“The Social Gallery” ospiterà la mostra collettiva REBELS
Il 30 maggio alle ore 18.30 nuovo appuntamento con il progetto V-Art Quartu Exposition allo spazio espositivo quartese “The Social Gallery” che ospiterà la mostra collettivaREBELS. In esposizione si potranno visionare opere di Gaetano Brundu, Tonino Casula, Attilio Della Maria, Maria Lai, Ermanno Leinardi, Primo Pantoli, Luigi Mazzarelli, Giuseppe Pettinau, Rosanna Rossi e Ugo Ugo.
La mostra è curata da Roberta Vanali in collaborazione con Chiara Manca e con l’allestimento di Davide Gratziu.
Direzione Artistica di Giovanni Coda.
Ingresso libero
Nello spazio della “Social Gallery” di Quartu Sant’Elena, dopo il grande successo dei precedenti progetti espositivi, arriva, in anteprima assoluta, la mostra collettiva Rebels che vede come protagonisti alcuni dei più importanti artisti storici sardi. “ovvero quegli intellettuali ribelli, impegnati politicamente e socialmente, che hanno rivoluzionato le sorti del panorama artistico isolano, ognuno con la propria modalità espressiva e l’inconfondibile cifra stilistica, perseguite con assoluta dedizione e incessante sperimentazione” R.V.
“Giovani artisti messi al bando dalla critica “ufficiale” perché con un gesto di coraggiosa ribellione hanno infranto le ferree catene che monopolizzano e legano la legge sulla industrializzazione della cultura. I ribelli delle sale ufficiali e delle gallerie a pagamento, i dimenticati dalle spesso abbondantissime ed elogianti critiche dei quotidiani cittadini. Si legge a pochi giorni dall’inaugurazione della prima mostra del Gruppo 58, primo nucleo della neo avanguardia sarda che, tra sperimentazione e innovazione, ha spalancato le porte alla piena libertà d’espressione in contrapposizione a quella rigidità intellettuale e al rigoroso accademismo che ha caratterizzato l’epoca prima dell’avvento di Mauro Manca e del quale hanno fatto parte, tra gli altri, Gaetano Brundu, Rosanna Rossi, Mirella Mibelli e Primo Pantoli.
Nel 1961 dopo lo scioglimento del gruppo Brundu e Pantoli confluiscono in quello che battezzano Gruppo di Iniziativa al quale si uniscono Luigi Mazzarelli e Mauro Staccioli. Noi rifiutiamo che certe nostre opere conservino una qualche disponibilità ai fini dell’equilibrio su cui si reggono i valori che le ideologie della borghesia sostengono per frenare il processo di liberazione dell’uomo, sottolineano i quattro artisti sul manifesto del nuovo gruppo.
Mettendo insieme l’impostazione Gestaltica rivolta all’Isomorfismo e il pragmatismo di Dewey, nel 1965, dopo un anno di gestazione, nasce il Gruppo Transazionale, orientato verso una rigorosa ricerca scientifica che converge nell’alveo di un territorio di astrazione prettamente geometrica, ad opera di Tonino Casula, Ermanno Leinardi, Ugo Ugo e Italo Utzeri che dichiarano: Pur consapevoli della precarietà delle ipotesi, proponiamo una visione dinamica della realtà, impegnandoci ad esprimere, con metodo sperimentale, l’incessante fluire di verità provvisorie da continui scontri dialettici di ragione, pulsioni inconsce, componenti ambientali di ogni genere, che transagiscono, avanzando irripetibili e mai definite soluzioni fra le tante possibili.
È nostro preciso convincimento che in quest’ultimo scorcio di secolo il settore delle arti visive sia caratterizzato da confusione linguistica alta, frutto di estrema inerzia. Recita l’incipit del Manifesto del Gruppo 91 fondato da Giuseppe Pettinau insieme ad Attilio Della Maria, Beppe Vargiu, Italo Medda e Italo Utzeri e di cui Pettinau è stato teorico. In opposizione al conformismo di una società di massa che respinge l’individuo consegnandolo a conflittualità esistenziali, quest’ultima corrente in ordine di tempo che ha animato il capoluogo sardo, affonda le radici nell’Esistenzialismo sartriano e nella Scuola di Francoforte, in bilico tra filosofia e arte.
Gaetano Brundu, Tonino Casula, Attilio Della Maria, Maria Lai, Ermanno Leinardi, Primo Pantoli, Luigi Mazzarelli, Giuseppe Pettinau, Rosanna Rossi e Ugo Ugo sono gli artisti selezionati per REBELS, ovvero quegli intellettuali ribelli, impegnati politicamente e socialmente, che hanno rivoluzionato le sorti del panorama artistico isolano, ognuno con la propria modalità espressiva e l’inconfondibile cifra stilistica, perseguite con assoluta dedizione e incessante sperimentazione”
Roberta Vanali
________________________
“La figura di Maria Lai, pur non inserendosi in nessun gruppo o collettivo artistico in alcun periodo del suo percorso creativo, è profondamente ribelle.
L’opera più nota dell’artista di Ulassai, Legarsi alla Montagna del 1981, nasce, si sviluppa e si concretizza proprio da un moto di ribellione di Lai ad una commissione per un’opera pubblica.
Quando nel 1980 le viene chiesto dal sindaco di Ulassai di realizzare un monumento ai caduti, Lai decide di omaggiare i vivi, la vita e per farlo crea un’opera effimera, che di molto si discosta dall’idea di un monumento scultoreo e imperituro, come si aspettava il committente.
Legarsi alla Montagna è considerata oggi la prima opera di arte relazionale della storia dell’arte contemporanea ed è nata da quel desiderio di infinito, dal quel guardare altrove, che ha caratterizzato la poetica artistica di Maria Lai ad ogni passo del suo percorso.
È nata da un inspirato afflato in direzione ostinata e contraria e ancora adesso e simbolo di legame, unione, collaborazione e coabitazione dell’arte contemporanea e delle tradizioni ancestrali della Sardegna”
Chiara Manca
La mostra sarà visitabile fino al 15 giugno 2024
orari: dal martedì al sabato dalle ore 17.00 alle ore 20.00
per info [email protected]