CONFARTIGIANATO-ASSESSORATO INDUSTRIA – Autoproduzione energetica,
rapporti di collaborazione e Just Transition Fund. L’incontro tra il
Presidente di Confartigianato Sardegna, Giacomo Meloni, e l’Assessore
Regionale dell’Industria, Emanuele Cani. Illustrati anche i dati delle
PMI sarde.
L’autoproduzione energetica e l’autoconsumo delle aziende, i rapporti
di collaborazione tra Regione e Associazioni imprenditoriali e lo
sviluppo del Just Transition Fund sono stati alcuni degli argomenti
dell’incontro tra l’Assessore Regionale dell’Industria, Emanuele Cani,
e il Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Giacomo Meloni,
che si è svolto ieri pomeriggio a Cagliari nella sede dell’Assessorato
di Via XXIX Novembre.
L’Associazione delle Imprese Artigiane della Sardegna, la cui
delegazione era composta anche dal Segretario Regionale, Daniele
Serra, e da quello di Confartigianato Sud Sardegna, Pietro Paolo
Spada, ha presentato all’Assessore all’Industria i dati e i numeri del
settore artigiano relativi al 2023, elaborati dall’Osservatorio MPI di
Confartigianato Imprese Sardegna, dal quale emerge come nell’Isola
siano attive 109mila piccole e medie imprese, di cui 34mila sono
artigiane (pari al 20% di tutte le attività produttive), con quasi
250mila addetti, di cui 90mila sono artigiani. Questa forza produttiva
rappresenta un elemento fondamentale per la Sardegna, contribuendo con
4 miliardi di euro di valore aggiunto, equivalente al 10,6% del totale
regionale.
Successivamente, all’Assessore Cani sono state illustrate le
opportunità che potrebbero nascere da stabili rapporti di
collaborazione con la le Associazioni di Categoria; su tale argomento
Confartigianato Sardegna si è messa a disposizione per sviluppare
studi e progetti per coinvolgere il tessuto produttivo delle piccole,
medie e grandi imprese isolane.
Sull’energia, il discorso è stato incentrato sull’opportunità di
puntare sull’autoproduzione e autoconsumo delle aziende; a questo
proposito l’Associazione Artigiana ha messo a disposizione
dell’Assessorato il report realizzato dal proprio Ufficio Studi e da
SmartLand, dal titolo “Potenzialità dell’installazione di pannelli
fotovoltaici sui tetti dei capannoni nelle aree produttive presenti in
Sardegna”, dal quale emerge come siano quasi 16 i milioni di metri
quadrati che, sui tetti dei capannoni artigianali e industriali della
Sardegna, potrebbero essere usati per l’installazione di pannelli
fotovoltaici e per produrre energia rinnovabile senza consumare
terreni utili alle produzioni. La superficie, grande come 2.212 campi
da calcio, se venisse sfruttata in modo ottimale, ovvero al 65%,
avrebbe una potenza installabile di 1.284 MW pari ad una produzione di
1.904 GWh, che porterebbe a soddisfare il 55% dei consumi elettrici
del settore produttivo sardo, passando da un peso del 26% delle
rinnovabili sulla produzione elettrica sarda a un peso del 40%. Gli
investimenti sarebbero pari a 23 milioni di euro all’anno e i posti di
lavoro creati sarebbero 8.748 in fase di costruzione e installazione e
357 a regime per gestioni e manutenzioni.
“E’ una idea seria, concreta, innovativa e ambiziosa per offrire
soluzioni alle imprese per farle dipendere sempre meno dalle
oscillazioni del mercato – ha affermato Giacomo Meloni, Presidente di
Confartigianato Sardegna, illustrando il progetto – significherebbe
anche coprire il fabbisogno energetico delle attività produttive e
concorre a una auspicata autonomia energetica; conti alla mano le
nostre aziende potrebbero migliorare la loro competitività”. “Inoltre
– ha aggiunto il Presidente – ricoprire i tetti dei capannoni
industriali e artigianali con sistemi fotovoltaici per produrre
energia avrebbe anche il risvolto positivo di non dover consumare
suolo: installando i pannelli sulle sommità di edifici già esistenti
si eviterebbe infatti di creare campi fotovoltaici su terreni agricoli
o comunque non edificati, a tutto beneficio delle zone verdi”.
Inoltre la Dirigenza di Confartigianato Sardegna ha affrontato anche
il tema del Just Transition Fund – Piano Territoriale Sulcis
Iglesiente, lo strumento di finanziamento europeo che mira a fornire
sostegno ai territori che devono far fronte a gravi sfide
socio-economiche derivanti dalla transizione verso la neutralità
climatica. Illustrando all’Assessore Cani alcuni suggerimenti già
presentati al CRP, per strutturare bandi maggiormente appetibili per
le imprese, Confartigianato ha auspicato che, attraverso l’uso
consapevole di tali risorse, vengano incentivati progetti, e preferite
progetti azioni, che possano realmente modificare la cultura
imprenditoriale del territorio.
Il JTF, infatti, si propone di stimolare la diversificazione economica
nei settori della green economy, dell’agricoltura, del turismo e
dell’economia marina del territorio e di promuovere innovazioni di
processo, di prodotto, organizzative e di marketing; di sostenere
progetti di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico a favore
delle PMI; di ripristinare le aree contaminate e riabilitarle per
consentire nuove attività economiche; di aiutare i lavoratori ad
acquisire nuove competenze attraverso corsi di formazione, oltre a
rafforzare il sostegno alle persone in cerca di lavoro e ai servizi
dedicati alla creazione di nuove imprese; di facilitare la creazione
di comunità di energia rinnovabile per ridurre la povertà energetica e
sostenere processi di ottimizzazione e riduzione del consumo
energetico delle PMI.