Stefano Serusi | Amo la tua anima
Stefano Serusi | Amo la tua anima. L’Associazione culturale “Uffici d’arte”, con il sostegno e il patrocinio dell’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Alghero e della Fondazione Alghero, ha portato a compimento un’altra tappa del Progetto In Sacro Itinere, un percorso di opere d’arte permanenti sulle vie processionali della Settimana Santa.
Il progetto, nato nel 1996 con l’intento di coniugare le tradizioni popolari così vive nella città con l’arte contemporanea, ha visto, con la curatela di Mariolina Cosseddu, la collocazione di tre opere degli artisti Igino Panzino, Aldo Contini, Giovanni Carta. Dopo un lungo periodo di oblio, il progetto ha ripreso vitalità, grazie alla partecipazione dell’Amministrazione comunale, con l’intervento installativo dell’artista Stefano Serusi.L’opera, collocata come le altre con cura e discrezione nel centro storico della città, risponde alla visione intensa e lirica del giovane artista algherese che ha ideato una struttura scultorea in ceramica smaltata, eseguita dalla ceramista Elisabetta Frau nel proprio laboratorio cittadino.
Sopra ogni cosa amo la tua anima: tratto dalla raccolta della poetessa argentina di origini svizzere Alfonsina Storni, il verso poetico si articola leggero e cadenzato sulla superficie parietale e diventa un forte richiamo visivo per i passanti e prima stazione della Via Crucis.
Le parole che compongono il verso sono modellate come un ramo rampicante percorso da spine con chiaro riferimento ai temi della settimana Santa ma anche alla vita tormentata di Alfonsina Storni, la cui prima raccolta ha come titolo “L’inquietudine del roseto”.
L’opera è collocata su una parete cieca e laterale di un edificio in via Ardoino 92, affacciante in piazza Ginnasio, a lato della Chiesa di San Michele, in un ideale dialogo con la facciata della Chiesa stessa. Tale parete aderiva sino agli anni ’70 ad un palazzo poi demolito, generando un vuoto oggi integrato da interventi urbanistici e rendendo protagonista della piazza la bella chiesa di San Michele. Proprio la cupola della Chiesa ricoperta di scandole ceramiche ha ispirato a Stefano Serusi l’uso della ceramica per il proprio progetto accentuando così il legame con una delle architetture più iconiche della città e con la vicina Chiesa della Misericordia, custode dei simboli della Settimana Santa.