Viaggio alla (ri)scoperta di miti e leggende dell’Isola
Viaggio alla (ri)scoperta di miti e leggende dell’Isola con “Chi c’è? Mommotti!! / I mostri della Sardegna vanno in scena”.
Originale e coinvolgente spettacolo ideato e scritto da Teresa Porcella, che firma anche regia e scenografie, con illustrazioni (dal vivo) a cura di Ignazio Fulghesu, disegno luci di Stefano Ledda, nuova produzione del Teatro del Segno e Scioglilibro, in collaborazione con Telos Edizioni, in cartellone – in anteprima nazionale – giovedì 23 maggio alle 17.30 al TsE di via Quintino Sella, nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari, dove apre la settima edizione di Teatro e Marmellata, la rassegna dedicata ai giovanissimi e alla famiglie organizzata dal Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda, nell’ambito del progetto pluriennale Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro (2017-2026).Sotto i riflettori Teresa Porcella, affermata e pluripremiata autrice di libri per l’infanzia, traduttrice e editor, insieme con Stefano Ledda, per un’indagine sulle creature misteriose dell’immaginario popolare: fate e streghe, folletti dispettosi e terribili “mostri”, ma anche figure benefiche come Sant’Antonio Abate, generoso dispensatore del dono del fuoco, “rubato” con l’inganno ai diavoli dell’inferno e nascosto in sa ferula. Sulla falsariga del libro “Janas, Cogas Mommotti e altri esseri fantastici della Sardegna”, scritto e illustrato da Teresa Porcella e Ignazio Fulghesu e pubblicato da Telos Edizioni, lo spettacolo evoca i personaggi inquietanti e “spaventosi” che abitano nelle foreste e tra le rocce, in prossimità di pozzi e fiumi, ma talvolta si celano sotto sembianze umane e apparentemente innocue tra gli abitanti delle città.
Si comincia proprio da Mommotti, un individuo non proprio rassicurante, avvolto in un pesante mantello che copre perfino gli occhi, con pesanti scarponi e abiti da campagna, e con l’immancabile sacco in cui getta le sue vittime, specialmente bambine e bambini disubbidienti: ospite inatteso, costui si presenta improvvisamente alla porta, con garbata nonchalance, e si installa in salotto in attesa dei visitatori. Una strana esperienza, un incontro con il soprannaturale in un contesto domestico e rassicurante, perché in fondo i “mostri” sono soprattutto i riflessi delle nostre paure ma possono essere “addomesticati”, anzi, se conosciuti da vicino, diventare perfino simpatici, o quasi (purché non siano troppo affamati): Teresa Porcella con “Chi c’è? Mommotti!!” propone un piccolo, personale “catalogo” di alcune figure caratteristiche della tradizione sarda, che diventano quasi “familiari” quando compaiono improvvisamente in un museo o durante una gita, o perfino nella cameretta dei bambini. Nello spettacolo, come nel libro, l’artista cagliaritana inventa una chiave fantastica per illuminare la notte e mettere in fuga incubi e timori: i “mostri” dell’immaginario si trasformano idealmente nei «personaggi di un film moderno», di ciascuno dei quali i piccoli spettatori «impara a conoscere, come in una sorta di Carta di Identità: nome, dove lo troviamo, quando agisce, come agisce, quant’è “pericoloso”».
Teresa Porcella riparte dalle memorie della sua infanzia: «Il copione è stato questo per anni» –racconta la scrittrice e performer –. «Ogni volta che si andava da mia nonna, che abitava di fronte a noi, a Cagliari, in via Manno, papà (che aveva le chiavi) apriva la porta e lei urlava “Chi c’è?”. Il Babbo rispondeva “Mommotti!” (come a dire “chi vuoi che sia mamma!”) e tutti ridevano». Quel dialogo scherzoso, un piccolo rito di riconoscimento che rimanda alla cultura popolare isolana, diventa il titolo di uno spettacolo a misura di giovanissimi:”Chi c’è? Mommotti!!” introduce i piccoli spettatori nelle atmosfere ricche di suspense di un universo misterioso, abitato da creature dotate di poteri magici, echi di una civiltà ancestrale dove naturale e sovranaturale s’incontrano. Nelle fessure della roccia si celano le Janas, minuscole fate che tessono trame preziose, mentre le pericolose Cogas la notte si trasformano in insetti e animali, o perfino in fumo, per entrare nelle case; Maria Farranca, Sa Mama ‘e Funtana, attende presso i pozzi, pronta a ghermire bambine e bambini che imprudentemente provino ad affacciarvisi, così come Sa Mama ‘e su Sole che si mostra nelle giornate più calde e Sa Mama ‘e su Bentu, bellissima rapitrice di fanciulli quando infuriano i venti; e poi c’è Pundacciu, una sorta di folletto o demone beffardo, custode di immensi tesori; i leggendari Cavallini Verdi, sos Caddos Birdes che corrono liberi tra laghi e fiumi, boschi di sughere e querce del Nord della Sardegna… e infine per punire le monellerie… arriva Mommotti.
Nel teatro ritrovato del rione ai piedi del Colle di San Michele, “Chi c’è? Mommotti!!” offre l’occasione di confrontarsi con le creature seducenti e pericolose dell’immaginario, di conoscerne i tratti distintivi e i modi d’agire, per imparare a guardarsi da loro e dalle minacce che incarnano – sporgersi troppo sull’orlo di un pozzo o giocare in riva a un torrente impetuoso, o sotto il sole cocente o magari in una giornata di forte vento sono azioni temerarie e rischiose dalle conseguenze imprevedibili. Nel regno della fantasia, i rischi e le insidie assumono un nome e un volto e le storie emblematiche della novellistica popolare contengono spesso utili insegnamenti e moniti: nella mitologia sarda appaiono spesso figure femminili inquietanti e ambigue, come le Janas, fate benevole o dispettose accanto a Cogas e Surbiles, streghe e “vampire”, e le donne stupende che rapiscono bambine e bambini vicino ai pozzi, nelle giornate di sole o di vento e nel gelo dell’inverno. E poi ci sono i “mostri” come Mommotti (con tutte le sue varianti, come Momotti, Mommoti, Bobbotti, Bobboi), un incubo notturno che si materializza negli angoli oscuri della casa, contro la cui malvagità e ferocia esiste un unico “antidoto” ovvero comportarsi bene e non far innervosire i grandi, perché quell’essere famelico munito di coltellaccio nulla può contro la forza catartica della bontà e della gentilezza.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
La rassegna Teatro e Marmellata prosegue giovedì 30 maggio alle 17.30 (con una matinée per le scuole sempre giovedì 30 maggio alle 9.45) al TsE di Cagliari con “Rodari… per l’Estate / Viaggio tra le pagine di Gianni Rodari” del Teatro del Segno, con Alessandra Leo e Stefano Ledda (che firma drammaturgia e regia), sulle note del contrabbasso di Tancredi Ermanno Emmi: una divertente e coinvolgente “animazione-spettacolo” ispirata ad alcune delle opere più significative del celebre autore di libri per l’infanzia. In scena due attori che attraverso «l’eterno gioco del saggio e dello sciocco, del capace e dello svampito, accompagnati dalla musica giocosa e complice del contrabbasso di Tancredi Ermanno Emmi» conducono i piccoli spettatori in un itinerario tra le righe de “Il libro degli errori”, alla (ri)scoperta delle “Filastrocche in cielo e in terra” e delle “Favole al telefono”. Tra teatro e letteratura, mimo e clownerie, “Rodari… per l’Estate” è un intrigante e ludico omaggio all’inventore della “Grammatica della fantasia” in cui il pubblico dei giovanissimi diventa protagonista, per un immaginifico viaggio tra favole e filastrocche, scherzi, gags e canzoni…
Viaggio tra parole e note, storie e emozioni – giovedì 6 giugno alle 17.30 – con “Filastrocche’n’Roll”, travolgente spettacolo-concerto ideato e interpretato da Renzo Cugis (fondatore e frontman de L’Armeria dei Briganti) e Gianfranco Liori (bassista e chitarrista, libraio e scrittore), produzione Lybis, in cui «due autori e musicisti con chitarra in spalla e maglietta abbinata si presentano al pubblico di giovanissimi e non per cantare le loro canzoni… dove per “loro” si intende “dei” bambini». Un repertorio variegato con brani originali pensati (o rivisitati) a misura di bambine e bambini che si alternano e fanno da colonna sonora ai racconti: «si passa dalla storia di Riccardo sempre distratto e in ritardo a quella dell’Orangotango dormiglione e ballerino, fino alla piccola Samy che sognava di vedere le stelle da vicino», spiegano i due artisti «E in mezzo? C’è spazio per parlare di surf, di mutande tristi, fino al tanto bistrattato aglio… e tanto altro». “Filastrocche’n’Roll” è «uno spettacolo… un concerto… e viceversa», in cui teatro e musica si intrecciano, fra personaggi simpatici e un po’ stravaganti o stralunati, storie tragicomiche e surreali, tanta ironia per far sorridere e pensare e un pizzico di poesia.
Focus sul rispetto e l’amore per la natura – giovedì 13 giugno alle 17.30 – con “Terra Madre”, uno spettacolo per burattini da tavolo scritto, diretto e animato da Paolo Cattaneo con la consulenza drammaturgica e registica di Stefano Ledda, produzione del Teatro del Segno e Il Baracco / Teatro dei Burattini: «una storia semplice», una moderna favola ecologica che ricorda «l’importanza del rapporto con il tempo, con la terra, con l’acqua, con le colture e le api». Una figura enigmatica e un po’ “inquietante”, un uomo che si ostina a praticare un’agricoltura apparentemente “arcaica” rifiutando le forme di sfruttamento intensivo, l’uso indiscriminato della chimica e il ricorso all’ingegneria genetica, per seguire invece il ciclo delle stagioni, valorizzando e difendendo la biodiversità, risveglia la curiosità dei giovanissimi protagonisti, che dapprima timidamente poi con maggiore confidenza si avvicinano al misterioso vicino. In un ideale dialogo tra generazioni, “Terra Madre” mostra come «la rigenerazione parta dall’invisibile» e spiega che «la sostenibilità non è una diminuzione del presente, ma il moltiplicatore per un futuro migliore».
Il fascino del nouveau cirque tra mimo e clownerie – giovedì 20 giugno alle 17.30 – con “Lulù e le sue valigie magiche” di e con Maurizio Giordo, con costumi di Nadia Imperio, oggetti di scena di Valentina Figoni, tecnico audio Serena Vargiu, foto di scena di Agostino Giannotti e video promo di Alessandro Spanu, produzione Gurdulù Teatro: un poetico racconto senza parole capace di far sognare e divertire grandi e piccini. Sulla scena appare Lulù, un clown timido e gentile, con un prato sotto braccio e con tutte le sue valigie… e inizia a “giocare”: «dalle sue valigie escono altre valigie, ma è dalla più piccola, la più colorata, che sbuca il suo naso rosso. Non sa dove mettere il suo naso! In fronte? Nel mento? Nell’occhio? Per fortuna, con l’aiuto delle immancabili urla dei bambini, “Sul naso!”…. Lulù è pronto!». Il clown si trasforma in mago e in giocoliere, compie acrobazie e fa giochi di prestigio: «tra palloncini sorridenti, ombrelli colorati, yo-yo cinesi, fazzoletti che spariscono e mele che si trasformano e con il prezioso aiuto del pubblico, Lulù si diverte, si incanta e si stupisce… e soprattutto chiede la partecipazione attiva dei piccoli» per dar vita a uno spettacolo interattivo, incantevole e delicato, davvero “magico”.
Una visione del mondo “alla rovescia” – giovedì 27 giugno alle 17.30 – con “E se i topolini scoprissero i tombini?”, ovvero “Quando la natura si ribella!!”, uno spettacolo scritto, diretto e interpretato da Marta Proietti Orzella, prodotto da Abaco Teatro e liberamente ispirato a “La Topastra” di Stefano Benni: storia di una rivoluzione “dal basso”, in cui una creatura uscita, letteralmente, dal sottosuolo rivendica la propria dignità e i propri diritti a fronte di secolari soprusi e aggressioni, accuse e pregiudizi. La sorprendente e avvincente storia di una topolina che si ribella e lotta contro il genere umano, capovolge la prospettiva e costringe ad andare oltre i luoghi comuni sui topi, considerati «animali che rosicchiano tutto, sporchi, portatori di malattie», per cui è auspicabile uno «sterminio indiscriminato». La protagonista dimostra il contrario: «sono gli uomini che scaricano nei tubi delle loro case sporchi liquami pieni di schiuma e sostanze tossiche che scorrono poi nelle fogne dove lei vive, assieme alla sua famiglia e ai suoi compaesani, facendoli così ammalare». Uno sguardo differente, ironico ma non troppo, sulla realtà e un’eroina coraggiosa, quasi temeraria, quasi elegante nella sua morbida pelliccetta grigia, che invita a «ristabilire un nuovo equilibrio ecologico basato sul rispetto, che permetta la convivenza tra la specie umana e l’immensa specie dei topolini, topi e toponi e tutti gli animali della terra!».
INVITO A TEATRO: il Teatro del Segno mette a disposizione delle bambine e dei bambini del quartiere di Is Mirrionis venticinque abbonamenti omaggio con l’intento di aprire e rendere quanto più possibile inclusivo il progetto di Teatro e Marmellata, con l’obiettivo di trasformare sempre più il TsE in un punto di riferimento per la vita culturale e un luogo di incontro per gli abitanti delle diverse fasce d’età.
Tra le iniziative, prosegue anche il “biglietto sospeso” ispirato alla tradizione napoletana del “caffè sospeso”: chi lo desidera può acquistare il biglietto per uno spettacolo della rassegna Teatro e Marmellata (come della Stagione di Teatro Senza Quartiere) per regalarlo offrendo e idealmente condividendo così il piacere della visione e rendendo la cultura ancora più “sostenibile” e inclusiva, per un teatro senza barriere.
La rassegna “Teatro e Marmellata” 2024 si inserisce nel progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Fondamentale l’apporto di partner e sponsor privati, a partire dal main sponsor IMOBILIANDO di Roberto Cabras che sostiene l’intero progetto quinquennale, come dell’azienda Fratelli Argiolas carpenteria metallica, grazie alla quale sono stati realizzati alcuni degli adeguamenti tecnici del palcoscenico e del teatro e il partner tecnico DUBS Organizzazione Tecnica per lo Spettacolo di Bruno Usai.
Il progetto “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 vede in prima fila, accanto al Teatro del Segno, il Comitato La Casa del Quartiere Is Mirrionis, il CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna, STRAKRASH, la Libreria Tuttestorie, il Teatro Tages, Il Baracco / Teatro dei Burattini, l’Associazione Culturale Musicale Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt”, la CDR / Compagnia dei Ragazzini di Cagliari diretta da Monica Zuncheddu, l’Accademia Internazionale della Luce e Intersezioni / rete di festival senza rete.
INFO & PREZZI
Teatro e Marmellata 2024
abbonamento a sei spettacoli
intero: 25 euro – ridotto* 20 euro
biglietti:
intero 6 euro – ridotto* 5 euro
riduzioni: residenti Quartiere Is Mirrionis | under 25 | over 65 | genitore accompagnatore | abbonati CeDAC
per informazioni: [email protected] – cell. 351.6862271 (anche whatsapp)
www.teatrodelsegno.com