Sul filo dell’infinito
Maria Lai
A cura di Gabi Scardi e Archivio Maria Lai Cantina Antichi Poderi, Via Umberto I 1, Jerzu Dal 1 giugno – 30 dicembre 2024
Inaugurazione sabato 1 giugno ore 18:30
Vernissage: Maria Lai “Sul filo dell’infinito” – 1 giugno
La mostra del 2024 nello spazio espositivo Le 5 S di Jerzu, fortemente voluto dall’Archivio e dalla Fondazione Maria Lai, intitolata Sul filo dell’infinito, a cura di Gabi Scardi, in collaborazione con la Nuova Galleria Morone di Milano, inaugura il 1 giugno alle 18:30.
La mostra Sul filo dell’infinito racconta, attraverso le opere dell’artista Maria Lai, il rapporto tra arte contemporanea, spiritualità, politica e letteratura, ripercorrendo alcune tappe fondamentali nel percorso creativo di Lai.
Scrive in catalogo la Presidente della Fondazione Maria Lai, Maria Sofia Pisu: «all’ingresso della mostra ci accoglie sulla destra una parete di cellette ben allineate, recano all’interno ciascuna il suo tesoro di miele in forma di telaio o di sasso bagnato d’oro e fili d’oro collegano come in un ordito tutto quel ronzare operoso. Inoltrandoci siamo accompagnati dalle case delle Janas, collages di stoffe colorate e brillanti che fuoriescono da finestre in forma di ogiva, circondate dal buio della notte. Lo sguardo si posa sul libro del miele e poi ci appare il muro e accanto il libro dalle scritture grigie, come la pietra o la cenere. Ed infine, come una fuga si aprono i cieli stellati.»
Ancora una volta le opere di Maria Lai saranno occasione di incontro e dialogo negli spazi espositivi della Cantina Antichi Poderi e grazie alla collaborazione con la Nuova Galleria Morone di Milano, si potranno vedere esposte, per la prima volta in Sardegna, due delle installazioni più monumentali e fondamentali della produzione artistica di Lai.
La curatrice Gabi Scardi le descrive in catalogo con queste parole: «Nella dimensione cosmica di queste opere si avverte l’esperienza di una vita isolana, ma anche una tensione verso l’infinito che Maria Lai ha sempre vissuto, forse anche come antidoto all’ipertrofica autoconsiderazione dell’essere umano: di fronte all’assolutezza del firmamento la brama di dominanza, perde plausibilità.»
La mostra è accompagnata da catalogo bilingue a cura dell’Archivio Maria Lai, su progetto grafico di Eva Borzoni e Giorgio Dettori.