Nella giornata di ieri, giovedì 9 maggio, sotto il Consiglio Regionale di via Roma, si è tenuto il presidio indetto dall’USB Scuola per protestare contro la riforma Valditara, l’autonomia differenziata, la militarizzazione delle scuole, i test INVALSI che si sono svolti ieri nelle scuole primarie e contro il modello classista di selezione degli insegnanti con la riforma dei 60 CFU.
Intervista a Enrico Rubiu, sindacalista USB.
Sciopero generale scuola: presidio a Cagliari
Il problema dell’autonomia differenziata
“Siamo qui sotto il Consiglio Regionale perché c’è un problema che riguarda anche il Consiglio ed è quello relativo all’autonomia differenziata. Noi crediamo che l’autonomia differenziata, oltre che aumentare i problemi per il welfare e la sanità, porti problemi anche per la scuola, perché avremo ventuno modi di insegnare e ventuno organizzazioni scolastiche regionali.”
Il rinnovo dei contratti
“Lo sciopero è stato indetto anche per il rinnovo del contratto: chiediamo infatti 300 euro di aumento al mese perché c’è stata l’inflazione che ha eroso completamente il potere d’acquisto degli stipendi. Il personale va motivato ed anche incentivato.
Chiediamo, oltre agli aumenti, che vengano riconosciuti tutti i diritti, la parificazione dello stipendio sia per gli insegnanti nelle scuole primarie infantili e nelle primarie di secondo e primo grado. Bisogna avere il coraggio di riconoscere che gli insegnanti nelle scuole d’infanzia e primarie fanno più ore e le responsabilità sono uguali. Solo in Italia c’è questa differenza.”
I buoni pasto e i periodi di precariato
“Chiediamo, inoltre, che vengano dati i buoni pasto al personale A.T.A. e ai collaboratori scolastici che spesso superano le sei ore lavorative. Ancora chiediamo che vengano riconosciuti a tutto il personale precario, anche docente, dei periodi di precariato, perché oggi sono riconosciuti giuridicamente solo quattro anni, gli altri sono riconosciuti solo per i 2/3 o per 1/3. È una cosa che non accettiamo.”
La sicurezza nelle scuole
“Non c’è adeguata preparazione: spesso succede che i lavoratori non vengono dotati degli ausili obbligatori ed è una cosa che in questo periodo, dove assistiamo a delle morti nel lavoro tutti giorni, non va assolutamente bene. Chiediamo, dunque, che anche nella scuola non avvengano gli infortuni che purtroppo avvengono spesso.”
Il test INVALSI
“Ieri è stato sostenuto il test INVALSI e se, in un primo momento, era considerato uno strumento utile perché poteva fare il quadro della situazione sulla preparazione degli alunni e valutare la differenza di tipo regionale, oggi il test farà parte dei curricula degli alunni ed è stato parificato ad un esame di stato. Il test INVALSI ha fatto, inoltre, emergere un dato: spesso chi è povero riesce meno a seguire il programma scolastico.”
Elena Elisa Campanella
QUI i link con l’intervista video a Enrico Rubiu, sindacalista USB:
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