Rubrica “Abbiamo bisogno di Eroi” | Episodio 25 – Miracleman, l’eroe senza casa (editrice)
La faccia d’angelo Miracleman, nato “Marvelman”, dall’Inghilterra si faceva valere come la risposta ai grandi eroi della Golden Age. Fino a quando non lo resuscitò Alan Moore…
«Kimota!», il suo famoso grido di battaglia.
Ci troviamo verso il gran finale della Golden Age, la seconda guerra mondiale è ormai terminata da anni e i cittadini del mondo bramano un periodi di pace e spensieratezza.
I supereroi di questo periodo sono infatti il lascito di quella cultura editoriale americana che ci portò Superman, Capitan America, Batman e altri grandi personaggi.
Ma in Inghilterra qualcuno voleva un erede britannico di Capitan Marvel (Shazam), ed ecco che nel 1953, è stato ideato dallo sceneggiatore e disegnatore britannico Mick Anglo un nuovo eroe: Marvelman.
Per la casa editrice Len Miller & Son ed era originariamente concepito come un rimpiazzo del supereroe Capitan Marvel (Shazam).
È stato originariamente chiamato Marvelman nella terra natia Inghilterra, poi successivamente, dopo che Marvel Comics proibì di usare la parola Marvel come nome di eroi, venne chiamato “Miracleman”.
Quando poi terminò il primo periodo dei supereroi, e iniziò l’avvento della Silver Age, il personaggio finì nel dimenticatoio.
Nel 1982 però, dopo anni di assenza, venne resuscitato da Alan Moore in una serie drammatica e crepuscolare.
Moore stravolge completamente la semplicità e ingenuità del personaggio arrivando ad un esempio perfetto di revisionismo-decostruzionista di un supereroe classico.
Azione che verrà replicata più volte da molti altri autori in chiave più o meno incisiva.
A quale casa editrice appartiene Miracleman?
Dopo essere stato per anni intrappolato in una causa legale, fra autori, che se ne contendono la titolarità dei diritti di pubblicazione, il 24 luglio 2009 la Marvel Comics ha annunciato di aver comprato da Mick Anglo i diritti del personaggio.
Inoltre, ha annunciato di essere intenzionata a ristampare il materiale classico della Golden Age.
Negli anni quaranta la casa editrice statunitense Fawcett Comics pubblicava i fumetti di Capitan Marvel.
I diritti per pubblicare nel Regno Unito tali storie vennero acquistati dall’editore britannico L. Miller & Son Limited.
Dopo alcuni anni a seguito di una causa legale spinosa tra Fawcett Comics e DC Comics, le vendite (anche per via del mercato) calarono e l’interesse per Capitan Marvel sfumò.
L’editore che ne pubblicava le storie nel Regno Unito però, non voleva però perdere i lettori appassionati del personaggio, decise così di farne una versione inglese.
Ed ecco Marvelman. L’operazione commerciale ha successo e la serie Marvelman durò dal 1954 al 1963.
Il personaggio Marvelman rimane nell’oblio editoriale fino al 1982, quando Alan Moore e Garry Leach lo ripropongono all’interno della rivista antologica britannica Warrior.
La serie fu pubblicata da Quality Communications.
Alan Moore realizza un ciclo di storie di Marvelman che ripropongono lo stesso personaggio in un contesto narrativo completamente nuovo.
Il personaggio è sempre lo stesso degli anni cinquanta ma ci viene presentato un Mike Moran/Marvelman adulto che non si ricorda della sua possibilità di trasformarsi in un supereroe.
La nuova chiave di lettura del personaggio è drammatica e seria.
Le storie piacciono anche all’editore americano Eclipse Comics che ne acquista i diritti per proporle negli Stati Uniti.
Il problema nasce dal fatto che la Marvel Comics minaccia una causa legale nel caso venga pubblicata una serie a fumetti con un personaggio contenente nel nome l’aggettivo Marvel.
La Eclipse decide di cambiare il nome in Miracleman e stampare le storie già pubblicate in Inghilterra a partire dal 1982.
Per adattare meglio i disegni e il formato ai gusti dei lettori statunitensi, le tavole vengono colorate e le loro dimensioni ridotte a quelle standard di un fumetto americano.
La serie, che prende il nome Miracleman, dura dal il n. 1 al n. 24. (1985-1993).
I primi 6 numeri furono gli originali di Moore, dal settimo invece, furono storie inedite, sempre di Alan Moore.
Dopo il fallimento della Eclipse Comics, il personaggio finì nuovamente nell’oblio.
Dopo anni e anni di cause legali, nel 2009 il personaggio fu acquistato da Marvel Comics.
Dopo aver acquisito i diritti su Marvelman, la Marvel comincia a proporre le storie classiche del personaggio negli Stati Uniti per la prima volta.
La serie di ristampe viene preceduta da un albo celebrativo che spiega agli americani e ad un nuovo pubblico la storia del supereroe britannico.
Bisogna evidenziare che in questo caso il nome del supereroe torna ad essere Marvelman e non più Miracleman.
Oltre a ristampare le storie tratte dalla storica serie Miracleman degli anni ottanta e novanta, la Marvel realizza un albo che contiene nuove storie.
Si tratta di una pubblicazione antologica con periodicità annuale dal titolo “Miracleman Annual”.
Perciò attualmente Miracleman, o Marvelman, come lo si preferisce chiamare ha una casa.
Personaggio che però è rimasto in sordina per tanti anni, gran parte dei lettori di fumetti di supereroi in realtà non lo conoscono nemmeno.
Non ha mai avuto alcuna trasposizone al cinema o in televisione, derivata soprattutto dalla varie cause legali.
Ambiguo però come un personaggio affascinate come Miracleman non sia mai stato trasposto eppure personaggi molto minori e meno affascinanti (basti pensare ad un recente Madame Web) abbiano avuto un film al cinema.
Probabilmente un giorno, avremmo anche un Miracleman al cinema o in tv, chissà se autonomo o magari nel MCU.
Articolo di Michael Bonannini