Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Perché gli italiani non
perdono occasione per concederselo almeno una volta a settimana. Ben il
48% degli italiani dichiara di uscire di casa per il rito
dell’aperitivo, percentuale in aumento di 3 punti rispetto allo scorso
anno. Italiani popolo di Aperitivo Lovers, insomma. Nello specifico, 1
consumatore sue 2 (43%) ha l’abitudine di concedersi un momento per
l’aperitivo almeno una volta a settimana, mentre il 98% una volta al
mese. A chi va lo scettro dei prosumer? Sono le giovani generazioni,
Millenials e Gen Z, nella fascia tra i 25 e i 34 anni, a uscire più
frequentemente, soprattutto se residenti nei centri urbani.
È quanto emerge dalla ricerca di CGA by NIQ per il settore dei consumi
On Premise, presentata oggi in occasione dell’incontro inaugurale di
Aperitivo Festival, l’evento milanese che per tre 3 giorni da oggi 24 al
26 maggio, prende vita nel distretto di via Tortona per celebrare
l’iconico rito dell’aperitivo in un crescendo di appuntamenti, incontri,
masterclass di mixologist italiani e internazionali, abbinamenti ed
esperienze all’insegna del gusto. Mentre il World aperitivo Day®,
previsto per il 26 maggio, giunto alla terza edizione, andrà a
celebrare su tutto il territorio nazionale e in Europa il rito cult
dell’aperitivo con un’attivazione massiva tra punti vendita e locali.
La capacità di spesa legata all’Aperitivo? Una media mensile che supera
i 120 euro investiti per vivere il momento di un rito tutto italiano che
unisce con maestria il meglio del food e del beverage e che è sempre
più apprezzato in tutto il mondo. Sul podio delle bevande più
gettonate, 1 italiano sue 2 (48%) opta per l’aperitivo classico, seguito
dalle bollicine (32%) e dai cocktail (26%), sempre più apprezzati da
Gen Z e Millennials, che stanno riscoprendo iconici drink come il
Gin&Tonic tra i più gettonati della categoria, che si aggiudica 5 punti
percentuali rispetto al 2022.
“L’aperitivo non è solo un fenomeno di costume, ma una vera e propria
occasione di mercato che genera un indotto importantissimo per il
sistema economico italiano”, commenta Federico Gordini, Founder di MWW
Group. “Questo rito contribuisce in modo sostanziale non solo al settore
della ristorazione e dell’ospitalità, ma anche all’industria
agroalimentare e turistica. Dai dati forniti emerge un aspetto
interessante: l’aperitivo è sinonimo di piacere, condivisione,
divertimento, piacere del buon bere e della buona tavola, un momento
irrinunciabile per gli italiani, sempre più adottato e replicato anche
all’estero, tanto da diventare un fenomeno globale. Eventi come
Aperitivo Festival e World Aperitivo Day®, giunti alla loro seconda e
terza edizione quest’anno, rappresentano traguardi importanti,
costituendo canali essenziali per promuovere la cultura e le eccellenze
enogastronomiche italiane e valorizzare il marchio Made in Italy a
livello globale”.
A determinare le scelte di consumo in occasione dell’aperitivo, il
fattore prezzo, driver delle scelte di consumo del 44%, seguito dai
consigli dei professionisti di sala (31%) e dalle preferenze degli amici
(24%). Non solo alcol, dai dati emerge la crescente attenzione dei più
giovani a un consumo consapevole: 1 su 10 sceglie una bevanda analcolica
o poco alcolica, trend che trova nel mercato un’offerta sempre più
ampia di prodotti.
Gli italiani hanno le idee chiare anche in fatto di abbinamento con il
cibo: durante l’aperitivo, 1 su 3 (33%) dichiara di avere un appetizer
preferito, come i classici stuzzichini misti seguiti da pizzette e
patatine, aspetto quello dell’esperienza food su cui i consumatori di
vino pongono particolare attenzione.
Ad avvalorare i dati della ricerca è intervenuta l’analisi di TradeLab
per Federvini che ha fornito un quadro dei consumi per la categoria
Fuori Casa. Nonostante il contesto dei mercati non semplice, vino e
bollicine registrano un trend di consumo in crescita rispetto al 2022:
parliamo dell’1% per il vino e del 7% per gli spumanti. In particolare,
nel 2023 vino e bollicine hanno raggiunto 147 milioni di consumazioni
durante l’aperitivo serale, apprezzati in particolar modo dai baby
boomers (nati tra il 1946 e il 1964) e dalla generazione X (nati tra gli
anni’ 60 e gli anni ’80).
In allegato il comunicato stampa completo e le immagini della conferenza
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