Il rap con la stessa “Mentalità”, fuori il nuovo album de Il Turco e Nex Cassel
Il rap con la stessa “Mentalità”, fuori il nuovo album de Il Turco e Nex Cassel. “Mentalità” è il titolo del nuovo album de Il Turco interamente prodotto da Nex Cassel. Il disco è disponibile da venerdì 17 maggio in tutte le piattaforme digitali, CD e musicassetta, pubblicato da Mercato Nero in collaborazione con TAK production.
Già dal titolo è possibile intuire la comunione d’intenti dei due musicisti: stessa visione, stesso approccio ai problemi e alla vita. Se la mentalità è l’insieme delle reazioni caratteristiche di un individuo ai problemi della vita, il Turco ancora sputa barre per combatterli e continua il suo percorso attraverso un rap diretto senza mezze misure. Grazie ai beat e alle sonorità di Nex Cassel, l’MC romano si muove con disinvoltura su un tappeto musicale che si adatta perfettamente alle sue rime. Undici tracce dove la forma mentis del rapper viene espressa in ogni rima, e dove la mentalità del guerriero che non molla, trasuda orgoglio da ogni barra.Il viaggio si apre con “Bolt” dove il Turco, diretto e disilluso, mette in chiaro la necessità del dover correre e non voltarsi, proprio come il celebre atleta giamaicano Usain Bolt. Non ascoltare il vociare, ma procedere sulla propria strada e non mollare. Gli scratch di DJ Craim sul finale arricchiscono un pezzo già esplosivo anche nel beat di Nex. Sonorità per un pubblico maturo incrociano barre sobrie e incisive nel secondo pezzo. Beat che richiamano il boom bap della Golden Age si sposano con un flow asciutto e diretto. Classico ed elegante, “It was a good day” raccoglie una condivisione d’intenti nel testo intenso e programmatico, come nella musica che rifugge dalle mode del momento. Il focus è una ricerca che affonda le sue radici nel passato, ma guardando al presente. Si continua con “The Last Of Us” che insieme all’ultima traccia “Churrasco”, sono gli unici episodi più introspettivi del disco. Brani diversi, ma accomunati da una riflessione più scura e realistica del vissuto del rapper.
Segue la title track “Mentalità” che ospita i colleghi Colle der Fomento al completo. Danno, Masito e DJ Baro costituiscono una presenza importante. Una partecipazione che benedice questo disco nella grande legacy del rap romano. La situazione cambia prospettiva con “Casilina Love pt2” che switcha il mood e che porta l’ascoltatore su altri territori. Insieme a Er Costa, il Turco si diverte su un beat ché è a metà tra la Dogg Pound e i primi dischi degli EPMD. La caratteristica dei bassi e il ritornello in talk box di Kiquè Velasquez riportano subito alla migliore scuola G Funk. Si prosegue con “Gioiello” che mantiene il mood, ma i toni del Turco ci riportano con i piedi per terra continuando nel viaggio in questa mentalità. Il secondo singolo del disco è “Bagno Turco”, che riporta al sapore del rap della Ruff Ryders e alle produzioni di Swizz Beatz. Il Turco gioca con le sue origini e non manca di frasi taglienti e riflessioni importanti. Nex Cassel oltre alla produzione è presente anche sul ritornello con le sue rime tanto solide quanto efficaci.
Andiamo avanti con “Trainspotting” traccia di puro street rap dove l’atmosfera riporta a un suono newyorkese di metà ’90, con il Turco che si manifesta in tutto il suo lirismo. Tappeto perfetto per far brillare gli ospiti della traccia, due talenti provenienti dalle punte opposte dell’Italia: Armani Doc da Milano e EliaPhoks da Palermo. “Necronomicon” chiama all’appello una parte della storica crew romana Gente de Borgata. Sul beat ipnotico di Nex, Il Turco insieme a SimoGdb e Suarez (che ha curato anche l’artwork del disco), sputa veleno con un flow letale. “Mammamia” sempre mantenendo le radici nel rap classico si accosta al mondo reggae e dancehall. Due tra i maestri più importanti di questo genere hanno risposto alla chiamata: Brusco e Attila. Il risultato è un pezzo omogeneo ed esplosivo. Si chiude il disco con “Churrasco”, sicuramente la traccia più scura del disco. Un saluto, un arrivederci, un monito che sembra dire: “Va bene tutto, ma alla fine non c’è un cazzo da ridere!”.