Venerdì 26 aprile torna nella basilica del Sacro Cuore a Sassari il Festival del Mediterraneo, rassegna concertistica nata nel 2000 e curata dall’Associazione culturale “Arte in Musica”, dedicata in particolare alla musica organistica. Dopo l’anteprima del 17 aprile scorso nella sala Sassu, in collaborazione con il Conservatorio “Canepa” di Sassari, con il concerto del clavicembalista Takashi Watanabe, il Festival ritorna al Sacro Cuore con una serie di otto appuntamenti per altrettante serate.
Il prossimo concerto, venerdì alle 20,30, sarà diviso in due parti. Aprirà l’organista Alessandro Bianchi, uno dei più affermati al mondo, che ha all’attivo oltre 2400 concerti nelle più grandi e importanti cattedrali e sale da concerto di oltre 50 Paesi in tutti i cinque continenti.
Il Festival del Mediterraneo nella basilica del Sacro Cuore
In programma composizioni del Novecento: la Suite medievale di Jean Langlais, Stern der Sehnsucht di Hans-Martin Limberg, Variazioni su “Frère Jacques” di Hans Uwe Hielscher, Cortège et Litanie op. 19 n°2 di Marcel Duprè. Concert piece op. 52a di Flor Peeters, Preludio su “Londonderry Air” di Noel Rawsthorne e Finale dalla Prima sonata op. 42 di Alexandre Guilmant.
Il concerto è inserito nel cartellone “Fauré, Puccini e il loro tempo”, che si declina non solo nelle esecuzioni delle opere dei due compositori – di cui quest’anno ricorre il centenario della scomparsa – ma anche di lavori coevi di autori che possono averli influenzati e brani delle scuole che possono aver creato (Faurè era organista e docente al Conservatorio di Parigi) o alle quali loro stessi possono aver fatto riferimento. In questo è evidente il collegamento Fauré – Duprè – Guilmant – Langlais, tutti legati alla Scuola sinfonica francese dell’800 caratterizzata dal riuscito tentativo, messo in opera per primo da Cèsar Franck, di avvicinare l’organo e il suo repertorio all’orchestra sinfonica.
La seconda parte della serata sarà invece dedicata alla musica corale, con l’intervento del Coro giovanile “Pietro Allori” legato all’Associazione polifonica “Santa Cecilia” e diretto da Alessio Manca. Composto principalmente da giovani che intendono approfondire lo studio della polifonia dal Rinascimento ai giorni nostri, con particolare attenzione alla produzione di don Pietro Allori, polifonista sardo per 30 anni maestro di cappella alla Cattedrale di Iglesias, eseguirà un programma che spazia dal gregoriano alla polifonia rinascimentale inglese di Thomas Tallis a quella più vicina ai nostri giorni con Ola Gjeilo e Antonio Sanna.
Il Festival del Mediterraneo 2024 è sostenuto da Ministero della Cultura, Regione Sardegna, Consiglio Regionale della Sardegna, Fondazione di Sardegna, dalla Camera di Commercio di Sassari attraverso il programma “Salude e trigu”, da Fondazione Alghero e Comune di Alghero.