L’ARNAS Brotzu oramai è lasciata sola nonostante gli impegni presi dall’amministrazione Regionale in carica. In un contesto sanitario regionale che ha subito nel tempo la chiusura di diversi reparti dei Presidi Ospedalieri delle ASL, come medicina, ortopedia, pronto soccorso, cardiologia, emodinamica, chirurgia.
Il personale sanitario dell’ARNAS, oramai già ridotto all’osso rispetto alle esigenze dei setting assistenziali, deve altresì far fronte a un elevato numero di pazienti provenienti da tutto il territorio regionale.
Uno scenario catastrofico in quanto mancano medici, di quasi tutte le discipline, infermieri, operatori socio sanitari e personale amministrativo e tecnico.
Inoltre gli accessi al Pronto Soccorso, sia adulti che Pediatrico, sono aumentati in maniera esponenziale. A pagare il pegno maggiore sono le strutture di Medicina, Ortopedia, Chirurgia generale e d’urgenza, Cardiochirurgia, Nefrologia, Neurochirurgia,
Neurologia, Chirurgia toracica, Ematologia e Ginecologia oncologica, senza escluderne nessuna.
Veramente una situazione drammatica in tutti i reparti, e sale operatorie.
Tutti gli sforzi dell’amministrazione, e i sacrifici degli operatori saranno vani senza i necessari accorgimenti regionali.
La soluzione è solo una, i vertici Regionali in primis l’Assessore alla Sanità e il Direttore Generale dell’assessorato, devono immediatamente consentire l’ampliamento delle dotazioni organiche e incrementare le Risorse economiche per i costi del fabbisogno reale del personale. Considerato inoltre che il personale del Brotzu è il meno pagato della Sardegna è fondamentale rideterminare i fondi contrattuali e liquidare quanto dovuto così come chiarito dalla Corte Costituzionale. Senza questi accorgimenti si rischia un implosione irreversibile a danno degli operatori e degli ammalati. Una situazione inaccettabile e da scongiurare.