Caso Scardella: avviata raccolta firme OPG per intitolazione aula magna Palazzo Giustizia Cagliari
Una raccolta di firme per intitolare l’Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Cagliari a Aldo Scardella “Vittima dell’Errore Giudiziario” è la proposta dell’Osservatorio della Giustizia scaturita a margine della presentazione del libro del fratello Cristiano “Caso Scardella: orrore senza fine. Un’anima bruciata”. L’iniziativa, illustrata dal Presidente di OPG Patrizio Rovelli, ha trovato da subito il sostegno dell’associazione SDR ODV e del numeroso pubblico presente all’evento, sono state infatti raccolte oltre 70 firme.
“L’art. 24 comma 4 della Costituzione – ha spiegato Rovelli illustrando l’iniziativa – stabilisce che la legge ordinaria deve determinare condizioni e modi per la riparazione degli errori giudiziari. Questa norma è rimasta in gran parte inattuata anche a causa di una disciplina incompleta e lacunosa degli istituti fondamentali del codice di procedura penale quali la revisione delle sentenze di condanna, la riparazione per l’ingiusta detenzione e gli errori giudiziari. Stupisce che un Guardasigilli che si dichiara garantista non abbia speso una riga dei suoi progetti per garantire maggiore tutela a tutti coloro che hanno subito sulla propria pelle un errore giudiziario. La vicenda di Aldo Scardella, il caso Manuella e i 33 anni di ingiusta detenzione di Beniamino Zuncheddu chiamano tutti a una più approfondita riflessione. Le firme raccolte saranno inviate al Presidente della Repubblica in qualità di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura e al Ministro della Giustizia. Chiunque entri nell’Aula Magna del Palazzo di Giustizia deve avere chiara la gravità dell’errore giudiziario: a memento il nome di Aldo Scardella”.
“Il libro di Cristiano – ha sottolineato Rosaria Manconi, già Presidente della Camera Penale di Oristano – fa emergere le contraddizioni e le problematiche ancora irrisolte nel nostro sistema giudiziario. L’abuso della carcerazione preventiva, delle intercettazioni e l’uso dei mezzi d’informazione sembrano protendere più verso il sostegno a un progetto preordinato che alla ricerca della verità. Manca un equilibrio tra i mezzi dell’accusa e quelli della difesa con la conseguenza scontata che a finire dietro le sbarre sono le persone più fragili economicamente e socialmente. Purtroppo gli errori giudiziari non sono casi isolati. Cristiano richiama l’esigenza di una giustizia giusta per tutti e lo fa con un ricordo doloroso trasmettendo forti emozioni”.
Nel rievocare la genesi del lavoro editoriale Maria Marongiu ha ricordato l’impegno costante di Alfa Editrice, passata attraverso “Sa Repubblica Sarda”, nel promuovere una “contro informazione”. “Generalmente una Casa Editrice nel pubblicare un libro guarda – ha sottolineato – ai costi e ai guadagni. Per questo libro è stato invece privilegiato il cuore, l’emozione e l’impegno di Cristiano che dopo 38 anni ci ricorda costantemente il peso della carcerazione di un innocente”.
“In questo libro – ha sottolineato l’autore – c’è Aldo, la sua storia, la sua tragica vicenda umana, la solitudine che ha attanagliato la sua breve esistenza. Ci sono i sogni e le speranze che avevamo condiviso. C’è la mia famiglia devastata da un errore giudiziario clamoroso quanto “preordinato”. Non c’erano prove di colpevolezza e anche gli indizi erano inconsistenti. Voglio dedicare questo libro a chi ancora oggi è vittima di errori giudiziari, a chi permane in una cella in attesa di un riscatto”.
Coordinato da Maria Grazia Caligaris, presidente di SDR ODV, l’appuntamento “SDR da 15 anni partigiana dei diritti”, è stata anche l’occasione per ricordare alcuni dei soci che hanno contribuito alla crescita del sodalizio: Gianni Massa, Paola Melis, Franco Boi, Gianni Dessalvi e Lello Mereu.