Amsi, (Un@Un) e Umem firmano protocollo d’intesa con l’associazione Amal a Genova al congresso su agopuntura che si è tenuto 11 e 12 maggio
GENOVA 13 MAGGIO 2024 – Grande successo a Genova, in occasione della celebrazione dei 30 anni dell’associazione Amal, Associazione Medici Agopunturisti Liguri, presieduta dal Dott. Mohammad Natour, valente professionista di origine palestinese nonché esponente di spicco della medicina non convenzionale e rappresentante per la Liguria di Amsi, Associazione Medici di Origine Straniera in Italia, che con Umem, Unione Medici Euromediterranei, sotto l’egida del Movimento Uniti per Unire, hanno preso parte al convegno.Abbiamo assistito a un intenso programma caratterizzato da temi molto attuali, con tanti ospiti illustri provenienti da tutta Italia, diviso in due giornate. La prima si è svolta sabato 11 maggio presso l’aula magna dell’ospedale Galliera ha offerto ai presenti una serie di conferenze coinvolgenti e sessioni di discussione condotte da esperti rinomati nel campo della medicina integrata. Ogni presentazione ha offerto un’opportunità unica per apprendere i miglioramenti del settore. La giornata di domenica 12 maggio ha offerto l’occasione a tutti i presenti di sperimentare direttamente nella pratica i benefici della medicina integrata attraverso una serie di suggestive dimostrazioni e sessioni interattive presso la sede dell’associazione Amal.
Ad aprire il convegno, nel corso della prima giornata, è stato il Prof. Foad Aodi, Presidente di Amsi e Uniti per Unire, con una relazione, accanto al Dott. Natour, che è stato debitamente divisa in tre parti.
La prima parte è stata caratterizzata dal saluto del Prof. Aodi ai presenti, con una introduzione sul concreto coinvolgimento e sul ruolo di Amsi e Uniti per Unire ad un progetto così importante legato alla medicina moderna che guarda però alle cure alternative che affondano le loro radici nel passato. Aodi ci ha tenuto a sottolineare quanto sia importante la presenza a tali eventi di tanti medici italiani di origine straniera, soprattutto tra i relatori, a dimostrazione di un impegno concreto di Amsi per favorire il ruolo e l’immagine di tanti valenti professionisti sanitari già da tempo perfettamente integrati nel nostro sistema sanitario, che rappresentano una risorsa importante a cui attingere. Questa è la dimostrazione che Amsi sin dalla sua nascita, avvenuta nel lontano 2000, continua a puntare sulla buona sanità, sull’integrazione, sul dialogo internazionale, favorendo la collaborazione tra colleghi medici e professionisti sanitari senza distinzioni.
Molto suggestivi sono stati in tal senso i collegamenti con un gruppo di medici di Nazareth e con alcuni colleghi siriani. Da registrare la presenza di medici e professionisti delle più svariate nazionalità, come ad esempio quella di un collega arrivato dalla lontana Romania che ha illustrato i benefici dell’agopuntura craniale.
Il secondo momento della relazione del Prof. Aodi è stato caratterizzato dall’analisi dell’importanza della collaborazione inter professionale tra medici e tutti gli altri professionisti sanitari che lavorano in una equipe, dove l’equilibrio e il rispetto dei ruoli viaggiano di pari passo con la qualità della tutela della salute.
Aodi, come esperto docente di ortopedia e fisiatria, sia presso Tor Vergata che presso La Sapienza, ha lasciato intendere come solo il rispetto tra i professionisti può far crescere un sistema sanitario, dove l’obiettivo comune deve essere quello, ognuno con il proprio ruolo, di prendersi cura nel modo migliore possibile della salute dei pazienti.
Nella terza parte il Prof. Aodi ha illustrato ai colleghi presenti il “Protocollo Aodi” per la riabilitazione, forte di una esperienza ventennale. Si tratta di un percorso terapeutico per le patologie vertebrali e articolari, dove il Prof. Aodi utilizza a giorni alterni la mesoterapia antalgica, con l’uso di teca, laser, massaggi, l’agopuntura.
E poi si passa alla rieducazione motoria una volta passata la fase acuta, con percorsi di osteopatia o di medicina manuale o ginnastica postulare.
Tutto questo sempre prendendo in cura il paziente con una diagnosi ben precisa, adattandosi alla sua patologia ed escludendo controindicazioni.
Il “Protocollo Aodi” prevede, dietro indicazione e supervisione del medico, che questi percorsi vengono poi effettuati da esperti terapisti, con la continua collaborazione tra specialisti reumatologi, fisiatri, terapisti della riabilitazione, ortopedici, chirurghi, gastroenterologi, otorinolaringoiatri.
Questo metodo negli anni ha riscontrato risultati positivi con una percentuale superiore al 90%, evitando il più delle volte di ricorrere all’intervento chirurgico invasivo, laddove la riabilitazione, con alla base la collaborazione tra valenti professionisti, consente di curare anche i casi più complessi.
Con interventi meno invasivi e meno rischiosi si combatte anche la medicina difensiva, con il paziente affidato a cure di sicuro successo ma più blande, evitando l’intervento chirurgico laddove non sia davvero strettamente necessario.
Il discorso di Aodi è proseguito con l’importanza della salute globale nel mondo e anche per la prevenzione e la formazione alla base di una buona sanità.
A conclusione delle due giornate è stato siglato un protocollo di intesa tra l’Associazione Amal, da una parte, Amsi, Umem e Uniti per Unire dall’altra, con l’obiettivo di promuovere e far conoscere maggiormente l’agopuntura e la medicina non convenzionale.
L’obiettivo è intensificare la ricerca, la conoscenza, la formazione, la divulgazione di terapie per la salute non convenzionali.
Fondamentale è stato anche il ruolo della Web Tv Scuola Unione per l’Italia che come sempre ha garantito la diretta social del convegno, offrendo il suo ampio supporto in termini di cultura e divulgazione scientifica.
Aodi ha poi proposto, come sempre ha fatto, di istituire, laddove mancano all’appello, registri per medici esperti di agopuntura e che eseguono mesoterapia antalgica.
L’obiettivo è far conoscere e illustrare queste tecniche coinvolgendo sempre di più i medici di origine straniera.
A margine del convegno, il Prof. Aodi non ha mancato di illustrare la fotografia presentata da Amsi ultimamente su Carenza e fuga all’estero dei nostri professionisti in particolar modo per quanto riguarda la Liguria.
Entro il 2028 la Liguria, che ricordiamolo ha la popolazione più anziana d’Italia, avrà bisogno di 3000 medici e e negli ultimi 5 anni ha chiesto più di 350 professionisti della sanità per le sue aziende sanitarie.
Con i nostri professionisti della sanità di origine straniera abbiamo evitato la chiusura di 50 strutture e servizi
Così il Prof. Aodi Esperto in Salute Globale, Presidente di Amsi e del Movimento Uniti per Unire, nonché Docente di Tor Vergata e membro del Registro Esperti della Fnomceo dal 2002, già 4 volte Consigliere dell’Ordine dei medici di Roma e Direttore Sanitario del Centro Medico Iris Italia che rimanda al mittente di chi accusa pubblicamente i professionisti della sanità di origine straniera di scarsa competenza.
Così il Dott. Mohammad Natour, fondatore di Amal, rappresentante di Uniti per Unire in Liguria, specialista in naturopatia, ematologia, agopuntura, omeopatia e intolleranze alimentari.
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