Oli d’Italia 2024: un viaggio sensoriale alla scoperta dell’eccellenza dell’oro verde italiano nelle sue molteplici sfumature
QUI la classifica completa per la SardegnaVerona, 15 aprile 2024 – Prodotto principe ed elemento cardine della dieta mediterranea, l’olio extravergine di oliva non è soltanto un condimento riconosciuto per i suoi numerosi effetti benefici sulla salute, ma rappresenta un vero e proprio patrimonio culturale e gastronomico, simbolo della tradizione e della maestria artigianale italiana.
Con la Guida Oli d’Italia dedicata agli extravergine italiani, giunta alla sua 14esima edizione e quest’anno con il sostegno di Banca Monte dei Paschi di Siena, la quinta in doppia lingua, italiano e inglese, presentata oggi al Sol&Agrifood di Verona, che si svolge in contemporanea con Vinitaly, Gambero Rosso traccia una mappa che vuole celebrare la ricchezza e la diversità delle varietà di olive e di oli presenti nel nostro Paese, evidenziando le peculiarità di ogni regione, con l’esclusione solo di Valle d’Aosta e Friuli-Venezia Giulia, e valorizzando le storie dei produttori che portano avanti con passione e dedizione la tradizione millenaria della produzione olearia: dalla rinomata Taggiasca ligure, alla robusta Leccino, passando per la Frantoio e la vigorosa Carboncella fino alla Ogliarola, tipica della zona barese, garganica e salentina.
Oli d’Italia 2024
“Il mondo dell’olio extravergine di oliva è complesso e affascinante allo stesso tempo: ciascun prodotto presenta caratteristiche uniche e la nostra Guida vuole orientare professionisti e consumatori nella scelta del miglior prodotto capace di soddisfare gusti e abbinamenti diversi” commenta Stefano Polacchi, curatore della Guida. Sono 389 le aziende produttrici per 679 etichette di extravergine valutate e inserite nella Guida, di cui 191 le Tre Foglie e 34 le Stelle, che hanno ottenuto il massimo punteggio per dieci anni, risultato di un lungo percorso di ricerca, selezione e valutazione per individuare il gusto più sublime ma anche riconoscere un maggiore impegno verso la sostenibilità, in un’economia globale che si fa concorrenza sul fronte dei prezzi più bassi.
“L’Italia si trova oggi a competere con prodotti di origine comunitaria che privilegiano la quantità alla qualità e riescono a praticare prezzi di vendita inferiori. Ma la qualità e la lunga tradizione olivicola del nostro Paese va riconosciuta e valorizzata sostenendo, anche attraverso interventi politici, i nostri agricoltori, ambasciatori della qualità nel mondo” aggiunge Polacchi.
Maurizio Bai, Vice Direttore Generale Commerciale Vicario di Banca Mps
“Banca Monte dei Paschi di Siena si unisce a Gambero Rosso per promuovere e sviluppare il settore agroalimentare italiano” dichiara Maurizio Bai, Vice Direttore Generale Commerciale Vicario di Banca Mps. “L’olio extravergine è un emblema della cultura e dell’agricoltura del Paese. La collaborazione per la ‘Guida Oli d’Italia’ dimostra come la nostra Banca si dedichi al sostegno della qualità e dei distretti rurali. Ogni giorno infatti supportiamo le imprese agroalimentari e la DOP Economy nel loro percorso di crescita, anche a livello internazionale, con un’offerta specializzata orientata alla sostenibilità economica e ambientale.”
Cinque le fasce di prezzo considerate, dagli oli con prezzo inferiore ai 10 euro ai prodotti più eccellenti anche oltre i 30 euro al litro. La Guida offre anche indicazioni dei produttori di olive da mensa e delle aziende che offrono ospitalità e ristorazione in campagna per un’informazione completa ed esaustiva. I singoli extravergine sono stati valutati anche per il loro profilo aromatico, sulla base dell’intensità di fruttato, amaro e piccante, utile a determinare eventuali abbinamenti con cibi e ingredienti.
Il palmares sardo
Poche ma ottime sono le aziende sarde, distribuite soprattutto nel sassarese ed entrate a pieno diritto nella prestigiosa Guida: sono sette eccellenze, tra cui un Premio Speciale e ben 6 a punteggio pieno, capaci di meritare l’ambito riconoscimento delle Tre Foglie.
- Cooperativa dell’anno: Olivicoltori di Oliena, Oliena (NU), con il suo Iliò Monocultivar Nera di Oliena si aggiudica il premio speciale in collaborazione con Banca Monte dei Paschi di Siena. Nello splendido contesto del territorio di Oliena si trova questa organizzata cooperativa che ha fatto della qualità il suo punto di forza. I soci gestiscono un migliaio di ettari di oliveti dove viene valorizzata la varietà simbolo di questa zona: la Nera di Oliena.
Le Tre Foglie, di cui una con la stella* per aver conseguito il titolo per il decimo anno consecutivo:
- Accademia Olearia*, Alghero (SS), tra cui spicca il suo Riserva del Produttore DOP Sardegna: una realtà di riferimento fondamentale per l’olivicoltura sarda. Sono circa 200 gli ettari olivetati, con alcuni appezzamenti condotti in regime biologico e biodinamico. Centrale il ruolo dell’azienda nella produzione di olio certificato Dop Sardegna;
- Antonello Fois, Alghero (SS), con il suo DOP Sardegna Monocultivar Bosana BIO è una realtà che segue la lunga esperienza familiare in campo oleario. La proprietà si sviluppa su una ventina di ettari con poco più di 2.600 olivi tutti della varietà regina della Sardegna, la Bosana, che qui raggiunge la massima espressione;
- Eredi Giuseppe Fois, Alghero (SS), con il suo Fruttato Medio è una storica realtà sarda da sempre legato a una tradizione olearia che è stata capace di essere costantemente al passo coi tempi. La proprietà si sviluppa su 200 ettari dove dimorano 28mila olivi di varietà autoctone e non;
- F.lli Pinna, Ittiri (SS), spicca con il suo Antichi Uliveti del Prato Monocultivar Bosana: nata nel 1940 è una delle più importanti realtà sarde legate alla produzione di olio di qualità. Gli oliveti, 22 ettari con 5.000 piante, si trovano a 250 metri sul livello del mare, esposti a sud e molto soleggiati. L’azienda vanta anche ottimi sottoli, olive da mensa e vino;
- Masoni Becciu, Villacidro (SU), con il suo Cuncordo BIO: situata ai piedi del monte Margiani l’azienda di Valentina Deidda e Nicola Solinas è una solida realtà olivicola di questo territorio che gestisce un oliveto di 14mila piante circa disposte su 62 ettari di proprietà. Si producono anche olive da mensa Nera di Gonnos.
Segue, con le sue Due Foglie, Domenico Manca di Alghero.