Monumenti Aperti a Terralba, 25 e 26 maggio
Fra i tanti Comuni che partecipano al quarto weekend di Monumenti Aperti, c’è anche Terralba: l’appuntamento con l’archeologia, la cultura e le tradizioni locali è per sabato 25 e domenica 26 maggio.Organizzata e coordinata a livello regionale e nazionale dall’associazione Imago Mundi OdV, quest’anno Monumenti Aperti farà tappa in 78 Comuni: lungo cinque fine settimana dal 4 maggio al 2 giugno e in una seconda parte dal 12 al 27 ottobre. La tranche autunnale, che verrà chiusa da Cagliari, partirà il 12 ottobre a Bitonto e nel weekend successivo approderà a Ferrara e nelle undici amministrazioni locali che compongono l’Unione dei Comuni dell’Alta Gallura. Spazi per i sogni è il tema di questa edizione. L’idea è proporre e sostenere la necessità (e la capacità delle comunità) di creare spazi, fisici e virtuali, per il perseguimento e la realizzazione di sogni, siano essi già concretizzati – quindi memoria – che da realizzare – quindi evoluzione/futuro.
Così il sindaco di Terralba Sandro Pili: «Siamo lieti di accogliervi nella nostra terra e di condividere con voi le nostre tradizioni. Vi aspettiamo numerosi alla scoperta dei nostri siti. I ragazzi delle scuole Primaria, Secondaria primo e secondo grado, la Consulta giovanile, gli studenti della CPIA 4 e le associazioni vi accompagneranno con grande entusiasmo in questo viaggio alla scoperta del nostro ricco patrimonio storico e culturale».
Il centro oristanese, alla sua quarta edizione, vanta l’apertura di 17 monumenti che spaziano dall’archeologia, all’arte e alle tradizioni passando per i luoghi di culto, più numerosi eventi speciali (www.monumentiaperti.com).
I MONUMENTI
Chiesa di San Pietro Apostolo (piazza Cattedrale; visitabile sabato dalle 15 alle 20 e domenica dalle 11 alle 20). La Concattedrale della diocesi di Ales – Terralba fu ricostruita a partire dal 1821 in forma tardo barocca sulla più antica romanica del 1144, voluta da Mariano I. Dopo la consacrazione del 1933, nel 1951 furono realizzate le decorazioni interne raffiguranti i quattro evangelisti e San Pietro sulla parete di fondo del presbiterio. Nella cattedrale sono custoditi i capitelli provenienti da Neapolis (antica città fenicio – punica) e numerosi arredi risalenti al XVII secolo. Nel restauro del 2000 vennero riportati all’aspetto originario la pavimentazione, le pareti e la cappella dedicata alla Madonna del Rosario.
La Collezione del Centenario della Madonna di Bonaria di Marceddì (Salone parrocchiale – via Porcella 87). Si tratta di una raccolta di foto e documenti storici che raccontano i 100 anni di devozione dei terralbesi per la Madonna di Bonaria, patrona massima della Sardegna. Le foto sono state gentilmente concesse dalle famiglie terralbesi, i documenti sono conservati in parte nell’archivio della parrocchia e in parte nell’archivio storico comunale.
Mostra permanente “L’età della bonifica integrale del Terralbese” – Palazzo comunale (via Baccelli 1; visitabile sabato e domenica dalle 16 alle 20). La mostra nasce da un progetto iniziato nel 2016 in occasione dei cento anni dall’inizio della bonifica. Avvalendosi di documenti archivistici originali e in parte inediti, pubblicazioni e fotografie, illustra quasi un secolo di storia locale intrecciata con la macrostoria nazionale. Un percorso che va dalla metà dell’800 alla costituzione del nuovo comune di Mussolinia di Sardegna, spingendosi fino agli interventi del sindaco Emilio Cuccu sulla sistemazione della bonifica di Sa Ussa.
Sito archeologico di Santa Maria (via Garibaldi 17; visitabile sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20). La vita nel sito di Santa Maria è presente già nell’epoca nuragica e continuò presumibilmente senza soluzione di continuità per tutto il periodo punico e proseguì durante il periodo romano repubblicano e imperiale, per dare luogo poi a quel vasto agglomerato abitativo a cui darà vita, forse nell’alto medioevo, alla formazione del centro urbano di Terralba. Il sito è di grande interesse dal 2005 quando, in occasione dei lavori di ampliamento dell’oratorio parrocchiale, venne alla luce un manufatto particolare ancora integro, identificato poi come una vasca termale di epoca romana imperiale (I-III sec. d.C.).
Casa Lisci (via Mazzini 14) è una casa che risale al 1864. I primi proprietari furono Lisci Antonio e Atzori Greca ai quali, nel tempo, si sono susseguite 5 generazioni di cui fanno parte i bisnonni della Sig.ra Emma Piras. In occasione di Monumenti Aperti, Casa Lisci sarà resa fruibile, esponendo abiti antichi terralbesi e attrezzature e utensili antichi della vita quotidiana.
Museo del contadino (viottolo Tola 74). La Casa Museo si trova nel rione di Funtanedda e ospita, sia all’interno che all’esterno, oggetti e utensili di uso quotidiano e del mondo agricolo ormai in disuso. Questa accurata esposizione, frutto del lavoro del Signor Ranieri, ha lo scopo di trasmettere e tener viva la memoria della società contadina ormai scomparsa.
Museo della Scuola primaria “Antonio Carta” (via Trieste; visitabile sabato dalle 9 alle 13). L’aula museo della Scuola primaria di via Roma valorizza la storia della scuola elementare di Terralba inaugurata nel 1913. Finalmente esposta al pubblico, l’aula racconta la storia della scuola attraverso la riscoperta dei sussidi didattici e tecnologici conservati negli archivi.
Sa Domu de Tzia (via Cavour 19). L’abitazione fu realizzata intorno alla fine del 1800. Il restauro conservativo, avvenuto nel primo decennio del ventunesimo secolo, ha permesso di recuperare e conservare la struttura che rispecchia quella della tradizionale abitazione in terra cruda del Campidano di Terralba. Oltre al forno antico per il pane, visibile al piano terra, all’interno della casa sono esposti una serie di arredi contemporanei che richiamano i disegni delle tradizionali tipiche casse nuziali sarde.
Casa Studio Dina Pala (via Josto 31; visitabile sabato dalle 15 alle 20 e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 20). Inaugurata nel luglio del 1989, si trova nell’antica abitazione familiare in via Josto. La casa è una tipica abitazione campidanese e ospita affreschi e quadri realizzati dalla pittrice terralbese, che ha esposto i suoi lavori nelle più importanti città italiane ed estere.
Ainnantis – un murale per la comunità e la Merkaba (via Zedda – piazza Caduti sul Lavoro). L’opera murale intitolata “Ainnantis”, grande 250 mq, è stata voluta dall’azienda Nieddittas che l’ha commissionata all’artista sangavinese Giorgio Casu. Inaugurata nel 2016, l’opera racconta il territorio e le sue eccellenze, le bellezze naturali e le produzioni enogastronomiche del terralbese. Protagonista del murale è la figura della “Madre con bambino”, qui rappresentata con il viso della giovane Grazia Deledda. In prossimità del murale è stata realizzata quest’opera da parte dell’artista Giorgio Casu, che ha trovato ispirazione nelle forme della Dea Madre Mediterranea e nella somiglianza tra il simbolo della Merkaba e il logo Nieddittas. La tridimensionalità può favorire un’interpretazione come doppia Merkaba, o Merkaba in movimento. Qui è possibile ammirare anche La Panchina Blue Eco Lab Medsea – la prima panchina realizzata con gli scarti della produzione Nieddittas, modello di panchina per esterni, a due sedute, realizzato valorizzando gli scarti della produzione ittica Nieddittas.
Giardino Rosehouseblues (via Rio Mogoro 55). L’azienda agricola naturale Giardino Rosehouseblues, roseto, orto urbano, eredità di una passione familiare, è un giardino diversificato in eco-zone con specie vegetali provenienti da tutto il mondo. Nato per passione oramai 35 anni fa, oggi è un’azienda agricola la cui attività principale riguarda la coltivazione di circa 2500 rosai. Tutta l’attività agricola viene svolta in pieno campo con sistemi naturali e nel rispetto della stagionalità.
Chiesa di San Ciriaco (via Roma 269; visitabile sabato dalle 15 alle 20 e domenica dalle 11:30 alle 20). La chiesa antica fu eretta nel 1741 per ringraziare il santo per una grazia ricevuta. Si narra che durante un viaggio verso Cagliari, Don Pilloni e il suo cavallo vennero assaliti da un serpente. Grazie all’invocazione del prete al Santo, entrambi riuscirono a salvarsi dal nemico infernale. La chiesa attuale è stata ricostruita a partire dal 1949 e consacrata nel 1958: al suo interno si trovano opere d’arte, tra cui due realizzate da Padre Eliseo Lilliu e Dina Pala.
Museo Pinacoteca Eliseo (via Respighi 12) Inaugurato nel 2004, il museo è disposto su tre piani in cui sono esposti vari reperti archeologici, stanze con arredamenti, oggetti d’arte, testi antichi, tele di pittori italiani, sardi, russi e altro ancora, che ripercorrono la storia di Terralba e non solo.
Il Giardino delle Orchidee (SP69 Marceddì; visitabile domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Nel caso di condizioni meteo avverse la mostra sarà allestita presso il Museo del Mare – Marceddì). Nella rigogliosa pineta adiacente al giardino delle orchidee, sarà possibile visitare la mostra sulle orchidee spontanee protette presenti nel giardino e no. Molte specie saranno ormai sfiorite ma attraverso la mostra si potrà ammirarne la loro bellezza. Nell’area di Marceddi le specie finora censite sono 10 di 4 diversi generi, e ben 4 importanti ibridi, uno dei quali abbastanza raro.
Chiesa della Madonna di Bonaria (SP69 Marceddì). La Chiesa della Madonna di Bonaria fu costruita tra il 1927 e il 1930 su progetto dell’Ingegnere Sequi e con il contributo di tutta la popolazione. Nel 1945 venne parzialmente distrutta da una mina e nell’anno successivo vennero ricostruiti il tetto e la volta dell’abside. La chiesa è stata ristrutturata nel 2019, con un intervento che ha contemplato anche il rifacimento integrale del tetto.
Museo del mare (via Lungomare 49, Marceddì). Il Museo del mare sorge sulle rive di un porto antichissimo risalente al Neolitico. Importantissimi gli scavi archeologici che fanno risalire la presenza umana nel luogo a circa 8000 anni fa. Numerose le attività organizzate al suo interno, come mostre e laboratori tematici legati ai beni del patrimonio locale.
Torre di Marceddì (strada 6 ovest, Marceddì). La Torre vecchia, costruita nel 1580 come parte del sistema difensivo del Golfo di Oristano, era progettata per proteggere la regione dalle incursioni saracene. Alta circa 9 metri, era realizzata in pietra basaltica e aveva due cannoni sulla terrazza superiore, un mortaretto e due fucili. Era presidiata da un alcade, un artigliere o soldati pagati dalla signoria locale o dai commercianti del territorio. L’accesso avveniva tramite una scala che poteva essere ritirata in caso di attacco, mentre sulla terrazza c’era un braciere per segnalare pericoli alle torri vicine. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la torre subì alcune modifiche, tra cui la creazione di un ingresso al piano terra e la costruzione di un fortino adiacente.
Tutti gli eventi speciali su monumentiaperti.com.
INFORMAZIONI UTILI
I monumenti saranno visitabili gratuitamente sabato dalle 16 alle 20 e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, salvo dove diversamente specificato.
Le visite alla chiesa saranno sospese durante le funzioni religiose.
Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.
5X1000. Anche quest’anno Imago Mundi è tra i beneficiari del 5X1000 del Ministero della Cultura che prevede il finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici (soggetti di cui all’art. 2, comma 2, del D.P.C.M. 28 luglio 2016).
Per questo è possibile sostenere il progetto Monumenti Aperti devolvendo a Imago Mundi sui moduli della dichiarazione dei redditi il proprio 5 per mille del gettito Irpef comunque dovuto, senza nessuna spesa.
LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE 2024: Spazi per i sogni
Con il tema di questa edizione vogliamo proporre e sostenere la necessità (e la capacità delle comunità) di creare spazi, fisici e virtuali, per il perseguimento e la realizzazione di sogni, siano essi già concretizzati – quindi memoria – che da realizzare – quindi evoluzione/futuro. L’eredità, la memoria del patrimonio narrato (la realizzazione del sogno), viene qui riconosciuta come uno strumento, uno spazio condiviso dove agire insieme per lo sviluppo culturale, sociale, economico e ambientale di un territorio e all’interno del quale rispettare quei principi di sostenibilità e benessere che sono al centro dell’impegno contemporaneo. È la realizzazione del «sogno» di qualcuno che è diventato il «patrimonio» di qualcun altro. Ogni comunità si alimenta di storie proprie, che ha creato, conservato e tramandato. Storie che spesso ruotano attorno a un oggetto, a un segno che proviene dal passato e racchiude qualcosa da scoprire. Quando visitiamo un museo, un sito archeologico, un giardino storico, una villa del secolo scorso, un palazzo moderno, un’architettura contemporanea e, in generale, quando entriamo in contatto con il patrimonio culturale, esso ci parla di processi, di ricerca, di lavoro, di passaggi, di attraversamenti e di vite più o meno note: di sogni, appunto, realizzati che formano memoria ed eredità culturale, quindi, patrimonio di comunità. Per il visual, a cura di Daniele Pani, è stata scelta una foto del Teatro Comunale di Ferrara scattata da Giacomo Brini. Il teatro, gremito di volontari di Monumenti Aperti che insieme celebrano la loro capacità di narrazione, diventa un luogo di luce e colori caldi che accoglie e nel contempo dichiara con potente immediatezza, profonda e autorevole, il suo ruolo di generatore di sogni e di portatore di memoria. Diventa la casa (per questa edizione) del marchio di Monumenti Aperti che si presenta già dal sipario, della cui trama di tessuto sembra essere parte integrante, fino ad arrivare ai cappellini rossi in sala e sui palchetti laterali, promuovendo un’esperienza di cultura e saldando ogni nuova conoscenza alla memoria.
LE ISTITUZIONI ADERENTI
Come avviene ininterrottamente dal 2008, il progetto Monumenti Aperti anche quest’anno ha ricevuto la Medaglia di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica Italiana.
L’edizione 2024 si tiene con i prestigiosi patrocini del Senato della Repubblica, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Camera dei Deputati, del Ministero della Cultura, del Ministero del Turismo. Particolarmente importante è anche il patrocinio del Parlamento Europeo, ricevuto lo scorso anno per la seconda volta e ora rinnovato.
Monumenti Aperti è realizzata su base nazionale da Imago Mundi OdV con il contributo di Ministero della Cultura, della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato dei Beni Culturali e Assessorato del Turismo), dei 78 Comuni aderenti; con il finanziamento della Città Metropolitana, che con la Determinazione n. 2336 del 9.8.2006 della Direzione Generale dell’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Sardegna, assunta per un rafforzamento della promozione e commercializzazione e della logistica infrastrutturale di Monumenti Aperti, ha assicurato al progetto un’importante dotazione di beni e strutture atte a raggiungere standard di qualità e obiettivi; e con il contributo di Fondazione di Sardegna.
Sponsor: SardexPay e Val.dy / Sponsor tecnici: Arti Grafiche Pisano, CTM SpA / Media partner: Radio X e Eja TV in collaborazione con BES – Best Events Sardinia.
RICONOSCIMENTI
Monumenti Aperti ha ricevuto nel 2018 il Premio dell’Unione europea per il Patrimonio Culturale/Europa Nostra Awards, il massimo riconoscimento europeo nel settore, per la sezione Istruzione, Formazione e Sensibilizzazione, consegnato in occasione del primo vertice europeo del patrimonio culturale a Berlino. Imago Mundi OdV è entrata a far parte della rete pan-europea per il patrimonio culturale Europa Nostra nel 2017.
Nel 2023, sempre con il progetto Monumenti Aperti, Imago Mundi è stata finalista a Stoccolma del prestigioso Social Innovation Tournament, la competizione della Banca di Investimento Europea dedicata ai migliori progetti di innovazione sociale d’Europa. La partecipazione ha fruttato la membership del SIT Alumni, il network dedicato ai finalisti. Inoltre, è inserita nel recentissimo progetto “Il turismo delle radici”, del Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, che intende sensibilizzare le comunità locali sul tema dell’emigrazione italiana e dei viaggi delle radici. Infine, il MiC inserisce da anni Monumenti Aperti nella propria programmazione annuale delle Giornate Europee del Patrimonio (GEP/EHD).
SITO WEB, UFFICIO STAMPA E SOCIAL MEDIA
I contenuti della manifestazione, corredati da informazioni sempre aggiornate, foto, comunicati stampa e materiali video, sono ospitati nel sito ufficiale www.monumentiaperti.com, rinnovato quest’anno grazie all’intervento della Città Metropolitana. Il racconto in diretta della XXVIII edizione di Monumenti Aperti si svolgerà anche su Facebook (@monumentiapertiofficial), Instagram (@monumentiaperti) e Twitter (@monumentiaperti), canali social nazionali della manifestazione. Il tag ufficiale è: #MonumentiAperti2024.
L’APP HEART OF SARDINIA
Heart of Sardinia è un’app gratuita per iOS e Android, che da sette anni promuove il patrimonio turistico dell’Isola. Sarà l’app ufficiale dell’edizione 2024 di Monumenti Aperti e una guida digitale per tutti i visitatori: al suo interno sarà possibile consultare la mappa dei monumenti visitabili e salvare gli itinerari in anticipo.
Heart of Sardinia si occuperà anche di raccogliere dati anonimizzati e aggregati sulle abitudini dei visitatori per misurare i risultati della manifestazione.