La performance si è svolta all’interno del suggestivo Foro Boario, creando un’atmosfera magica grazie anche alla cornice delle opere della mostra d’arte contemporanea “F**king Change così giusto, così sbagliato”. La mostra, che rientra all’interno del programma della 26^ edizione del Dromos Festival, curata dai critici Chiara Schirru e Ivo Serafino Fenu, esplora il tema del cambiamento attraverso una prospettiva critica, poliedrica e trasversale tipica dell’arte contemporanea, che sfugge alle definizioni univoche. includendo opere di trenta artisti di fama nazionale e internazionale come Damien Hirst, John Baldessari, Doze Green, Nan Goldin, Hermann Nitsch, Peter Belyi, Marina Abramoviç, Weng Fen, Matteo Basilè, Roberto Pugliese e molti altri. La mostra rimarrà aperta sino al 30 settembre 2024.
Grazie alla generosità del collezionista Antonio Manca e alla collaborazione con l’Associazione culturale OGHAM, alcune delle opere in mostra sono state prestate da collezioni private, come quelle di Giuseppe Demara, mentre altre sono state realizzate appositamente per l’evento. La mostra trasforma il Foro Boario in un centro vitale per l’arte contemporanea a Oristano, grazie anche all’impegno dell’assessore alla Cultura Luca Faedda del Comue di Oristano, come ricordato dalla presentatrice del Festival Marta Loddo.
La combinazione della musica del Bill Laurance Trio e l’arte contemporanea ha offerto al pubblico un’esperienza multisensoriale unica. I brani eseguiti hanno spaziato attraverso vari generi, dimostrando la versatilità e il talento dei musicisti, mentre le opere esposte hanno arricchito l’evento con riflessioni profonde sul concetto di cambiamento, tema centrale della mostra e del festival di quest’anno.
Il concerto del Bill Laurance Trio, immerso nel contesto artistico della mostra F**king Change, ha affascinato il pubblico, offrendo una serata che non solo ha esaltato la musica in tutte le sue forme, ma ha anche stimolato una riflessione profonda sul concetto di cambiamento attraverso l’arte contemporanea. Un incontro perfetto tra note, immagini e pensieri, in un contesto unico come il Foro Boario di Oristano.
Michele Vacca