Confartigianato Imprese Sardegna
Confartigianato Imprese Sardegna – Stop gli irregolari nell’acconciatura ed
estetica. Da oggi la campagna social per affidarsi solo a
professionisti.
Nell’Isola tasso quasi 3mila imprese danneggiate da1.200 lavoratori fantasma. Giacomo Meloni e Daniele Serra (Presidente
Confartigianato Sardegna): “Vogliamo e dobbiamo tutelare gli artigiani
regolari: obbligo morale verso tutte le imprese e i cittadini onesti,
che pagano le tasse e rispettano le leggi”.
Anche Confartigianato Sardegna dice stop all’abusivismo nei settori
dell’acconciatura e dell’estetica. E lo fa, insieme ad altri partner,
da oggi e per tre settimane, attraverso una campagna di
sensibilizzazione via web e social, con il patrocinio del Ministero
delle Imprese e del Made in Italy.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare la popolazione sull’importanza
di affidarsi esclusivamente a imprese regolari e professionisti
qualificati, per porre al centro la tutela della salute dei cittadini,
garantita principalmente da servizi sicuri e di qualità.
I numeri nazionali sul settore dei “servizi alla persona” (tra cui
rientrano le attività di acconciatura ed estetica) elaborati
dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, su dati
Istat-Infocamere, raccontano di un tasso di irregolarità del 27,6%. Si
tratta del valore più alto tra i vari settori e supera di gran lunga
il tasso medio nazionale, che si ferma al 14,4%. L’analisi sulla
Sardegna spiega come il “benessere” sia fortemente esposto, in maniera
più o meno grave, a una illegalità professionale che sta assumendo i
contorni dell’emergenza. Ci sono almeno 1.200 i lavoratori irregolari,
che operando totalmente in nero o in posizione “border line” in quanto
al rispetto delle regole, che vanno a danneggiare quasi 3mila attività
regolari. Quindi, si calcola che per ogni tre imprese regolari vi sia
almeno 1 attività “fantasma”, con grave impatto sulla salute dei
cittadini ed economia. In Sardegna, nel settore operano circa 4mila
imprese che danno sostentamento economico ed occupazionale a migliaia
di famiglie della regione. Tutto ciò però è a forte rischio a causa
della concorrenza sleale di centinaia e centinaia di operatori abusivi
che, non rispettando nessun tipo di legge e soprattutto sentendosi
impunibili, svolgono l’attività quotidianamente nelle abitazioni dei
clienti o in locali non idonei.
Tale fenomeno è stato aggravato dalle conseguenze della pandemia
Covid-19 che hanno consentito l’inserimento nel mercato di figure che,
a dispetto delle disposizioni di chiusura di saloni di acconciatura e
centri estetici, hanno erogato prestazioni a domicilio, sottraendo in
tal modo clientela agli operatori regolari. Si aggiunge al quadro il
recente proliferare di piattaforme online che operano indisturbate,
proponendo prestazioni a domicilio o addirittura in forma ambulante,
senza curarsi dei limiti imposti dalle normative di settore e dai
regolamenti comunali.
“La campagna di sensibilizzazione mira ad accendere un faro anche sul
tema del lavoro a domicilio mettendo in guardia i cittadini sul fatto
che ricevere trattamenti nella propria abitazione o in locali non a
norma è illegale e che scegliere di rivolgersi a imprese regolari vuol
dire sostenere i diritti dei lavoratori, l’economia del Paese e lo
sviluppo delle imprese – affermano Giacomo Meloni e Daniele Serra,
Presidente e Segretario di Confartigianato Sardegna – l’iniziativa è
nata con l’intento di sensibilizzare la collettività sul fatto che
affidandosi a operatori non qualificati ci si espone a seri rischi,
per la pelle, per le unghie e per il cuoio capelluto. In una
situazione di inosservanza delle norme vigenti, si può correre
addirittura il rischio di ricevere a propria insaputa trattamenti che
possono essere effettuati solo da personale medico specializzato, che
possono comportare danni, perfino molto gravi, alla salute”.
“Vogliamo e dobbiamo tutelare gli artigiani regolari, quelli che sono
quotidianamente impegnati a contrastare l’illegalità che li colpisce
due volte, nel reddito e da contribuenti onesti – continua Meloni –
ciò che sta accadendo nella nostra regione è molto preoccupante sia
per l’economia, continuamente danneggiata, sia per tutte le imprese e
i cittadini onesti, che pagano le tasse e rispettano le leggi”.
“Infatti, oltre che con tributi e burocrazia – prosegue il Presidente
di Confartigianato Sardegna – gli artigiani devono confrontarsi pure
con la concorrenza sleale che sottrae clienti e importanti fette di
mercato. L’abusivismo in questo comparto non è solo un danno per le
imprese regolari che operano nella legalità, alla luce del sole ma
soprattutto un oltraggio alla salute e al benessere dei clienti”.
Confartigianato Sardegna sottolinea come le varie crisi abbiano
accentuato il proliferare di queste “figure” e come sia sempre più
elevato il rischio che una parte della clientela ceda alla tentazione
di risparmiare a scapito della qualità del servizio. Una tentazione a
cui è bene non soggiacere perché si mette a rischio l’incolumità
fisica, provocando ripercussioni sulla salute e sicurezza del
consumatore e creando danni sia per le imprese del settore benessere
sia per l’economia del Paese e dell’Isola.
Tra le imprese associate a Confartigianato Sardegna emerge un profondo
malcontento che le porta a chiedere sia una maggiore tutela da parte
degli organi di controllo, sia delle misure importanti per chiudere il
cerchio attorno a chi opera nella più completa illegalità. Il ritratto
dell’abusivo non è quello del “povero” che cerca di sbarcare il
lunario come può, quanto piuttosto di personaggi pronti a speculare
sulle “debolezze” delle imprese regolari.
Anche per questo, e ovviamente per contrastare le attività in nero,
Confartigianato Sardegna, prima del Covid, diede il via a “Tutelami”,
una azione di sensibilizzazione verso la pubblica opinione e di
denuncia contro chi operava abusivamente.
Infatti, dopo un confronto con gli organi competenti, anche in
attuazione del protocollo d’intesa sottoscritto con la Prefettura,
l’Associazione Artigiana istituì la mail
[email protected], per consentire la segnalazione,
in forma anonima e protetta, di tutte quelle “attività irregolari” che
danneggiavano il tessuto imprenditoriale e, in casi sempre più
crescenti, anche la salute delle persone.
“L’iniziativa ebbe un’ottima riuscita con decine di segnalazioni –
ricorda Daniele Serra, Segretario Regionale di Confartigianato
Sardegna – tale azione fu anche l’occasione per chiedere alla Politica
di sostenere gli operatori regolari anche attraverso l’adeguamento
delle normative di settore e dei regolamenti regionali e comunali, lo
snellimento burocratico, la diminuzione della pressione fiscale,
l’intensificazione dei controlli e l’applicazione delle sanzioni verso
gli irregolari”.