La sostenibilità vitivinicola orientata alla qualità del vino. Nicola Biasi, seconda conferenza del ciclo organizzato da Vino Sapiens
Prossimo appuntamento con Vino Sapiens mercoledì 5 Giugno ore 20.30, con Vincenzo Betalli (CIVIT) e Giovanni Pica (ARSIAL LAZIO)
Nicola Biasi e i vini della Rete Resistenti conquistano Roma
Grande successo per il secondo appuntamento del ciclo di conferenze sulla sostenibilità vitivinicola organizzato da Vino Sapiens. L’assaggio dei vini e il racconto dell’enologo hanno condotto l’aula – composta da giornalisti, ristoratori, sommelier, tecnici e appassionati – di stupore in stupore. Il progetto di Costantina Vocino e Marco Felini, co-founder di Vino Sapiens, nasce all’insegna della ricerca di autenticità, effettivamente riscontrata sia nella qualità dei vini proposti – espressione di un terroir sostenibile e rigenerativo – che all’interno della riflessione emersa dall’aula sul futuro del vino. La conferenza di Nicola Biasi – “Enologo dell’anno 2022” a valle di tanti altri precedenti riconoscimenti – è stata infatti corredata dall’ assaggio “relazionale” di 8 etichette della Rete di imprese Resistenti – Nicola Biasi.
“Fare il miglior vino possibile che sappia interpretare il territorio“
Il progetto di Nicola Biasi e della sua Rete nasce dallo sguardo dei produttori, sulla realtà odierna del vino e della viticoltura. In uno scenario in cui l’incertezza climatica mette sempre più a rischio la produzione – la vitis vinifera è tra le varietà maggiormente esposte agli agenti avversi e ciò influisce negativamente, oggi più che mai, sul raccolto e sulla sopravvivenza stessa della pianta – siamo chiamati con urgenza a gestire il cambiamento. In questa fase le varietà resistenti costituiscono una chiave interpretativa davvero molto valida, che risponde egregiamente alle esigenze di una viticoltura sostenibile e di qualità. La scelta dei produttori della Rete è quella di realizzare vini che uniscano – dal vigneto alla bottiglia – l’eccellenza qualitativa alla reale e concreta sostenibilità. Per fare ciò hanno puntato sui vitigni resistenti alle malattie fungine, anche noti come Piwi.
Questa difesa del territorio, coniugata a una viticoltura di precisione e a un’enologia dedicata e scrupolosa, permette di esaltare le qualità di queste nuove varietà e di conquistare così anche i palati più esigenti e rigorosi. Obiettivo decisamente raggiunto il 24 aprile 2024 durante la degustazione che ha seguito la conferenza.
“Il vino è un prodotto dell’uomo. È l’uomo che ha il dovere di scegliere la varietà che sappia interpretare nella maniera migliore il territorio che l’accoglie. Non si tratta di rinnegare la tradizione – ha detto Nicola Biasi – ma dobbiamo tener presente che anche le tradizioni più consolidate nascono da una rivoluzione generazionale, frutto del cambiamento delle condizioni che ci si trova a fronteggiare. A patto però, che le varietà resistenti impiegate conservino sempre una identità legata al territorio“.