Non c’è pace nella Casa circondariale di Uta, a Cagliari, dove questa mattina si è consumata l’ennesima aggressione ai danni del personale di Polizia Penitenziaria.
Dura presa di posizione da parte di Luca Fais, segretario per la Sardegna del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, dopo il grave episodio: “Ennesima aggressione nella Casa Circondariale di Uta, dove a poche settimane dall’ultima che ha visto un ispettore ed un agente ricorrere alle cure dell’ospedale per 30 giorni, oggi è toccato ad un altro poliziotto che, nell’esercizio delle proprie funzioni, impediva dapprima che gli si opponesse all’ingresso nella cella per eseguire i controlli di routine e una volta. Una volta all’interno, il ristretto si scagliava contro il poliziotto con testate e pugni con violenza inaudita”.
Cagliari, detenuto aggredisce poliziotto
Il sindacalista denuncia che “la situazione nel carcere cagliaritano sta precipitando e pare che gli uffici regionali del DAP non arginino questa feroce violenza applicando agli autori di vile oltraggio e resistenza il relativo trasferimento come previsto dalle circolari tanto osannate dai vertici. Il SAPPE da tempo denuncia nel carcere di Uta gli autori di queste violenze non vengono allontanati continuando a destabilizzare l’ordine e la sicurezza. Di contro ci auspichiamo che la direzione provveda ad inviare il personale aggredito per il conseguimento della relativa causa di servizio in modo celere presso la locale cmo in quanto ci risulta che in diversi casi non venga attuato altro modus operandi”.
Fais conclude chiedendo “interventi concreti perché non tollereremo più questo tipo di aggressioni che non trovano il giusto trasferimento dei detenuti violenti; pertanto, attendiamo i giusti provvedimenti – anche da parte dei candidati alle prossime elezioni e del Prefetto di Cagliari – perché ancora nell’istituto di Uta permangono ben cinque soggetti autori di aggressioni nei confronti del personale che continuano ancora ad oggi nel rendersi responsabili di continue minacce”,
Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE:
“La situazione penitenziaria regionale e nazionale fa, ogni giorno di più, emergere la tensione che è non più latente ma palese ed evidente. Bisogna intervenire con celerità, a tutela dei poliziotti penitenziari, orgoglio non solo del SAPPE e di tutto il Corpo ma dell’intera Nazione”.
Evidenzia che che “in Sardegna, nel solo secondo trimestre del 2024, una marea di eventi critici tra le sbarre delle carceri regionali: 152resistenze ed ingiurie, 3 proteste collettive con battitura, 2 rifiuti a rientrare in cella, 33 poliziotti feriti con prognosi fino a 7 giorni e altri 8 Agenti con prognosi fino a 20 giorni”. E torna a sollecitare “provvedimenti urgenti”, a cominciare da “un inasprimento di pena per i detenuti che aggrediscono il personale di Polizia Penitenziaria durante la permanenza e l’espiazione di pena in carcere“.
“Serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”, conclude il leader del primo Sindacato dei Baschi Azzurri, che si appella ai vertici del DAP affinché creino le condizioni “per ristabilire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso quei detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta!”. “
Roma, 5 giugno 2024