Contro le erbacce un piano di diserbo con prodotti fitosanitari autorizzati
Contro le erbacce il Comune di Oristano interverrà con un piano di diserbo che preveda anche l’utilizzo di prodotti compatibili con le prescrizioni del Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. È la risposta del Comune al proliferare delle erbe infestanti contro le quali, fino a questo momento, i metodi meccanici e manuali impiegati non si sono rivelati sufficienti.
La Giunta Sanna, su proposta dell’Assessore all’Ambiente Maria Bonaria Zedda, ha dato mandato al dirigente del servizio ambiente di predisporre un programma di gestione del verde indesiderato in ambito urbano con prodotti fitosanitari ad azione erbicida. Il piano dovrà tenere conto delle caratteristiche delle aree di intervento ed in particolar modo delle diverse modalità di frequentazione da parte della popolazione e in ogni caso nel rispetto della normativa di settore in relazione alla riduzione dei rischi per la saluta pubblica e l’ambiente. Per questo motivo si è stabilito di prevedere una classificazione comunale delle varie aree, al fine di indicare quelle idonee all’impiego dei prodotti fitosanitari.
“Una nuova strategia di contenimento ed eliminazione delle erbe infestanti, più efficace e sicura, la chiedono i cittadini e la impone l’eccessiva proliferazione delle erbacce – spiega il Sindaco Massimiliano Sanna -. La strategia passa dall’impiego sicuro di prodotti autorizzati dal Ministero della Salute. Ci concentriamo sulle aree dove le erbacce si moltiplicano e creano un evidente pericolo per la salute, favorendo la proliferazione di insetti dannosi, ma anche per il possibile innesco di incendi. Devono essere aree non frequentate dalla popolazione o frequentate solo saltuariamente dove i prodotti utilizzati (comunque autorizzati dal Ministero della salute) non creano alcun tipo di problema all’uomo”.
“Sono state individuate tre aree con diverse specificità dove prevediamo modalità differenti di intervento – precisa l’Assessore Maria Bonaria Zedda -. In quelle frequentate dalla popolazione l’utilizzo dei prodotti fitosanitari non sarà consentito, mentre in quelle dove il passaggio dell’uomo avviene saltuariamente o non avviene affatto prevediamo l’utilizzo dei prodotti autorizzati dal Ministero, con frequenza e modalità differenti a seconda della zona, ma sempre in condizioni di assoluta sicurezza. Il cronoprogramma, con i tempi e le modalità degli interventi sarà comunicato a breve”.
Nella Zona A, quella maggiormente sensibile, sono ricomprese le aree verdi di uso pubblico o privato aperte al pubblico in cui il diserbo con prodotti chimici è vietato. Rientrano in questa tipologia le aree gioco per bambini, gli impianti sportivi e le aree ricreative, i cortili e le aree verdi all’interno o confinanti con scuole e asili, parchi e giardini pubblici aperti al pubblico, aree prossime a strutture sanitarie, orti urbani comunali e aree riservate ai cani.
Nella Zona B sono ricomprese aree dove la modalità di frequentazione si riduce al semplice transito o saltuariamente alla permanenza e comunque al contatto non diretto con il terreno. In queste aree il ricorso al diserbo chimico (secondo formulari autorizzati dal Ministero della Salute) è consentito due volte l’anno all’interno di una strategia integrata con interventi fisico/meccanici. Sono inserite le aree cimiteriali, archeologiche, le zone di interesse storico-artistico e paesaggistico, le aree monumentali e quelle oggetto di potenziale frequentazione (ad esempio teatri all’aperto e spazi verdi a servizio di musei).
Nella Zona C, infine, il diserbo chimico è consentito sino a quattro volte l’anno (sempre utilizzando i formulari autorizzati dal Ministero della Salute) all’interno di una strategia integrata con interventi fisico/meccanici. Sono comprese in questa tipologia le aree pavimentate delle piazze, i marciapiedi e le zanelle degli alberi, le piste ciclo-pedonali, i cigli stradali, le aree spartitraffico, il verde stradale e le sue pertinenze.
La delibera della Giunta Sanna specifica che il programma dovrà tenere conto della biodiversità, della devitalizzazione endoterapica e di un’adeguata azione di informazione a favore della popolazione e delle associazioni di categoria.