da e per l’Isola. Tra il 2019 e 2024 crescita delle tariffe del 70%.
Gli autotrasportatori di Confartigianato Sardegna non ci stanno e
scrivono al Governo. Meloni e Serra (Confartigianato Sardegna): “I
costi non possono essere sempre sostenuti dall’ultimo anello della
catena economica”.
Anche le imprese sarde dell’autotrasporto che effettuano trasporti da
e per il Continente, movimentando via nave l’80% delle merci, sono
preoccupate dai costi aggiuntivi imposti dalle navi per imbarcare e
traghettare i mezzi, i cosiddetti “noli marittimi”, che condizionano
pesantemente i bilanci di gestione di tutte le realtà del settore.
Infatti, da lunedì primo luglio, con un classico e laconico
“Gentilissimi”, le Compagnie di Navigazione applicano un ulteriore
aumento per il traghettamento dei veicoli che vanno anche ben oltre i
120 euro a mezzo.
Secondo Confartigianato Sardegna, con l’aumento di luglio continua
l’irrefrenabile crescita delle tariffe che già nel periodo gennaio
2019/gennaio 2024 ha fatto registrare un incremento di circa il 70%.
Preoccupata per la situazione, che non trova spiegazioni plausibili,
Confartigianato Trasporti, insieme ad altre sigle nazionali del
settore riunite in UNATRAS, ha scritto al Ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti, chiedendo di adoperarsi con il Governo
per intervenire urgentemente e scongiurare, in primo luogo, eventuali
speculazioni.
Per l’Associazione degli Autotrasportatori Artigiani, la transizione
ambientale non può avvenire in modo isolato, ma deve essere
strettamente integrata con la transizione economica e sociale e non
può determinare perdita di economia di scala e posti di lavoro per
alcuni e opportunità per altri.
“I costi per salvaguardare l’ambiente non possono essere sempre
sostenuti dall’ultimo anello della catena economica – afferma Giacomo
Meloni, Presidente di Confartigianato Sardegna – nell’immediato
occorre però che le imprese di autotrasporto riescano a sopravvivere”.
“Come chiediamo da tempo – aggiunge Daniele Serra, Segretario
Regionale di Confartigianato – occorre introdurre modifiche normative
che consentano agli autotrasportatori di recuperare automaticamente in
fattura questo surplus di costi, come già dovrebbe accadere per il
gasolio”.
Gli autotrasportatori artigiani sono certi che si possa portare avanti
una transizione ambientale che vada di pari passo con quella economica
e sociale che garantisca un cambiamento efficace e duraturo verso un
modello di sviluppo più sostenibile ed equo.