(Adnkronos) – “Un’iniziativa come questa si inserisce esattamente nel tema del purpose. C’è poi il tema delle comunità: anche un’azienda è una comunità, in quanto fatta di persone tenute insieme non solo da legami contrattuali ma anche dalla volontà di realizzare qualcosa. Nel nostro caso per consentire a tutti noi di muoverci, essendo diventata oggi la mobilità un tema centrale nell’organizzazione della vita sociale ed economica, infatti si parla di diritto alla mobilità e, giustamente, si dice che la mobilità è quell'elemento che consente a tutti, indipendentemente da dove nascono e da dove decidono di vivere, di poter avere accesso ai servizi e alle opportunità”. Sono le parole di Marco Piuri, direttore generale di Fnm, intervenendo all’inaugurazione della mostra “Scrivere nel vento. Cento anni di radio tra società, industria, tecnologia. Che storie!”, promossa da Fnm, FerrovieNord e Museo delle Industrie e del Lavoro del Saronnese (Mils) – in collaborazione con l’università degli studi di Milano-Bicocca – e organizzata in occasione del Bicocca Music Festival 2024. Aperta al pubblico dal 27 maggio al 28 giugno e ospitata nello Spazio Agorà dell’ateneo milanese, l’esposizione gode del patrocinio del Senato della Repubblica e del patronato di Regione Lombardia. “Noi siamo dentro questo tipo di sfida e ci è sembrato inevitabile raccoglierla partendo anche da un patrimonio storico, che in questa mostra viene valorizzato – afferma Piuri che, entrando nel merito del contenuto della mostra, spiega poi – La cosa interessante della radio secondo me è che si tratta di una tecnologia che esiste da tantissimi anni e che continua ad esserci. Naturalmente è stata progressivamente reinterpretata, ma per tanti anni la tecnologia della radio è quella che ha consentito alle persone di comunicare. La radio è stata per moltissimo tempo il solo mezzo di comunicazione che consentisse questa connessione, un ponte non è solo fisico che consente alle comunità di tessere la rete di relazioni”. “Noi siamo un gruppo fatto di reti, quelle fisiche consentono lo sviluppo e la crescita di quelle delle relazioni, e quindi la rete di comunità e di persone – aggiunge – Abbiamo dato vita a questo percorso perché siamo convinti che raccontare in questo modo è un'occasione di incontro, in cui abbiamo l'opportunità di parlare, di conoscere e di farci conoscere. Il valore vero di chi fa un mestiere come il nostro è quello di consentire questo sistema di relazioni”. In merito alla radio “credo sia stata un po’ rovinata da alcuni anni. Sono infatti sempre stato affascinato dalla radio che con la parola e il suono ti fa immaginare tutto quello che sta succedendo – afferma Piuri – oggi vengono fatte anche le riprese e questo ha tolto un po’ di poesia. Ho l’impressione che ogni tanto tolga un pezzo una possibilità di fantasia una possibilità e di costruzione del proprio mondo. Guardiamo questa mostra anche da questo punto di vista”. —[email protected] (Web Info)
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