio cantiere Risonanze 2022, vincitore del Bando Verdecoprente Terr.A 2022, vincitore del Bando Cura 2023, vincitore di OFFline a cura di Ferrara OFF 2023, vincitore del Bando Life is Live – un progetto di Smart e Fondazione Cariplo.