Nella puntata del 13 giugno la trasmissione Piazza Pulita su La7 ha deciso di trasmettere la coraggiosa inchiesta di Fanpage che indaga sul movimento giovanile di Fratelli d’Italia: Gioventù Nazionale.
Movimento di giovani celebrato dal governo e dalla stessa Premier Meloni che nei suoi ultimi comizi ribadisce quanto siano “stupendi” e di come lei sia “fiera” di loro. Gioventù Nazionale rappresenta la futura classe dirigente di Fratelli d’Italia.
La crisi del sistema liberale
Ultimamente nel nostro sistema, ma non solo, numerosi eventi preoccupanti, che scaturiscono da intenti destabilizzanti e da un profondo senso di sfiducia nel pensiero e nel sistema liberale, pongono le società a discutere, e ridiscutere, il concetto di sicurezza e su cosa si intenda per libera manifestazione del pensiero, principio sancito dalla nostra Costituzione.
L’avanzamento delle destre in tutta Europa pone in discussione la nostra libertà e il nostro diritto alla sicurezza, inteso come garanzia da arbitrarie interferenze della pubblica autorità nelle libertà dell’individuo? Quali libertà?
Il clima è teso, il rischio di un arretramento delle garanzie democratiche è una possibilità, considerate, inoltre, le riforme proposte dal governo italiano, tese ad indebolire ulteriormente la stabilità costituzionale del nostro paese.
Manifestazioni, rituali e simboli fascisti: l’inchiesta di FanPage
Il servizio inchiesta di FanPage fornisce numerosi elementi di riflessione. Nei circoli di Gioventù Nazionale si inneggia al duce con le braccia tese, si intonano cori razzisti e si tengono concerti nei quali è assolutamente vietato fare foto e video. Di quello che succede non deve rimanere traccia.
Perché questi eventi non possono essere documentati e non avvengono a cielo aperto?
Si tratta di “apologia del fascismo”? Per parlare di “apologia” (discorso a difesa di qualcuno o di qualcosa, ad esempio un pensiero o una dottrina) è necessario fare riferimento ad una definizione che rimanda ai reati di mera condotta, in cui la fattispecie punisce, appunto, il fatto di aver tenuto una determinata condotta e in cui l’evento è conseguenza possibile, ma non necessaria, per la configurazione del reato.
La fattispecie giuridica riguarda quindi condotte tese all’esaltazione pubblica di un determinato pensiero, e questa esaltazione deve risultare idonea a provocare la concreta commissione di reati: la pubblicità risulta l’elemento caratterizzante e fondamentale.
Motivo per il quale i giovani di Gioventù Nazionale forniscono istruzioni ben precise ai partecipanti per evitare che venga dato risalto “pubblico” a tali manifestazioni quando si tratta di eventi di pubblico dominio, dove siano presenti anche i giornalisti, tacciati più volte come i loro principali nemici.
È bene citare, inoltre, l’articolo 5 della legge Scelba: ‘Chiunque, partecipando a pubbliche riunioni, compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista ovvero di organizzazioni naziste è punito con la pena della reclusione sino a tre anni e con la multa’.
La libera manifestazione del pensiero
L’articolo 21 della Costituzione italiana non può giustificare atti o comportamenti che siano lesivi di altri principi di rilevanza costituzionale e dei valori tutelati dall’ordinamento giuridico nazionale e internazionale, anche se si tratta di esternazioni di idee personali che sono legittime fino a quando non ledono l’altrui diritto.
Idee che assumono portata di discriminazione e odio quando “il germe della sopraffazione od enunciazioni filosofico-politico-sociali che conducano a discriminazioni aberranti col pericolo che ne derivi odio, violenza e persecuzione. La diffusione di tali ideologie produce la lesione della dignità dell’uomo e delle condizioni di pacifica convivenza democratica, fondate sulla reciproca tolleranza fra popolazioni di differente cultura ed etnia”. Così si è espressa inequivocabilmente la Corte di Cassazione (Sez. 1, n. 3791 del 30/09/1993, Freda).
L’articolo 21 della Costituzione non sanziona, dunque, le manifestazioni del pensiero e dell’ideologia fascista in sé, ma è prevista una sanzione solamente ove la stessa possa determinare il pericolo di ricostituzione di organizzazioni fasciste, in relazione al momento e all’ambiente in cui sono compiute, quando attentano concretamente alla tenuta dell’ordine democratico.
La giustificazione adeguata necessaria per il sanzionamento di queste condotte viene posta rispetto ai fini e ai mezzi che si utilizzano per raggiungerli, proprio per non incorrere in rischi di indeterminatezza o, peggio ancora, di usi distorti che possono portare questi soggetti a lamentare una limitazione della loro libertà di espressione.
Non può essere addotta in alcun modo, quindi, una presunta “limitazione della espressione della libertà di pensiero” in quanto la stessa è sancita dall’art. 21 della Costituzione.
Inneggiare alla X MAS significa inneggiare al Terzo Reich, con il quale dopo l’8 settembre essa si schierò alla guida di Junio Valerio Borghese, uno degli autori, nel 1970, del fallito colpo di stato contro la democrazia in Italia: episodio che conferma che la caduta del fascismo del 1943 non è condizione sufficiente al superamento di ideologie fasciste o neofasciste.
Le reazioni europee ed internazionali
Il portavoce della Commissione Europea Eric Mamer dichiara che per la Commissione Europea e la sua Presidente, Ursula von der Leyen la simbologia del fascismo è assolutamente da condannare: “Non crediamo che sia appropriata, la condanniamo, pensiamo che sia moralmente sbagliata. Siamo molto chiari su questo”.
Iratxe Garcia Perez, la presidente del gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo, sui social scrive che gli esponenti del gruppo sono “scioccati dal documentario realizzato dal sito Fanpage che racconta lo stretto legame tra il partito della Meloni e le nostalgie fasciste”.
Anche l’eurodeputata dei verdi tedeschi Alexandra Geese affida ai social il suo pensiero: “Meloni fascista? Questo scioccante video sotto copertura di FanPage.it mostra come l’alleato potenziale di Manfred Weber e Ursula von der Leyen per il Parlamento europeo sia una lupa travestita da agnello. Dietro il volto moderato si nasconde una dura strategia fascista”.
Anche il Telegraph, uno dei più autorevoli giornali britannici, titola “La gioventù di Meloni” beccata a fare i saluti nazisti e a cantare Sieg Heil”.
Manca il commento della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Elena Elisa Campanella