Sanità, Giuliano (UGL): “Investire, formare, comunicare, valorizzare. Per un nuovo SSN serve una presa di coscienza collettiva”
“La UGL Salute è fermamente convinta che la sanità del futuro vada costruita con l’impegno di ogni protagonista. Dagli operatori sanitari, alle istituzioni, ai sindacati fino ai cittadini ognuno è chiamato a fare la sua parte. Formare i professionisti, informare i cittadini, chiedere alla politica di mettere a disposizione gli strumenti utili per rilanciare il SSN attraverso un percorso comune, dove noi siamo pronti a recitare la nostra parte con proposte concrete che servano a creare e non distruggere.Se tra le varie realtà non c’è interazione il rischio è che il collasso definitivo del sistema sia irreversibile” dichiara il segretario nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano. “Recentemente il Ministro della Salute Schillaci – prosegue il sindacalista – ha esortato a colmare le distanze comunicative tra ospedali e territorio tracciando una via da percorrere. Il tempo di una sanità a compartimenti stagni è superato. Per allentare la pressione sulle strutture ospedaliere occorre dare sempre più forza alla Medicina del Territorio.
Un ruolo fondamentale lo giocheranno i medici di famiglia verso cui bisogna dirottare risorse ed attenzione per frenare il costante assottigliamento delle loro fila. Il loro ruolo, quello delle case di comunità deve essere essenziale per frenare il ricorso costante ai Pronto Soccorso per diagnosi poi classificate in codici bianchi, quelli che creano spesso l’imbuto che determina lunghe attese. Così come è essenziale la presa di coscienza dei cittadini, ad esempio, sul ruolo dei reparti di medicina interna che non possono essere sostitutivi delle strutture sociosanitarie dove invece dovrebbero essere indirizzati.
È ora di affrontare questo cammino insieme, valorizzando, non solo a parole, il ruolo degli operatori sanitari, investendo in digitalizzazione, ammodernamento delle strutture e formazione. E, lo ripetiamo, coinvolgendo i cittadini per una presa di coscienza collettiva che trascini la sanità italiana fuori dalle sabbie mobili dove è impantanata” conclude Giuliano.
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