Non sempre è facile parlare di Diritti Umani quando prevale la confusione e l’indifferenza
Nonostante le difficoltà, i volontari di Uniti per i Diritti Umani e di Scientology si ostinano a portare alta la bandiera dei Diritti per tutti. Lo faranno nuovamente a San Gavino nella giornata di martedì 30 aprile, distribuendo nelle strade e negozi del centro del Medio Campidano, i libretti contenenti i trenta articoli della Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite.
Non sempre è facile intavolare con le persone un dialogo sereno e imparziale su questo argomento. Non tutti sono disposti ad affrontare un problema così delicato e importante, sia per mancanza di conoscenza dei trenta articoli, sia perché, avulsi nei problemi della vita quotidiana, non riescono a mettere l’attenzione sulle esigenze degli altri e del mondo che li circonda. Altro aspetto da non sottovalutare è l’effetto assuefazione, indifferenza e confusione che la continua informazione e, talvolta disinformazione, sui conflitti in atto, crea nell’opinione pubblica, quasi che distruzione e morte siano una normalità e non una straordinaria e drammatica emergenza.
In una società confusa da tante informazioni contrastanti, è necessario costruire una cultura nuova sui Diritti Umani. Per un cittadino che volesse seguire i dibattiti in Tv e ha la sfortuna di entrare in due reti diverse, la stessa notizia è presentata e dibattuta in maniera opposta. Le stesse vittime hanno un valore e un peso diverso a seconda da quale punto di vista viene dibattuto.
Eppure, quei trenta articoli sono stati scritti per tutti uguali e inalienabili, senza distinzioni di razze, credo, cultura, etnia o ceto sociale.
Non c’è pace né giustizia se non ci convinciamo che ciò che non vorremmo accadesse a noi, non ci impegniamo affinché non succeda agli altri.
“I Diritti Umani devono essere resi una realtà e non un sogno idealistico” scriveva il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard, fondatore della religione di Scientology.
Ognuno di noi può e deve fare la sua parte.
Se ciascuno di noi mettesse al primo posto l’impegno di garantire al proprio vicino gli stessi diritti che vorrebbe per sé, vivremmo in un mondo migliore.
Prima ancora che nelle stanze del potere, quindi, i Diritti Umani nascono attorno a noi, nelle nostre case, strade, quartieri e città dove, con il rispetto e le azioni di aiuto concreto e reciproco, possiamo realizzare la società più giusta e solidale in cui tutti vorremmo vivere.