Il 30esimo turno di Serie A si chiude al Meazza con il posticipo delle 20.45 diretto da Dionisi. I toscani, reduci da 3 k.o. consecutivi, si presentano al cospetto della capolista, sempre più vicina a cucirsi sul petto il tricolore
Lo scudetto, e la conseguente seconda stella, si staglia sempre più nitido all’orizzonte per l’Inter di Inzaghi, impegnata stasera tra le mura amiche contro l’Empoli. La sosta per le nazionali ha permesso ai nerazzurri di riordinare le idee dopo la deludente trasferta al Wanda Metropolitano, costata l’estromissione dalla Coppa dalle Grandi Orecchie, e il pareggio incassato dal Napoli negli ultimi minuti di gioco. Due passi falsi che comunque non intaccano l’orgoglio dei propri tifosi, che anche quest’oggi riempiranno il Meazza in ogni ordine di posto. Riprendersi dai dispiacere nel minor tempo possibile è caratteristica propria delle grandi squadre: la Beneamata ha ancora una volta la possibilità di dimostrare di essere tale. Contro i toscani torna prepotente la voglia di inseguire famelicamente nuovi record, coniugando insaziabilità realizzativa (la compagine meneghina è l’unica nei cinque principali campionati europei ad aver siglato almeno una marcatura in ciascuna delle 29 partire disputate) e granitica solidità difensiva (Sommer è stato trafitto solo in 14 occasioni, nessuno meno di lui nei top 5 tornei nazionali).I toscani proveranno a intralciare il cammino ai limiti della perfezione dell’Inter. L’Empoli ha perso lo slancio iniziale derivante dall’effetto Nicola e nelle ultime tre uscite ha dovuto sempre ingoiare il boccone amaro della sconfitta. A difesa degli azzurri c’è da sottolineare che le avversarie di turno, a parte il Cagliari, erano delle vere e proprie fuoriserie. La battuta d’arresto contro gli isolani è quella che pesa però maggiormente poiché incassata contro una diretta rivale per la permanenza in A. Il recente bottino tutt’altro che entusiasmante è costato il sorpasso dei sardi e del Verona. I ragazzi del presidente Secci sono ora appaiati al terzultimo posto con il Frosinone. Per le gite fuori porta di primavera c’è da attendere: a Milano è richiesto il massimo sforzo per provare a scrivere un capolavoro che a fine anno potrebbe rivelarsi decisivo per rimanere in massima serie.
Precedenti a Milano in Serie A
15 partite
13 vittorie Inter
2 vittorie Inter
Netta supremazia nerazzurra nelle sfide disputate a San Siro. I padroni di casa vantano una percentuale di
successi che si attesta all’87%.
Nelle uniche due vittorie dei toscani – entrambe ottenute in match disputati nel mese di gennaio – è stato sempre registrato il punteggio di 0-1.
Probabili formazioni
A poche ore dal match Inzaghi deve sciogliere alcuni dubbi di formazione: in porta in leggero vantaggio Audero, complice il problema alla caviglia che il titolarissimo Sommer ha accusato in nazionale. Nel tradizionale 3-5-2 nerazzurro Pavard, Acerbi, e Bastoni saranno incaricati di dar vita a una cerniera difensiva impenetrabile. Out de Vrij, che si aggiunge ai lungodegenti Arnautovic e Cuadrado. Sulla corsia esterna destra Darmian è favorito su Dumfries; a sinistra certezza Dimarco. In mezzo al campo spazio al trio Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan, che tante gioie ha regalato al Meazza nerazzurro. In attacco Thuram a supporto di Lautaro, desideroso di ritrovare l’appuntamento con il gol.
Inter (3-5-2): Audero; Pavard, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro
Tra le fila dei toscani nessuna sperimentazione e spazio alle certezze. Nel 3-4-2-1 di Nicola, Caprile sarà chiamato agli straordinari contro gli assalti interisti alla sua porta. A coadiuvarlo nel titanico compito Bereszynski, Walukiewicz e Luperto. A centrocampo Fazzini sostituirà lo squalificato Maleh e completerà un reparto in cui figurano anche Gyasi, Marin e Pezzella. In attacco favorito Niang su Cerri e Caputo: l’ex Milan, supportato da Zurkowski e Cambiaghi, si caricherà sulle spalle il peso dell’attacco toscano.
Empoli (3-4-2-1): Caprile; Bereszynski, Walukiewicz, Luperto; Gyasi, Marin, Fazzini, Pezzella; Zurkowski, Cambiaghi; Niang
Articolo a cura di Paolo A.G. Pinna