Focus sul rapporto tra uomo e natura con “Terra Madre”
Focus sul rapporto tra uomo e natura con “Terra Madre”, uno spettacolo per burattini da tavolo scritto diretto e animato da Paolo Cattaneo, con la consulenza drammaturgica e registica di Stefano Ledda, nuova produzione del Teatro del Segno e Il Baracco / Teatro dei Burattini in cartellone giovedì 13 giugno alle 17.30 al TsE di via Quintino Sella, nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari, per uno nuovo appuntamento con la settima edizione di Teatro e Marmellata, la rassegna dedicata ai giovanissimi e alla famiglie organizzata dal Teatro del Segno nell’ambito del progetto pluriennale Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro (2017-2026).
La pièce racconta «una storia semplice», una moderna favola ecologica che ricorda «l’importanza del rapporto con il tempo, con la terra, con l’acqua, con le colture e le api»: una figura enigmatica e un po’ “inquietante”, un uomo che si ostina a praticare un’agricoltura apparentemente “arcaica” rifiutando le forme di sfruttamento intensivo, l’uso indiscriminato della chimica e il ricorso all’ingegneria genetica, per seguire invece il ciclo delle stagioni, valorizzando e difendendo la biodiversità, risveglia la curiosità dei giovanissimi protagonisti, i quali dapprima timidamente poi con sempre maggiore confidenza si avvicinano al misterioso vicino. In un ideale dialogo tra generazioni, attraverso la trasmissione di antichi saperi “Terra Madre” mostra come «la rigenerazione parta dall’invisibile» e spiega che «la sostenibilità non è una diminuzione del presente, ma il moltiplicatore per un futuro migliore».Tutto il fascino del Teatro di Figura, con i burattini da tavolo realizzati con materiali di riuso, una scenografia semplice che si trasforma assumendo le tonalità corrispondenti alle diverse stagioni, per un poetico e coinvolgente racconto per quadri in cui emergono via via i caratteri dei personaggi, le dinamiche familiari e sociali, le reazioni di una piccola comunità e i differenti punti di vista sulle questioni cruciali per il presente e il futuro. “Terra Madre” affronta con un linguaggio chiaro e facilmente comprensibile temi complessi e urgenti come la necessità di salvaguardare i fragili equilibri della biosfera, ridurre o meglio evitare l’inquinamento e in particolare l’utilizzo di pesticidi e concimi, ma anche, a fronte della diffusione degli ogm e delle monocolture, preservare la biodiversità.
Una riscoperta di tecniche e sistemi tradizionali perfezionati attraverso le moderne conoscenze, per imparare a prendersi cura della terra, madre e a volte matrigna, feconda e generosa nutrice, dispensatrice di messi e raccolti, di frutti e di essenze preziose, che nei miti antichi assume le sembianze di una Dea potente e benigna. Una divinità enigmatica e squisitamente femminile, dai molti nomi e i molti volti, il cui turbamento e pianto provoca disgrazie e danni inenarrabili, come nel mito di Demetra, disperata per il rapimento della figlia Kore, il cui dolore si traduce in un lungo inverno e in terribili carestie. Fin dagli albori della civiltà, gli esseri umani hanno cercato di dominare la natura, dapprima studiandone i cicli e rapporti con il moto dei pianeti e le fasi della luna, per arrivare infine più o meno coscientemente ad alterarne gli equilibri per piegarla alle proprie esigenze, continuando a trarne sostentamento ma anche depauperandola, cancellando boschi e foreste, deviando il corso dei fiumi, seminando varietà aliene.
“Terra Madre” offre interessanti spunti di riflessione su questioni etiche e scientifiche, come la manipolazione genetica inizialmente dettata da scopi nobili come l’eliminazione della fame nel mondo e il miglioramento dell’alimentazione delle popolazioni più povere, poi paradossalmente ma non troppo trasformata in fonte di profitto per le ricche e potenti multinazionali, con in rischio che le specie modificate, più resistenti, si impongano su quelle preesistenti, emerse attraverso la selezione naturale e un graduale adattamento ai cambiamenti climatici. Il consumo del suolo nelle aree a forte urbanizzazione o sviluppo industriale è un altro fenomeno preoccupante, in crescita esponenziale, così come la distruzione delle foreste e l’inquinamento della terra, dell’aria e dell’acqua, che rischia di rendere il pianeta sempre meno inadatto alla vita.
Una lezione di ecologia, in cui si intrecciano la dimensione favolistica e l’analisi del reale, attraverso la forza evocativa del teatro: “Terra Madre” è uno spettacolo adatto a grandi e piccini, il racconto di un’avventura attraverso lo sguardo dei ragazzini che scoprono la possibilità di un approccio differente e quasi “rivoluzionario” all’agricoltura nel pieno rispetto della natura. Il dialogo con quello strano contadino offre loro imprevisti strumenti per comprendere la realtà in cui vivono e la spregiudicatezza di certi ambigui figuri, disposti a tutto pur di ottenere quel che vogliono, a fronte della sincerità e della coerenza di quell'”eretico” e indomabile vecchio che non rinuncia a lottare per ciò in cui crede, li costringe a scegliere da che parte stare mettendo in risalto la differenza tra il bene e il male.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
La rassegna Teatro e Marmellata prosegue – giovedì 20 giugno alle 17.30 al TsE – con “Lulù e le sue valigie magiche” di e con Maurizio Giordo, con costumi di Nadia Imperio, oggetti di scena di Valentina Figoni, tecnico audio Serena Vargiu, foto di scena di Agostino Giannotti e video promo di Alessandro Spanu, produzione Gurdulù Teatro nel segno del nouveau cirque tra mimo e clownerie, per un poetico racconto senza parole capace di far sognare e divertire grandi e piccini. Sulla scena appare Lulù, un clown timido e gentile, con un prato sotto braccio e con tutte le sue valigie… e inizia a “giocare”: «dalle sue valigie escono altre valigie, ma è dalla più piccola, la più colorata, che sbuca il suo naso rosso. Non sa dove mettere il suo naso! In fronte? Nel mento? Nell’occhio? Per fortuna, con l’aiuto delle immancabili urla dei bambini, “Sul naso!”…. Lulù è pronto!». Il clown si trasforma in mago e in giocoliere, compie acrobazie e fa giochi di prestigio: «tra palloncini sorridenti, ombrelli colorati, yo-yo cinesi, fazzoletti che spariscono e mele che si trasformano e con il prezioso aiuto del pubblico, Lulù si diverte, si incanta e si stupisce… e soprattutto chiede la partecipazione attiva dei piccoli» per dar vita a uno spettacolo interattivo, incantevole e delicato, davvero “magico”.
Una visione del mondo “alla rovescia” – giovedì 27 giugno alle 17.30 – con “E se i topolini scoprissero i tombini?”, ovvero “Quando la natura si ribella!!”, uno spettacolo scritto, diretto e interpretato da Marta Proietti Orzella, prodotto da Abaco Teatro e liberamente ispirato a “La Topastra” di Stefano Benni: storia di una rivoluzione “dal basso”, in cui una creatura uscita, letteralmente, dal sottosuolo rivendica la propria dignità e i propri diritti a fronte di secolari soprusi e aggressioni, accuse e pregiudizi. La sorprendente e avvincente storia di una topolina che si ribella e lotta contro il genere umano, capovolge la prospettiva e costringe ad andare oltre i luoghi comuni sui topi, considerati «animali che rosicchiano tutto, sporchi, portatori di malattie», per cui è auspicabile uno «sterminio indiscriminato». La protagonista dimostra il contrario: «sono gli uomini che scaricano nei tubi delle loro case sporchi liquami pieni di schiuma e sostanze tossiche che scorrono poi nelle fogne dove lei vive, assieme alla sua famiglia e ai suoi compaesani, facendoli così ammalare». Uno sguardo differente, ironico ma non troppo, sulla realtà e un’eroina coraggiosa, quasi temeraria, quasi elegante nella sua morbida pelliccetta grigia, che invita a «ristabilire un nuovo equilibrio ecologico basato sul rispetto, che permetta la convivenza tra la specie umana e l’immensa specie dei topolini, topi e toponi e tutti gli animali della terra!».
INVITO A TEATRO: il Teatro del Segno mette a disposizione delle bambine e dei bambini del quartiere di Is Mirrionis venticinque abbonamenti omaggio con l’intento di aprire e rendere quanto più possibile inclusivo il progetto di Teatro e Marmellata, con l’obiettivo di trasformare sempre più il TsE in un punto di riferimento per la vita culturale e un luogo di incontro per gli abitanti delle diverse fasce d’età.
Tra le iniziative, prosegue anche il “biglietto sospeso” ispirato alla tradizione napoletana del “caffè sospeso”: chi lo desidera può acquistare il biglietto per uno spettacolo della rassegna Teatro e Marmellata (come della Stagione di Teatro Senza Quartiere) per regalarlo offrendo e idealmente condividendo così il piacere della visione e rendendo la cultura ancora più “sostenibile” e inclusiva, per un teatro senza barriere.
La rassegna “Teatro e Marmellata” 2024 si inserisce nel progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Fondamentale l’apporto di partner e sponsor privati, a partire dal main sponsor IMOBILIANDO di Roberto Cabras che sostiene l’intero progetto quinquennale, come dell’azienda Fratelli Argiolas carpenteria metallica, grazie alla quale sono stati realizzati alcuni degli adeguamenti tecnici del palcoscenico e del teatro e il partner tecnico DUBS Organizzazione Tecnica per lo Spettacolo di Bruno Usai.
Il progetto “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 vede in prima fila, accanto al Teatro del Segno, il Comitato La Casa del Quartiere Is Mirrionis, il CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna, STRAKRASH, la Libreria Tuttestorie, il Teatro Tages, Il Baracco / Teatro dei Burattini, l’Associazione Culturale Musicale Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt”, la CDR / Compagnia dei Ragazzini di Cagliari diretta da Monica Zuncheddu, l’Accademia Internazionale della Luce e Intersezioni / rete di festival senza rete.
INFO & PREZZI
Teatro e Marmellata 2024
abbonamento a sei spettacoli
intero: 25 euro – ridotto* 20 euro
biglietti:
intero 6 euro – ridotto* 5 euro
riduzioni: residenti Quartiere Is Mirrionis | under 25 | over 65 | genitore accompagnatore | abbonati CeDAC
per informazioni: [email protected] – cell. 351.6862271 (anche whatsapp)
www.teatrodelsegno.com