Ricordando Murales: Tazenda Tour 2024
Il tour di Murales approda l’11 maggio a Loceri e il 25 a Sorgono.Dopo il felice debutto del 20 aprile ad Ossi prosegue a Loceri l’11
maggio (Piazza Nonnu Melis ore 21,30) e a Sorgono (Località San Mauro
ore 22.00) il 25 maggio il Tour 2024 dei Tazenda che, nella sua
formazione full band, è dedicato al ricordo del mitico album _Murales_
e si muove con uno spettacolare impianto scenografico disegnato proprio
per questo tour da Gaetano Garau: come oggi anno regalando al pubblico
della propria terra un vestito nuovo, senza lesinare di quella sana
spettacolarità propria dei grandi palchi.
Sul palco, a fianco ai fondatori Gigi Camedda al piano e Gino Marielli
alle chitarre e al nuovo frontman Nicola Nite a voce e chitarre, ci sono
Massimo Canu al basso, Massimo Cossu alle chitarre, Paolo Erre alle
tastiere e Luca Folino alla batteria.
Mentre parallelamente prosegue il tour in trio, destinato alle location
più raccolte e a ripercorrere i grandi successi storici della band.
Ricordando Murales
I fan della band sanno bene che ogni anno il tour è dedicato ad un
tema, un modo per rendere omaggio a tutto il vasto repertorio degli
oltre 100 brani senza far torto a nessuno: quest’anno i Tazenda hanno
deciso di tornare un po’ alle origini ricordando un album che li ha
lanciati, dopo il noto Sanremo 1991 al quale parteciparono con Bertoli
con _Spunta la luna dal monte_ (versione in italiano della loro
_Disamparados)_ ricevendo una vera e propria ovazione dal pubblico con
uno degli applausi più lunghi della storia di Sanremo. Fu un anno ricco
di riconoscimenti: a partire dalla Targa Tenco per _Disamparados,_
versione originale in sardo della canzone. Senza scordare che Murales ha
venduto più di 200.000 copie e con alcune canzoni come _Mamoiada_,
_Nanneddu meu_(tratta dalla poesia _A Nanni Sulis _di Peppino Mereu) e
la stessa _Disamparados_ ha portato ai Tazenda il Premio Tenco per la
Migliore canzone in dialetto e la vittoria al Cantagiro con il Disco
d’Oro.
I contenuti di Murales
Ma è anche l’album che, attraverso il mescolarsi dei suoni “moderni”
di tastiere e chitarra elettrica con quelli tipici della Sardegna
(launeddas, tenores, fisarmoniche diatoniche), sa dipingere con passione
e tenerezza storie di donne e di uomini, aprendo squarci consapevoli
sulla storia presente e passata. Un album dove folk, rock progressivo,
canzone cantautoriale, melodia confluiscono a dare vita a un oceano di
emozioni immense, che toccano anche chi non mastica il sardo, lingua
scelta per la quasi totalità dell’opera.
Sullo sfondo il ricordo della forza comunicativa dei muralisti, dei
writer della cultura hip hop e degli artisti da zi bao, la protesta che
si può celare dietro la poesia dolce o graffiante della musica rock.
Perché, come ammettono: “Murales è il nostro manifesto perfetto di
quello che volevamo rappresentare e che ancora proviamo a mettere in
scena in occasione del suo 33esimo compleanno.” Non a caso il
_murales_ da sempre ha un potente ruolo di denuncia sociale che permea
da sempre la poesia dei Tazenda, sempre pregna di messaggi forti, sempre
calati nella forza di una musica che sa prendere il suo pubblico dalle
pance: dai temi dell’ecologia a quelli delle ingiustizie e delle
guerre, senza dimenticare le diseguaglianze e la disparità del ruolo
uomo- donna.
Ricordando oggi Murales
Quest’anno quindi, i Tazenda grazie alle porte immaginarie offerte dai
loro celebri testi getteranno il proprio sguardo sui grandi temi a loro
ben cari: e cammineranno in mezzo alla paura delle faide fratricide tra
le stupidità della vanagloria che la vendetta non ha mai offerto
(_Mamojada_); tra i diseredati che cercano cibo negli immondezzai
(_Disamparados_), nello sguardo della luna che ci indica una fioca luce
nella tenebra di certa umanità (_Spunta la luna dal Monte_), nei canti
dei disperati, nelle leggende spaventose che si raccontano ai bambini
per dormire (_Sa mama ‘e su Sole_); nelle corse pazze di quando eravamo
piccoli e come puledri liberi ci perdevamo nel freddo delle campagne
della nostra terra (_Niunu intende_); nei pensieri nebulosi di adulti
non ancora completi (_In sas nues tuas_) per capire le tempeste dei
cieli interiori; nel desiderio di una spiritualità in fasce che anela
al bello e al buono (_Un alenu ‘e Sole_); nelle denunce dei poeti di
tutti i paesi del mondo (_Bonas noas_), in quella tristezza in cui la
perdita di un amore può avvolgere le persone anche nel momento
apparentemente più luminoso come il Natale (_Bon Nadale_). Passeggeremo
nei misteri dei libri di Castaneda e Don Juan sotto un tappeto del
magico Prophet (_Desvelos_).
“Ci ricorderemo – ci raccontano – che ci piacevano gli U2, che ci
nutrivamo di musicassette della tradizione sarda, che Sanremo può fare
il miracolo anche a degli outsider come noi e che, le chitarre
elettriche distorte stanno molto bene con le launeddas e con l’atavico
canto a Tenores. Ribadiremo quanto è efficace un sintetizzatore che
imita il galoppo del cavallo e che un po’ di reggae fa sempre bene
all’anima. Non potremmo evitare di riposare sulle ballad a noi care e
di ballare sui nostri ritmi di sei ottavi e placarci su una rumba
intensa in stile anni Ottanta.”
La Tracklist del concerto
Dopo la prima parte quindi dedicata al ricordo di _Murales_ con
Mamoiada, Spunta la luna dal monte, Sa mama ‘e su sole, Niunu intende,
Desvelos, In sas nues tuas, Un’alenu ‘e sole, Bon Nadale,
Disamparados e Nanneddu meu; la seconda parte del concerto sarà
dedicata a ripercorrere alcuni degli altri grandi successi di questa
band: _Cuore e vento_, _Domo mia_, _Pitzinnos in sa gherra_,
_Carrasecare_. Ma anche determinate tracce del _nuovo corso_: _Amore
nou_, _Dentro le parole._ Salutando il loro amico Andrea Parodi con
l’immarcescebile _No poto reposare_.
La scenografia
L’energia dello spettacolo musicale sarà arricchita dall’utilizzo
di ledwall di ultima generazione e nuovi meccanismi scenografici
meccanici che creeranno veri e propri movimenti di scena sul palco e che
allo stesso tempo consentiranno di realizzare spettacoli a ridotto
impatto ambientale. Alle spalle il lavoro di un consolidato gruppo di
manager, musicisti, disegnatori di luci, laser e giovani creativi
videomaker che contribuiranno alla suggestione della performance.
Giocando in molti casi anche delle scenografie naturali di numerosi
luoghi di interesse archeologico e naturalistico che già hanno aderito
al tour coinvolti anche dall’importante lavoro sull’impatto acustico
e ambientale su cui i Tazenda da tempo lavorano e che, non a caso, li ha
portati l’anno scorso a firmare un progetto come l’EcoFestival.
Anche per il 2024, infatti, sarà riproposta una produzione incentrata
sulla tematica dell’Ecologia, che sarà arricchita da iniziative
collaterali che coinvolgeranno attivamente le comunità dove si
realizzeranno gli spettacoli: il silent concert dei Tazenda saranno solo
il momento centrale dell’Ecofestival.
Parte importante delle date del tour 2024 rimarranno le date indoor:
teatri e club faranno da cornice a uno spettacolo più intimo con una
produzione ridotta, concerti in cui la vicinanza e l’intimità col
pubblico saranno il vero e proprio tratto saliente.