Nel provvedimento, udite udite, con il 2% di risorse aggiuntive calcolate sul monte salari, finalmente si parla, oltre che di medici, anche di valorizzazione per infermieri, professioni ostetriche, tecniche e della riabilitazione, con le Regioni che però saranno chiamate a mettere mano alle tasche. Ma questo DDL diventerà mai legge?».
Il Ministro Schillaci chiarisca una volta per tutte, se aumenti a regime promessi esclusivamente ai medici, indicati nel DDL, saranno estesi anche agli infermieri e gli altri professionisti dell’area non medica .
Salute, Nursing Up De Palma: “Piano abbattimento liste di attesa targato Schillaci. Sul DDL grava l’incognita delle risorse extra da reperire”
ROMA 6 GIUGNO 2024 – Sono evidenti gli sforzi profusi dal Governo e dal Ministro Schillaci, in merito al Piano di abbattimento delle liste di attesa presentato in Consiglio dei Ministri, sulla cui riuscita gravano però “infinite ipoteche”.
Nello stesso tempo, con la coerenza che ci contraddistingue, non possiamo evitare di esprimere forti preoccupazioni, in particolar modo per un Disegno di Legge i cui tempi sono notoriamente molto lunghi e che al momento rappresenta solo una bozza.
Ammettiamo che, a fronte della nostra richiesta di un provvedimento urgente, per stanziare 452 milioni di risorse aggiuntive in più rispetto a quelle già stanziate per il rinnovo del Contratto nazionale, la strada seguita dal Governo è stata quella di accogliere, o forse sarebbe più giusto usare il termine “promettere”, almeno nelle intenzioni, le risorse aggiuntive.
Questa riflessione sorge spontanea perché, ed è ciò che si legge chiaramente nel DDL, si è deciso di destinare i soldi ai contratti integrativi aziendali, invece che a quello nazionale.
Siamo di fronte ad una scelta, noi immaginiamo, legata non tanto alla volontà dell’esecutivo, ma solo all’evidenza che, seguendo questa strada, saranno alla fine solo le Regioni a sostenerne l’onere.
Ci chiediamo allora doverosamente: le Regioni onoreranno davvero questo impegno assunto sulla loro testa?
Questo DDL diverrà mai legge o è destinato a restare carta straccia?
E ancora ci domandiamo: perché mai questa parte per noi molto importante, quella della valorizzazione delle professioni sanitarie ex legge 43/2006, non è stata inserita del Disegno di Legge, provvedimento immediatamente applicabile come abbiamo chiesto noi?
No signori, non siamo nati ieri, ed è evidente che, nell’ambito del DDL, il punto dolente sia rappresentato “dai paletti” fissati dal MEF che, bisogna riconoscerlo, ha mantenuto ferma la sua posizione.
La mancanza di risorse rappresenta una questione davvero spinosa, che ci pone di fronte ad una strada tutta in salita.
Inoltre, in relazione a una parte del trattamento economico della dirigenza medica e similari, vengono ipotizzati aumenti fino 100 euro lordi (art. 4 comma 2 del DDL)”.
Di fatto, si mettono da parte, nuovamente, come accaduto in passato, gli infermieri e gli altri professionisti ex Legge 43/2006».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«Nel Disegno di Legge invece, potrebbe funzionare l’istituzione di una Piattaforma Nazionale, gestita da Agenas, con un attento monitoraggio per prestazioni e per regioni. Una iniziativa nuova che potrebbe offrire, si spera, una ventata di novità, svecchiando i vecchi modelli organizzativi.
Allo stesso modo, per i Cup, potrebbe rivelarsi efficace la maggiore interazione tra pubblico e privato, estendendo la richiesta di esami e visite alle strutture private accreditate, mentre non rappresentano purtroppo una novità i codici di priorità, già di fatto operativi, ma il più delle volte fin qui inefficaci nel nostro attuale sistema.
Di non poco conto anche l’allentamento del tetto di spesa, anche del 15%, ma sarebbe servito il coraggio di cancellarlo in via definitiva, continua De Palma.
Dietro alcune di queste iniziative si celano le nostre richieste e le battaglie che portiamo avanti da tempo ma, come già detto, ci sarebbe bisogno di una massiccia dose di concretezza, possibilmente evitando di usare i lenti e tutt’altro che scontati DDL, ed un po coraggio in più.
«Inutile nasconderci, insomma, si passa dalle luci alle molte ombre, quando ci ritroviamo di fronte ad un Disegno di Legge che necessiterà, gioco forza, di solide coperture finanziarie che al momento, lo sappiamo bene, non ci sono affatto.
In particolar modo ci chiediamo come si farà a garantire per gli operatori sanitari la fiscalità promessa per l’orario aggiuntivo, con una tassazione al 15% indipendentemente da reddito percepito.
Cosa più importante, non smetteremo mai di sottolinearlo, il Ministro Schillaci e il Governo chiariscano una volta per tutte se, in questa loro politica sanitaria, intendono finalmente mettere gli infermieri e gli altri professionisti sanitari ex legge 43/ 2096 al centro del progetto.
Appare chiaro, infatti, che gli infermieri, in molti passaggi di questo DDL, vengono nuovamente messi da parte, come quando leggiamo degli aumenti delle tariffe orarie, che sembrano dedicati solo ai medici.
Sia chiaro una volta per tutte, però, che nessun progetto di abbattimento delle liste di attesa, nessuna efficace evoluzione del nostro SSN, è minimamente immaginabile senza il pieno coinvolgimento delle competenze dei professionisti dell’assistenza», conclude De Palma.
UFFICIO STAMPA NURSING UP SINDACATO NAZIONALE INFERMIERI