Alessandra Zedda: “Viale Marconi a senso unico? Da rivedere”
Cagliari, 28 maggio 2024. Negli ultimi anni, il quartiere di Genneruxi ha subito una rivoluzione del traffico a seguito di una serie di decisioni che hanno coinvolto principalmente le aree limitrofe. Un esempio significativo è la realizzazione del senso unico in Viale Marconi, che ha peggiorato l’assetto complessivo del quartiere. A causa di queste scelte, sono state individuate e consolidate nuove direttrici per il traffico veicolare, provocando un peggioramento della qualità e della sicurezza della vita nel quartiere. Questo ha creato separazioni fisiche tra parti di Genneruxi, che prima erano strettamente integrate.
“Questi interventi, fortunatamente in parte reversibili, devono essere rivisti, trovando nuove soluzioni che risolvano le criticità attuali di Genneruxi – ha detto Alessandra Zedda durante la conferenza stampa che si è tenuta stamattina in piazza Louis Braille – È fondamentale che il quartiere riacquisti il suo ruolo residenziale e garantisca tutti i servizi primari che ha sempre offerto”.
Le azioni immediate. Dobbiamo immediatamente mettere in campo una serie di azioni che permettano di ridurre le velocità di percorrenza nelle principali vie di quartiere, garantendo condizioni di sicurezza per i pedoni, installando nei punti critici gli attraversamenti pedonali rialzati (come quello già esistente in via Berlino fronte GF), così da poter limitare quanto possibile la probabilità di ulteriori incidenti ed investimenti, che recentemente hanno interessato il quartiere (via dell’Abbazia) nei ultimi mesi.
Dobbiamo generare i corridoi urbani pedonali “per tutti”, normo dotati e non solo, di collegamento tra i diversi punti di interesse del quartiere: parchi, aree cani, piazzette, aree verdi attrezzate, centro sportivo, la chiesa, le palestre, le fermate dei mezzi pubblici gommati e ferrati e del plesso scolastico di via Stoccolma; quest’ultimo deve mantenere il ruolo di centro di attrazione per le famiglie del quartiere.
Devono essere corridoi verdi, prevalenti rispetto alle correnti veicolari e che conseguentemente ne limitino le velocità di percorrenza. Occorre riavviare un processo che riattivi l’economia locale e creare le opportunità di lavoro che questo quartiere ha sempre avuto e generato.
L’istituto scolastico di via Stoccolma. “Per il complesso scolastico di via Stoccolma dobbiamo analizzare con attenzione il progetto approvato, il cronoprogramma di esecuzione dei lavori, concertando tempestivamente soluzioni che permettano di contingentare i tempi, garantendo la qualità dell’opere, e rendere disponibile quanto prima il complesso agli studenti, agli insegnanti e alle famiglie – ha aggiunto la candidata sindaco – Oggi il quartiere risulta ostaggio della linea tranviaria della metropolitana leggera, dell’asse mediano e della principale viabilità locale, oramai sovraccaricata dal traffico veicolare prevalentemente derivante dall’intervento del senso unico di Viale Marconi realizzato dal Comune di Cagliari”.
Il senso unico di Viale Marconi tra il ponte sul canale Terramaini e via Galvani ha determinato il sovraccarico della viabilità di quartiere nelle direzioni che permettono di raggiungere la strada che costeggia l’argine del Terramaini in direzione Is Pontis Paris, praticamente un carico veicolare pari a quello che ogni giorno percorre in senso inverso viale Marconi (in direzione Cagliari).
Conseguentemente via Galvani, Stoccolma, dell’Abbazia, dei Conversi, la rotatoria con via Berlino e tutte quelle arterie locali che permettono di raggiungere l’AMS e/o la strada arginale diventano sature, impercorribili, intasate dal traffico e comunque caratterizzate da un sensibile decadimento delle condizioni di sicurezza.
La progettazione partecipata da attivare. Tutto ciò, come sopra citato deriva da un progetto messo in campo dal Comune di Cagliari sulla base di uno studio trasportistico, datato che risale al 2013, che peraltro non ha neppure risolto il problema di viale Marconi. Anzi in alcune fasce orarie risulta amplificato, in quanto il traffico fluente lungo viale Marconi trova l’irrisolvibile collo di bottiglia in prossimità dell’impianto semaforico sotto l’asse mediano di scorrimento.
Dobbiamo tempestivamente riaprire ad una progettazione partecipata attivando lo sviluppo di uno studio trasportistico articolato che ricomprenda Cagliari e l’area metropolitana, dove la statale 554 deve diventare una strada tangenziale a scorrimento veloce priva di impianti semaforici, che scarichi in larga parte tutte quelle arterie (come viale Marconi) che radialmente permettono di raggiungere il centro della città di Cagliari.
Soluzioni sperimentali e reversibili. Dobbiamo porre immediatamente rimedio a questa situazione prevedendo delle soluzioni sperimentali e reversibili che fin da subito garantiscano maggiore sicurezza e migliorino la qualità della vita dei cittadini.
Dobbiamo rivedere la soluzione del senso unico, quanto meno nel suo sviluppo planimetrico (nella sua lunghezza), probabilmente limitando l’estensione dal ponte sul Terramaini all’incrocio con via Mercalli.
Una delle priorità è verificare la fattibilità tecnica di due rotatorie in corrispondenza delle testate di via Mercalli, su viale Marconi e sulla strada arginale, ricostituendo il doppio senso da via Galvani fino a via Mercalli.
Lungo questo tratto verranno impiegate le necessarie attenzioni per escludere le manovre che inciderebbero negativamente sul traffico, come per esempio l’accesso al quartiere Europeo per chi arriva da Cagliari
Tale soluzione, garantendo le corsie preferenziali e una corsia per senso di marcia, consentirebbe di scaricare la viabilità locale di Genneruxi, riportando le correnti veicolari in viale Marconi fino a via Mercalli, per poi potersi immettere, sia sull’asse mediano di scorrimento (come fattibile attualmente) che utilizzando le rotatorie sulla strada arginale in direzione Quartu percorrendo via Mercalli.
Analogamente occorre verificare la fattibilità dell’apertura delle due bretelle esistenti in via Cettigne, in prossimità del centro sportivo e quella di immissione sull’AMS, lungo via Fleming in direzione Amsicora.
Questi tre interventi sperimentali e reversibili, consentirebbero di scaricare notevolmente via dell’Abbazia e via Berlino, oramai quotidianamente sature, riassumendo il ruolo di viabilità ordinaria locale di quartiere di collegamento e di penetrazione urbana, riducendo notevolmente il rischio incidenti e incrementando il livello di sicurezza complessiva.