Il nome scelto fa capire le intenzioni, dà la scossa. Con il progetto “Taxi sociale” la Comunità montana Gennargentu Mandrolisai tende la mano al territorio: lo aiuta a reagire, a colmare le distanze. E avvicina le cure. «Vogliamo offrire uno strumento importantissimo ai cittadini del territorio che hanno bisogno di raggiungere i punti di erogazione dei servizi sociosanitari», spiega il presidente dell’ente, nonché sindaco di Atzara, Alessandro Corona. «Chi deve fare una visita medica avrà la possibilità, su prenotazione, di essere accompagnato nel luogo prescelto per la visita». Tutto possibile con 300 mila euro, fondi Snai (Strategia nazionale aree interne). Il servizio di “Taxi sociale” partirà a inizio 2025: sarà una sperimentazione ma l’obiettivo è che possa diventare definitivo, strutturale. Si rivolgerà agli over 65 e agli over 18 con invalidità al 100 per cento o con patologie croniche.
Coesione
È il concetto che ricorre, in quella porzione di Sardegna abbonata alle difficoltà ma intenzionata a reagire, a tutti i costi. E l’ampio progetto Snai, scommessa virtuosa finanziata con quasi 10 milioni di euro di fondi ministeriali e regionali, aiuta a imbastire un futuro nuovo. D’altronde, se da una parte le strade sono malmesse, i collegamenti deficitari e l’ospedale San Camillo di Sorgono spesso non dà le risposte sperate, dall’altra occorre trovare le soluzioni più idonee, sfruttando idee e progettualità. «Il “Taxi sociale” risolverà un grave problema del territorio, quello dei trasporti interni», prosegue Corona: «Qui sono carenti, quasi inesistenti. Quindi, in questo modo vogliamo agevolare la nostra popolazione, affinché possa avere un modo più semplice, pratico ed economico per curarsi e poter fare le visite mediche».
Il progetto
Il servizio di “Taxi sociale” stupisce per la sua immediatezza. Di fatto, è un trasporto a chiamata e su prenotazione, principalmente verso strutture sanitarie e sociosanitarie del centro Sardegna, per lo svolgimento di esami, terapie e visite mediche. Chiaro il fine: arginare le difficoltà di accesso e di utilizzo dei tradizionali mezzi di trasporto e contrastare il rischio di “isolamento sociale”. Per poter sfruttare l’opportunità occorre essere residenti in uno dei Comuni della Comunità montana Gennargentu Mandrolisai; poi, avere più di 65 anni; oppure, avere almeno 18 anni e un’invalidità al 100 per cento; infine, essere almeno diciottenni con patologie croniche o con disabilità certificate. Tuttavia, potranno usufruire della novità pure le persone seguite dai servizi sociali, con difficoltà economiche o particolari situazioni di disagio.
Adesioni
Le persone interessate al servizio di “Taxi sociale” dovranno presentare domanda agli uffici Servizi sociali comunali, su un modulo predisposto dalla Comunità montana Gennargentu Mandrolisai. «In questa fase è molto importante che i cittadini interessati si rechino nei propri Comuni», afferma Alessandro Corona: «In questo modo potranno avere tutte le informazioni utili sulle modalità per aderire al servizio». La domanda di partecipazione e gli altri documenti dovranno essere presentati solo utilizzando l’apposita modulistica, da ritirare nei vari Comuni della Comunità montana e disponibile anche nel sito internet: https://www.gennargentumandrolisai.it/index.php.
L’avviso resterà attivo per tutta la durata del servizio di “Taxi sociale” offerto dalla Comunità montana Gennargentu Mandrolisai nell’ambito del progetto Snai. Alessandro Corona conclude: «Tra adesioni e bando di gara contiamo di far entrare a regime il “Taxi sociale” all’inizio del prossimo anno. Intanto, però, non c’è tempo da perdere: i cittadini possono già recarsi nei Comuni della Comunità montana per chiedere informazioni e aderire al servizio».