La proposta di legge di FdI
La proposta prevede che vengano garantiti un lavoro e altre forme di sostegno economico alle donne vittime di violenza “con deformazione o sfregio permanente del viso”. La proposta di legge è applicabile anche agli uomini ed esclude tutte le forme di violenza che non lasciano traccia (esteriore), compresa, ovviamente, quella psicologica.
Le critiche alla proposta
Per comprendere il fenomeno della violenza nei confronti delle donne non si può che partire da un dato: le forme della violenza sono tante e diverse.
La violenza sulle donne può essere non solo fisica ma anche psicologica, molto più difficile da dimostrare, insidiosa e a volte nascosta ma non meno aggressiva. La proposta non considera la sofferenza di tutte quelle donne che subiscono questo tipo di violenza e in questo modo non la vedono riconosciuta come tale, fatto, questo che determina un’ulteriore esclusione sociale.
La proposta, inoltre, nell’includere anche gli uomini, pone sullo stesso piano vittima e carnefice. I dati parlano chiaro: i femminicidi sono, purtroppo, sempre in crescita mentre (per fortuna) sono pochi quelli che molti definiscono come “maschicidi”, ovvero l’uccisione di uomini da parte di mogli, partner o ex partner. Ma il “maschicidio” come fenomeno non esiste: possono verificarsi dei fatti tragici ma non costituiscono un fenomeno, una emergenza.
La Convenzione di Istanbul
Rispetto alla proposta presentata dalla deputata FdI Maddalena Morgante lo strumento sovranazionale e giuridicamente vincolante da prendere in considerazione è la Convenzione di Istanbul al quale il nostro paese ha aderito.
La Convenzione riguarda la “prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica”: l’elemento caratterizzante è, dunque, il riconoscimento della violenza contro le donne come forma di violazione dei diritti umani. È quindi giuridicamente scorretto includere categorie che non rientrano in questo specifico tipo di discriminazione e violenza.
Votazione rinviata
Walter Rizzetto, presidente della Commissione Lavoro della Camera, ha accolto le istanze delle parlamentari Pd e M5S e ha deciso, così, di rinviare la votazione della proposta.
C’è ancora tempo, dunque, per discutere ed eventualmente modificare la proposta di legge.
Elena Elisa Campanella