SESTU – È stata una festa, un grande raduno di famiglie legate al mondo delle campagne, nei poderi attorno a Is Crus. In un fazzoletto di terra ritagliato nelle tenute de La Ginestra è stato riproposto un rito antico, quasi arcaico, oggi legato alle nuove tecnologie: la vecchia mietitura. L’evento è stato promosso dal patron dell’azienda florovivaistica Ignazio Mereu: “Un’operazione impegnativa e delicata che è stata anche l’occasione per un meeting della comunità contadina che gravita nelle campagne di Sestu”. La benedizione del parroco don Sergio Manunza ha aperto la rivisitazione di gesti tradizionali. Una dimostrazione del taglio del frumento a mano, con un metodo ormai superato dalle tecniche moderne. I covoni di grano sono stati preparati da una vecchia mietilega degli anni Trenta, trainata dal primo trattore, con il cumulo delle spighe pronto per la trebbiatura. “Uno spaccato di vita contadina che affascina ancora i bambini – raccontano Davide, Maurizio, Gabriele e Silvio che, con mamma Francesca, continuano a tramandare una tradizione che accomuna la famiglia – La raccolta del grano resta per tutto il nostro parentado il momento saliente dell’intera annata agraria. Questa stagione non è stata molto produttiva, vista la scarsità della risorsa idrica, ma non manca il senso di appartenenza della comunità”. Gestualità suggestive anche per il raduno conclusivo, con le donne in costumi tipici a trasportare le pietanze tipiche isolane per “su murzu” finale per i lavoratori della terra. Un evento da valorizzare anche per il presidente del Consiglio comunale Antonio Manca: “L’obiettivo della festa della mietitura è quella di far riassaporare strumenti e gesti di un’epoca che appare ormai superata dai tempi”.
Luciano Pirroni
Luciano Pirroni