Fwd: 12 maggio Giornata internazionale dell’Infermiere: Infermieri spina dorsale del Servizio sanitario nazionale
La Giornata internazionale dell’infermiere coincide quest’anno con laFesta della Mamma: gli infermieri sono per il 76% donne e oltre 270.000
sono mamme che devono conciliare questa professione impegnativa con i
carichi familiari (oltre la metà ha due o più figli).
“Siamo la spina dorsale del Servizio sanitario nazionale, ma stiamo
assistendo a un momento particolarmente critico, fatto di carenze
importanti, di diminuzione dell’interesse da parte dei giovani per la
scelta di questa professione, di valutazione da parte di chi è già
inserito di ‘migrare’ verso altre strutture in alcuni Paesi europei
e nordamericani”.
Ad affermarlo è Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione
nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), in
occasione della ricorrenza del 12 maggio, giorno della nascita di
Florence Nightingale, madre dell’infermieristica moderna.
“Nutriamo la salute” è lo slogan scelto da FNOPI per l’edizione
2024: “Abbiamo voluto cogliere questa occasione – dichiara Barbara
Mangiacavalli – per tornare all’origine della radice etimologica del
termine anglosassone Nurse che deriva dal latino Nutrix e rimanda al
concetto della nutrizione, del prendersi cura di chi ha bisogno. Questo
fa l’infermiere nella sua attività quotidiana”.
“In questa giornata importante – afferma ancora la presidente FNOPI –
abbiamo bisogno di richiamare le istituzioni e la politica sul tema
della carenza infermieristica, perché non è più un problema della
nostra professione, ma del Paese tutto, è un tema di tutti i cittadini
perché senza infermieri non c’è futuro, senza infermieri non c’è
salute, non c’è assistenza per una popolazione sempre più anziana,
fragile e sola.
È necessario quindi rilanciare politiche di valorizzazione della
professione sia nei percorsi formativi che in quelli di carriera e
contrattuali. Avere dunque coraggio per innovare i modelli assistenziali
affinché i nostri cittadini possano sempre beneficiare di questa
componente essenziale che, insieme a tutte le altre professioni
sanitarie, ha fatto sì che il nostro SSN sia tra i primi al mondo e il
nostro Paese goda della di un alto tasso di longevità”.