Ci sarà tempo fino al 31 maggio per poter partecipare al rinomato concorso letterario nato nel 1956 grazie all’intraprendenza del fondatore e primo segretario Tonino Ledda. Tre le sezioni previste dal bando: poesia sarda; prosa sarda; tra poesia e càntigu. Il presidente Vittorio Ledda annuncia anche «l’inizio dei lavori di classificazione e catalogazione di tutte le opere del Premio».
Premio Ozieri, bandita la 65ma edizione
I poeti e gli scrittori di Sardegna hanno trovato nell’uovo di Pasqua una sorpresa tanto attesa: il bando della sessantacinquesima edizione del Premio Ozieri.
Il celebre concorso letterario, nato nel 1956 grazie all’intraprendenza del fondatore e primo segretario Tonino Ledda, si ripresenta con la collaudata formula delle tre sezioni dedicate alla parola creativa in lingua sarda, gallurese, turritana, algherese e tabarchina.
La prima, intitolata al linguista Antoni Sanna, è interamente concepita per la “Poesia sarda” scritta, in rima o senza, e con argomento libero (unico limite quello dei 40 versi); la seconda, “Prosa sarda”, che prende il nome dell’illustre fondatore del Premio, verte sui racconti, non più lunghi di cinque pagine A4 (corpo 12 e 2 centimetri di margine); la terza, in onore al grande improvvisatore Antoni Cubeddu, è quella che unisce i versi e il canto poetico (“Tra poesia e càntigu”, appunto) tipico della tradizione sarda («nìnnidos, atìtidos, glossas, cantadas in lira, gosos, cantones torradas, modas, modellos, mutos, repentinas etc.»).
Gli scrittori, che potranno partecipare a tutte le sezioni (con massimo un componimento per ognuna), dovranno inviare il proprio materiale inedito e mai premiato o menzionato entro e non oltre il 31 di maggio.
Le opere potranno essere inviate via mail all’indirizzo [email protected] (indicando la sezione nell’oggetto del messaggio) o ricorrendo alla posta tradizionale (con la sezione indicata nella busta) tramite l’invio di una copia all’indirizzo “Segreteria de su Prèmiu Otieri de Literadura Sarda Via Ugo La Malfa, 28 – 07014 Ozieri (SS)”.
Gli scritti dovranno essere elaborati a macchina o per mezzo del computer e dovranno recare le generalità dell’autore (nome e cognome, data e luogo di nascita, indirizzo fisico ed elettronico e contatti telefonici). Non saranno ammessi poesie e racconti anonimi o con pseudonimo. Sono invece gradite poche righe biografiche e la traduzione in italiano (in alternativa un glossario delle parole meno note).
La giuria che esaminerà i componimenti sarà guidata dal Prof. Dino Manca, accompagnato anche quest’anno dalla vicepresidente Anna Cristina Serra e dai giurati Cristiano Becciu, Antonio Canalis, Duilio Caocci, Clara Farina, Attilio Mastino, Riccardo Mura, Gianbernardo Piroddi, Simone Pisano, Gabriele Tanda, Salvatore Tola.
Questi i premi indicati nel bando: un assegno di 500 euro e una targa per il primo di ogni sezione; un assegno di 300 euro e una targa per il secondo; un assegno di 200 euro e una targa per il terzo. Previsti anche dei premi speciali.
La scorsa edizione è stata vinta da Giangavino Vasco, Natascia Muscas e Dante Erriu (che, come da regolamento, non potranno rivincere quest’anno).
Queste le parole del presidente del premio, Vittorio Ledda: «Siamo onorati del raggiungimento di questo traguardo, e siamo anche felici di annunciare la concomitanza dell’apertura della sessantacinquesima edizione con l’inizio dei lavori di classificazione e catalogazione di tutte le opere del Premio, dal ’56 a oggi. Oltre alla poesie disponiamo di materiale fotografico, epistolare, verbali e comunicazioni scritte tra giurati, rendicontazioni. Insomma, la storia, una fotografia del Premio che tra non molto potrà essere a disposizione di appassionati e ricercatori».