Visione della città “capovolta” con “E se i topolini scoprissero i tombini?”
Visione della città “capovolta” con “E se i topolini scoprissero i tombini?”, ovvero “quando la natura si ribella”, uno spettacolo scritto, diretto e interpretato da Marta Proietti Orzella e liberamente ispirato a “La Topastra” di Stefano Benni (produzione Abaco Teatro) in cartellone giovedì 27 giugno alle 17.30 al TsE di via Quintino Sella, nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari, per un nuovo appuntamento con la settima edizione di Teatro e Marmellata, la rassegna dedicata ai giovanissimi e alle famiglie organizzata dal Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda, nell’ambito del progetto pluriennale Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro (2017-2026).
Una storia paradossale ma non troppo, incentrata sulla figura di una simpatica Topolina, un’abitante di quel mondo sotterraneo e sconosciuto attraversato dagli immensi canali in cui scorrono i liquami più o meno maleodoranti e inquinanti prodotti dagli esseri umani che vivono in superficie: una moderna eroina con tanto di orecchie e coda, elegante a modo suo nella sua morbida pelliccetta, che uscita dalla fogna manifesta il suo disappunto e la sua indignazione per le ingiustizie inflitte a lei e ai membri della sua specie. Sulla falsariga del surreale e fortunato monologo nato dalla penna dello scrittore e drammaturgo bolognese, Marta Proietti Orzella si rivolge alle bambine e ai bambini di oggi, per invitarli a superare paure e pregiudizi e ragionare con la propria testa, affinché si rendano conto delle gravi responsabilità e dei danni irreparabili arrecati all’ambiente dall’umanità, incapace di vedere oltre il proprio benessere e il proprio immediato tornaconto, tanto da mettere quotidianamente in pericolo il fragile equilibrio dell’ecosistema.Nel plurisecolare conflitto “ideologico” tra uomini e topi, si inserisce per dire la sua, senza lasciarsi intimidire, anche la Signora Topolina, come vorrebbe essere chiamata in segno di rispetto, a fronte degli epiteti ingiuriosi con cui le si rivolgono solitamente questi tradizionali “nemici” che invariabilmente collegano la sua specie alle antiche epidemie, trascurando o minimizzando il proprio ruolo nel favorire il diffondersi delle malattie così come nell’attrarre tribù sempre più numerose di topi nel sottosuolo, dove si nutrono e ingrassano grazie ai cumuli di rifiuti. “E se i topolini scoprissero i tombini?” mette l’accento sulla sproporzione anche numerica tra le due specie, ipotizzando una possibile “rivoluzione” dal basso in cui vere e proprie orde di roditori si slancerebbero fuori dai condotti invadendo strade e piazze, case e giardini, scuole e uffici, costringendo gli esseri umani alla fuga e alla resa.
«ll punto di vista degli uomini sui topi non è certo lusinghiero: li ritengono animali che rosicchiano tutto, sporchi, portatori di malattie, e dunque vogliono il loro sterminio indiscriminato» – spiega Marta Proietti Orzella –. «Il punto di vista della topolina invece è completamente opposto: sono gli uomini che scaricano nei tubi delle loro case, sporchi liquami pieni di schiuma e sostanze tossiche che scorrono poi nelle fogne dove lei vive, assieme alla sua famiglia e ai suoi compaesani, facendoli così ammalare». Stanca di insulti e minacce, nella sua solitaria battaglia per ottenere giustizia e visibilità, la Topolina rivendica la situazione particolare della sua specie, da sempre a stretto contatto e in relazione quasi simbiotica con gli appartenenti al genere umano, di cui condivide l’habitat (o quasi) risiedendo prevalentemente negli spazi urbani e suburbani, e pure in un certo senso i gusti, tanto da adattarsi a consumarne gli avanzi. Tuttavia il rapporto appare tutt’altro che idilliaco, non solo a causa di credenze e timori, non del tutto infondati, perché data la sua posizione di prossimità questa stirpe dei muridi rappresenta un vettore privilegiato per alcune patologie, ma anche per i comportamenti spregiudicati e pericolosi degli essere umani, i quali in nome proprio dell’igiene e della pulizia, per cui provano una sorta di ossessione, non esitano a scaricare negli impianti fognari – e quindi nei fiumi e nei mari, spesso senza adeguati sistemi di depurazione – saponi e detersivi oltre alle varie sostanze venefiche che vengono così ingerite dagli abitanti dell’underground.
La dichiarata avversione e il ribrezzo manifestato dagli umani nei suoi confronti e in quelli dei suoi simili non impedisce alla Topolina di cercare una soluzione pacifica e di provare anzi a immaginare un mondo dove uomini e topi (e gli altri animali) possano coesistere serenamente e in armonia. Un pianeta senza guerre e carestie, senza armi di distruzione di massa da utilizzare contro i topi oltre che contro i propri simili, dove lo sfruttamento delle risorse e l’inquinamento si riducano progressivamente e si presti finalmente attenzione all’ambiente e alla biodiversità.
E dove perfino la robusta “pescivendolona” che la maltratta, strilla sempre quando la vede accusandola di chissà quali nefandezze e cerca di colpirla con oggetti contundenti, diventi se non proprio simpatica almeno un po’ più gentile… insomma pur con tutto il suo amaro realismo la Topolina sogna «un nuovo equilibrio ecologico basato sul rispetto, che permetta la convivenza tra la specie umana e l’immensa specie dei topolini, topi e toponi e tutti gli animali della terra!». “E se i topolini scoprissero i tombini?” mostra come la realtà si riveli molto più complessa, quando si abbia la curiosità e la pazienza di soffermarsi a guardarla in tutte le sue sfumature: come dimostra la teoria dell'”effetto farfalla”, siamo tutti interconnessi, uomini e topi, e ogni azione, ogni scelta e perfino ogni dimenticanza o trascuratezza sono gravide di conseguenze per la vita sul pianeta.
“E se i topolini scoprissero i tombini?” è uno spettacolo adatto a un pubblico di tutte le età, un monologo avvincente e sorprendente… a tratti “interattivo”, tra il flusso di coscienza, il comizio e l’invettiva, capace di far sorridere e riflettere, grazie alla simpatica e intraprendente Topolina, su un tema importante e attuale, che rischia di diventare presto una vera emergenza, come la difesa dell’ambiente, insieme alla cura e all’amore per la natura.
INVITO A TEATRO: il Teatro del Segno mette a disposizione delle bambine e dei bambini del quartiere di Is Mirrionis venticinque abbonamenti omaggio con l’intento di aprire e rendere quanto più possibile inclusivo il progetto di Teatro e Marmellata, con l’obiettivo di trasformare sempre più il TsE in un punto di riferimento per la vita culturale e un luogo di incontro per gli abitanti delle diverse fasce d’età.
Tra le iniziative, prosegue anche il “biglietto sospeso” ispirato alla tradizione napoletana del “caffè sospeso”: chi lo desidera può acquistare il biglietto per uno spettacolo della rassegna Teatro e Marmellata (come della Stagione di Teatro Senza Quartiere) per regalarlo offrendo e idealmente condividendo così il piacere della visione e rendendo la cultura ancora più “sostenibile” e inclusiva, per un teatro senza barriere.
La rassegna “Teatro e Marmellata” 2024 si inserisce nel progetto pluriennale “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 a cura del Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda – in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Eusebio di Cagliari e con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Fondamentale l’apporto di partner e sponsor privati, a partire dal main sponsor IMOBILIANDO di Roberto Cabras che sostiene l’intero progetto quinquennale, come dell’azienda Fratelli Argiolas carpenteria metallica, grazie alla quale sono stati realizzati alcuni degli adeguamenti tecnici del palcoscenico e del teatro e il partner tecnico DUBS Organizzazione Tecnica per lo Spettacolo di Bruno Usai.
Il progetto “TEATRO SENZA QUARTIERE/ per un quartiere senza teatro” 2017-2026 vede in prima fila, accanto al Teatro del Segno, il Comitato La Casa del Quartiere Is Mirrionis, il CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna, STRAKRASH, la Libreria Tuttestorie, il Teatro Tages, Il Baracco / Teatro dei Burattini, l’Associazione Culturale Musicale Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt”, la CDR / Compagnia dei Ragazzini di Cagliari diretta da Monica Zuncheddu, l’Accademia Internazionale della Luce e Intersezioni / rete di festival senza rete.
INFO & PREZZI
Teatro e Marmellata 2024
abbonamento a sei spettacoli
intero: 25 euro – ridotto* 20 euro
biglietti:
intero 6 euro – ridotto* 5 euro
riduzioni: residenti Quartiere Is Mirrionis | under 25 | over 65 | genitore accompagnatore | abbonati CeDAC
per informazioni: [email protected] – cell. 351.6862271 (anche whatsapp)
www.teatrodelsegno.com