Destination Inside Sardinia
Destination Inside Sardinia, a Fonni il percorso turistico del Gal Barbagia svela i segreti di Instagram: «Servono contenuti chiari e spontaneità».
Il 7 giugno tappa a Orgosolo: a scuola di comunicazione digitale.Niente dev’essere lasciato al caso. «Sapersi proporre sui social e sul web in modo competente e strategico può aiutare a farsi conoscere, a farsi scegliere anche online». Da Fonni l’esperta di strategie digitali, Alessandra Polo, detta la linea, conquista gli operatori turistici del centro Sardegna e anima una nuova tappa di Destination Inside Sardinia, la creatura del Gal Barbagia. Il workshop “Abc di Instagram, le 12 cose da sapere per un profilo perfetto” è stato un successo e verrà replicato il prossimo 18 giugno a Bitti. Intanto, nel pomeriggio del 7 giugno, dalle 15.30, sosta a Orgosolo per il seminario “Il valore della comunicazione digitale nel turismo”, a cura di Gianluigi Tiddia, nell’ex casa comunale.
Instagram: le regole
Davanti ad attenti operatori turistici, Alessandra Polo nei giorni scorsi ha indicato la strada da percorrere per creare il profilo aziendale perfetto. Una dozzina di mosse, tanta oculatezza e una visione ben precisa sul cliente da intercettare e conquistare su Instagram. Come dire, le “storie” e i “post” hanno un ruolo fondamentale nella valorizzazione di una struttura ricettiva, di un ristorante e più in generale di una meta turistica. La visibilità aziendale può essere ampliata con alcuni semplici passaggi. «Oggi il profilo perfetto deve immediatamente esprimere il focus di un’azienda: chi è, di cosa si occupa, che differenza c’è rispetto ad altri competitor», spiega Alessandra Polo: «In pochi secondi deve catturare l’attenzione. Poi, deve consentire subito alle persone di valutare, anche solo dalla biografia, se sia utile seguire quell’account». Alessandra Polo mette in guardia, sfrutta la sua esperienza per svelare le potenzialità della Rete e al tempo stesso per rimarcare le insidie. D’altronde, dal 2012 ricopre il ruolo di “regional manager” per Instagramers Sardegna, la prima community di appassionati di Instagram dell’Isola. Ecco perché, a sentire l’esperta, i contenuti da pubblicare devono essere creati e studiati con cura. La narrazione, il cosiddetto “storytelling”, deve essere originale e d’impatto. «Ci sono tantissimi turisti e viaggiatori che si lasciano ispirare da ciò che vedono su Instagram. Quindi, l’operatore turistico deve in qualche modo anticipare il cliente, i suoi desideri. Bisogna dare tante informazioni utili e accattivanti, in modo che le persone siano in grado di fare una scelta e di organizzare, eventualmente, la propria vacanza».
I consigli
Nel mondo dei filtri e delle foto perfette, dove i ritocchi sono la costante e troppo spesso la finzione regna, Alessandra Polo indica una via differente, senza dubbio più redditizia e gratificante. Meno virtuale. «Bisogna essere autentici e spontanei nell’informare il viaggiatore sull’esperienza che andrà a effettuare una volta che avrà scelto la destinazione. Questo aspetto premia sempre», rimarca la “digital strategist”. Poi, aggiunge: «Bisogna incuriosire attraverso le immagini, che permettono di capire cosa si può fare in quella determinata struttura o in quel territorio, cosa si può vedere e cosa si può mangiare. Bisogna mostrare elementi importanti, che facciano presa. Non esistono solo i paesaggi. Quindi, si può puntare sull’artigianato di qualità, sull’archeologia, sul cibo tipico. Sugli aneddoti, che piacciono sempre». Da più parti si parta del “social delle foto”, degli scatti mozzafiato. Tuttavia, la tendenza attuale è differente. «In questo momento funzionano di più i video, la foto non basta più», dichiara Polo, «Instagram “rincorre” Tik Tok. I video non sono più troppo brevi, possono durare 30 secondi o più. Consentono di calarsi nella realtà di un luogo, di assistere magari alla preparazione di un piatto». Polo puntualizza: «Non è necessario fare dei video professionali, non è questo aspetto che gli utenti di Instagram premiano. Ribadisco, funziona la spontaneità. Certo, serve tanto pure uno smartphone buono, di ultima generazione, perché ti consente di realizzare un contenuto dignitosissimo».
Gli operatori turistici
Il messaggio che parte da Fonni è chiaro: «La gente sta sui social, per un’attività che investe sul turismo credo che sia un peccato non sfruttare le opportunità che i social network offrono, Instagram in testa», dice Alessandra Polo. «Vale la pena fare questo investimento, dedicare del tempo. Il mio consiglio è il seguente: pochi contenuti ma buoni. Non inseguiamo il numero dei follower, non è questo che fa la differenza». Antonio Masini, operatore turistico con strutture ricettive a Fonni, Cagliari e San Teodoro, si accoda: «Non avendo grossi budget da dedicare alla comunicazione, voglio utilizzare nel modo migliore possibile gli strumenti come Instagram. Per esempio, vorrei far diventare la mia struttura di Fonni una destinazione e al tempo stesso valorizzare il territorio». Gianfranca Salis, del presidio turistico Galaveras di Oliena, aggiunge: «Ho capito che le belle foto non sono sufficienti. Bisogna puntare sui contenuti, sulle parole-chiave che ci rendono unici e ci caratterizzano». Alessandra Polo conclude: «Coltiviamo una community di persone davvero interessate alle nostre proposte. È sempre meglio piacere tanto a pochi, che piacere poco a tanti».