Caminera Noa propone l’apertura di una nuova fase politica indipendentista: cinque punti per un futuro condiviso
Gli attivisti hanno evidenziato le difficoltà dell’indipendentismo ad aprire una fase di confronto per una strategia comune, focalizzandosi sul risultato delle ultime consultazioni regionali e sulla dispersione di energie ed entusiasmo della base militante. Giovanni Fara ha sottolineato l’importanza di un riposizionamento strategico dell’indipendentismo, ripartendo dalle municipalità e affrontando i grandi temi che attraversano la società sarda. “Avevamo messo in guardia sui pericoli di affrontare le regionali in una condizione di debolezza del movimento indipendentista, reso fragile dalla frammentazione e dall’assenza di un ragionamento politico condiviso”, ha dichiarato Fara.
Cristian Augusto Grosso ha esposto i punti su cui Caminera Noa invita al dialogo le forze civiche e indipendentiste:
1. Opposizione alle logiche di guerra e alle servitù militari che pongono la Sardegna al centro di controversie internazionali.
2. Moratoria sulla speculazione energetica e salvaguardia del territorio.
3. Contrasto al turismo di massa e fuori controllo.
4. Promozione della mobilità sostenibile e sviluppo di infrastrutture e trasporti che rispondano alle necessità delle comunità locali.
5. Attenzione alle questioni di genere e alle politiche sociali e culturali.
Luana Farina ha concluso la conferenza invitando liste e candidati nelle prossime elezioni comunali ad affrontare le tematiche sollevate dal movimento e invitando le forze indipendentiste a sostenere le componenti civiche che dovessero integrarle nei loro programmi in contrapposizione al duopolio coloniale di centro destra e di centro sinistra. “Ripartiamo dalle municipalità per tracciare una prospettiva di rilancio e di emancipazione sociale e nazionale della Sardegna”, ha affermato Farina, esortando le organizzazioni politiche a intervenire ora e a rendersi protagoniste di questa nuova fase di dialogo politico.
La conferenza ha visto la partecipazione di diversi rappresentanti di movimenti e associazioni, tra cui Ulivieru Sauli del movimento indipendentista corso Core in Fronte, Lucio Porcu di Progetu Repùblica de Sardigna e Salvatore Cadone del comitato Dignitat. Sauli ha sottolineato l’importanza di una strategia condivisa tra Sardegna, Corsica e Sicilia, mentre Cadone ha evidenziato la necessità di affrontare il tema dello sfruttamento del lavoro stagionale e della monocultura turistica, esortando le organizzazioni politiche a confrontarsi per affrontare assieme i punti discussi in conferenza stampa.
Lucio Porcu di Progres ha espresso apertura al dialogo con Caminera Noa, dichiarando che Progres è impegnata in un processo di riunificazione con altri soggetti, ma è disponibile a mantenere aperto il dialogo sulle tematiche comuni.
Infine, sono stati letti i contributi scritti dell’associazione Ponti non Muri e Sardegna Chiama Sardegna. Ponti non Muri è intervenuta su quanto sta accadendo in Palestina e a Gaza, ribadendo che occorre coltivare il rifiuto della guerra e della proliferazione di armamenti, sottolineando che occupazione e pace non possono andare a braccetto. Con grande interesse è stato accolto il documento del portavoce di Sardegna Chiama Sardegna, Danilo Lampis, che ha fatto emergere molti punti di contatto, specialmente per la propensione ad avviare un processo di dialogo che porti alla costruzione di un movimento plurale ma unitario dell’autodeterminazione progressista.
Altri interventi hanno sottolineato la necessità di portare avanti un dialogo di tutte le forze indipendentiste e movimenti civici a partire dai punti proposti da Caminera Noa.