La sera del Pride, sabato 29 giugno, il chirurgo Andrea Corona è stato brutalmente aggredito a Cagliari, precisamente al Poetto, nei pressi del locale “Il Fico d’India”. Un’aggressione crudele e omofoba proprio nel giorno nel quale Cagliari ha celebrato, con oltre 25.000 persone presenti, la libertà e l’amore.
L’aggressione
Il dottor Andrea Corona è stato aggredito alle spalle da uno sconosciuto con un primo calcio al fianco e due pugni alla nuca. L’aggressore tentava di sferrare pugni diretti al volto e nel frattempo minacciava pesantemente il medico con frasi del tipo “ti ammazzo bastardo”.
Corona è caduto a terra e l’aggressore ha continuato ad infierire su di lui, sferrando calci per colpirlo al volto. L’aggressione è durata circa un minuto ma il medico non dimentica e non nasconde il terrore provato.
Un pesante clima di intimidazione
“Nel momento in cui mi stavo risollevando una ragazza mi avvisa che questa persona stava probabilmente tornando con un coltello. Il mio stato era quello ben visibile dalla mia storia Instagram: rabbia e terrore. Ho ritenuto essere un attacco omofobo alla comunità gay poiché non conosco il soggetto e lo stesso giorno era appunto la giornata del Pride” dichiara Andrea Corona.
Un clima pesante di intimidazione e terrore che dilaga nel nostro paese: sempre sabato 29 giugno si è verificata un’altra aggressione omofoba nei confronti di due ragazze al Napoli Pride, ricoverate con una prognosi di 7 giorni per il trauma cranico subito.
Un altro episodio di omofobia è stato denunciato a Roma Nord sei giorni fa, precisamente nella zona Città Giardino, dal meteorologo Luca Ciceroni, aggredito con pesanti insulti e spintoni in un locale della zona. Anche Pietro Morello, youtuber torinese, denuncia un’aggressione omofoba e fascista subita due giorni fa da cinque persone.
Le parole del Presidente della Repubblica in occasione della giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia
È bene, a questo proposito, riportare le dichiarazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia celebrata il 17 maggio scorso:
«I principi di eguaglianza e non discriminazione, sanciti dalla nostra Costituzione, sono un presupposto imprescindibile per il progresso di qualsiasi società democratica e per la piena realizzazione di ogni persona umana. Sono più di sessanta i Paesi nel mondo in cui l’omosessualità viene punita con la reclusione, in alcuni ancora si rischia persino la pena di morte.
L’intolleranza per il diverso, l’indifferenza di fronte alle compressioni delle altrui libertà, costituiscono lacerazioni alla convivenza democratica.
L’Italia non è immune da episodi di omotransfobia: persone discriminate, schiacciate da pregiudizi, che spesso sfociano in inaccettabili discorsi d’odio, aggredite verbalmente e fisicamente.
Non è possibile accettare di rassegnarsi alla brutalità. La violenza dei giudizi, di cui tanti cittadini sono vittime solo per il proprio orientamento sessuale, rappresenta un’offesa per l’intera collettività.
L’impegno delle Istituzioni deve essere orientato a fornire, soprattutto alle nuove generazioni, gli strumenti per comprendere le diversità delle esistenze e delle diverse esperienze umane, per una società inclusiva e rispettosa delle identità».
Un’aggressione che evidenzia, ancora una volta, la presenza di un pesante clima intimidatorio e di intolleranza nei confronti del prossimo e del diverso. Ed è per questo che è importante far sentire la propria partecipazione ad ogni occasione possibile.
Elena Elisa Campanella