Teatro del Segno: “Io, Andersen” di e con Marco Nateri
Viaggio nel mondo incantato delle fiabe di Hans Christian Andersen, tra imperatori vanesi e piccole fiammiferaie, per riascoltare le avventure di un soldatino innamorato e i ricordi di una vecchia teiera, in un’anticipazione di “Teatro e Marmellata”, la rassegna dedicata a ragazzi e famiglie organizzata dal Teatro del Segno e inserita nel progetto pluriennale “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro”: DOMANI (mercoledì 17 aprile) alle 19 al TsE di via Quintino Sella, nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari andrà in scena “Io, Andersen”, originale e immaginifico spettacolo con ideazione, drammaturgia, regia e illustrazioni di Marco Nateri, anche protagonista sotto i riflettori nel ruolo del celebre scrittore e poeta danese, accanto all’attrice e incisora Anna Paola Marturano, per far rivivere storie e personaggi nati dalla fantasia di un artista.
“Io, Andersen” – coproduzione del Teatro del Segno e de Il Crogiuolo, con le voci “fuori campo” (in ordine alfabetico) di Rita Atzeri, Lucia Bendia, Maria Grazia Bodio, Stefano Ledda, Evelina Nazzari, Alessandro Pala Griesche, Blas Roca Rey, Monica Rogledi, Monica Zuncheddu e dei piccoli Aura Camba e Edoardo Zoccheddu e le selezioni musicali di Fabiano Varani, i costumi di Marita Balasz e i movimenti coreografici curati da Luigia Frattaroli – è un omaggio all’autore de “Il brutto anatroccolo” e “La principessa sul pisello”, “La sirenetta” e “La regina delle nevi”.
Marco Nateri, affermato costumista e scenografo di fama internazionale, con all’attivo collaborazioni con artisti come Marco Gagliardo, Marco Parodi, Rino Sudano, Carlo Quartucci, Riccardo Reim, Andrea Dosio, Lelio Lecis, Primo Antonio Petris e Piera Degli Esposti, già più volte cimentatosi con la regia, ricrea in una sorta di colorato atelier, tra raffinati giochi di luci e ombre e oggetti animati, le atmosfere delle novelle di Hans Christian Andersen dove una dimensione onirica e fantastica si sposa a note di crudo realismo, tra spunti scaturiti dall’osservazione della natura e echi e rimandi alle ballate e ai racconti popolari ascoltati nell’infanzia a Odense, sull’Isola di Fionia.
“Io, Andersen” rappresenta una sorta di poetico e evocativo teatro della memoria, dove tra voli di rondini e sorprendenti metamorfosi riecheggiano le vicende emblematiche di donne e uomini, bambine e bambini, ma anche soprammobili e giocattoli, delicate porcellane e preziosi semi: come quando si sfoglia un libro illustrato, le parole della favola si traducono in scenari agresti e ambientazioni più cittadine, in cui spiccano gli insoliti “eroi” e “eroine” alle prese con le loro piccole e grandi tragedie, con segrete aspirazioni e desideri che inaspettatamente si avverano o al contrario si traducono in amaro disincanto. Lo spirito fanciullo dell’artista danese, così vicino alla sensibilità e alla purezza dell’età dell’innocenza, pur con la consapevolezza del dolore e della perdita, si incarna nelle creature descritte dalla penna, che fuoriescono dalle pagine per “recitare” la loro parte sul palcoscenico, per la gioia e il divertimento di grandi e piccini.
Tra eleganti silhouettes proiettate su uno schermo e stormi di uccelli e farfalle danzanti, Marco Nateri con la complicità di Anna Paola Marturano conduce gli spettatori nel meraviglioso mondo del teatro dove tutto può accadere per realizzare, come in un sogno a occhi aperti, quelle trame lievi e intrise di lirismo che continuano a appassionare i lettori, create nel XIX secolo dal ragazzo solitario, figlio di un ciabattino e cresciuto nella più dura miseria, prima di trasferirsi nella capitale in cerca di fortuna e riuscire, in virtù del suo talento, a diventare uno degli autori più ammirati e conosciuti, simbolo della cultura della Danimarca.
Focus sulla figura e soprattutto sull’universo fiabesco dello scrittore, la cui esistenza travagliata, specialmente negli anni della prima giovinezza, fino a che la sua brillante intelligenza e la sua vena fantastica non gli permisero di accedere agli studi superiori e di raggiungere il successo, sembra quasi un romanzo: “Io, Andersen” è (quasi) un (auto)ritratto dell’artista, impersonato da Marco Nateri, trasfigurato in un personaggio enigmatico di sognatore e affabulatore, “regista” di una spettacolare mise en scène le cui storie si materializzano sul palco, in un intrigante divertissement adatto a un pubblico di ogni età.
L’autore
Marco Nateri – Dopo gli studi universitari (Facoltà di Lettere), ottiene una borsa di studio e frequenta il Laboratorio di esercitazioni sceniche di Roma (sezione costumi) diretto da Gigi Proietti. Durante gli anni del laboratorio inizia la collaborazione con il regista Marco Gagliardo, con il quale firma il suo primo spettacolo The Knack di Ann Jellicoe, a cui seguono oltre cinquanta allestimenti di prosa su testi di Goldoni, Fassbinder, Copi, Koltes, Shakespeare, Tasso. Ha, inoltre, collaborato con registi quali: Marco Parodi, Rino Sudano, Carlo Quartucci, Riccardo Reim, Andrea Dosio, Lelio Lecis, Primo Antonio Petris, Piera Degli Esposti. Ha collaborato, in qualità di assistente, con Ivan Stefanutti (Rigoletto, As.Li.Co.; La Traviata, Massimo di Palermo; Aida, Rovigo; Adriana Lecouvreur, Comunale di Firenze, Opera di Osaka, Acao de Las Palmas; Manon,Verdi di Trieste; La battaglia di Legnano, San Carlo di Napoli; Les contes d’Hoffmann, Comunale di Treviso; Orfeo ed Euridice, Verdi di Trieste; Le convenienze ed incovenienze teatrali, Kammer Oper Wien; Rose Marie, Il conte di Lussemburgo, Festival dell’Operetta di Trieste), con Francesco Zito (Babel 46, L’enfant et les sortileges, Real di Madrid, Liceu di Barcellona; Merlin, Festival “Les Nuits de Fourvière” di Lione; Rienzi, Capitole di Toulouse; L’Olimpiade, Fenice di Venezia) e con Denis Krief (Aida, Teatro Lirico di Cagliari; Nabucco, Arena di Verona; Maria Stuarda, Fenice di Venezia, Verdi di Trieste; Die Frau ohne Schatten, Nazionale di Tokyo; Turandot, Fenice di Venezia, San Carlo di Napoli; La Dama di picche, Regio di Torino).
Ha, inoltre, lavorato con Pasquale Grossi, Carlo Diappi, Claudine Gastine, François Tournafond, Graziano Gregori, Francesco Esposito. È assistente di Franco Folinea e responsabile di sartoria al Festival dei Due Mondi di Spoleto dal 1986 al 1999 e, nello stesso ruolo, dal 2011 al 2012, lavora al Teatro Regio di Parma. Ha disegnato i costumi per: Semele (regia Roman Hurko, Festival dei Due Mondi di Spoleto); L’Olimpiade (regia Primo Antonio Petris, Comunale di Bologna); Il Barbiere di Siviglia (regia Francesco Esposito, Verdi di Padova); Madama Butterfly (regia Gabbris Ferrari, Verdi di Padova); Andrea Chénier (regia Primo Antonio Petris, Comunale di Foggia); Macbeth (regia Mario Pontiggia, Acao de Las Palmas); Il ratto dal serraglio (regia Primo Antonio Petris, Olimpico di Vicenza); Adina (regia Primo Antonio Petris, Festival Rossini di Wildbad); Così fan tutte (regia Primo Antonio Petris); Falstaff (regia Giulio Ciabatti).
Ha inoltre collaborato con Rai Yoyo per un programma su costumi realizzati con la carta.
INFO & PREZZI
Io, Andersen – Teatro e Marmellata 2024biglietti:
intero 10 euro – ridotto* 8 euro
biglietti bambini:
intero 6 euro – ridotto* 5 euro
riduzioni:
under 25 | over 65 – residenti Is Mirrionis – abbonati CeDAC – spettatori Cinema Odissea
info e prenotazioni: cell. 351.6862271 – www.teatrodelsegno.com
prevendite: BoxOffice Sardegna
viale Regina Elena 43 – Cagliari – tel. 070657428 – [email protected]