Cagliari, lunedì di sangue e violenza in carcere a Uta: detenuto colpisce ispettore di polizia penitenziaria con un pugno
Non tendono a diminuire le continue aggressioni nei confronti dei poliziotti dell’istituto cagliaritano di Uta. Lo denuncia Luca Fais, segretario per la Sardegna del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Ormai assistiamo quotidianamente a poliziotti che ricorrono alle cure sanitarie poiché vittime di vili aggressioni. Ultima in ordine di tempo quella della giornata di lunedì dove un ispettore, nel cercare di riportare alla calma un detenuto psichiatrico responsabile giorno prima di continue aggressioni, è ricorso alle cure dei medici perchè raggiunto da un pugno”, segnala. “Ormai, la situazione ha raggiunto una situazione di non ritorno dove coloro che devono tutelare il personale, ovvero le massime istituzioni dell’amministrazione penitenziaria, davanti a questi episodi non applicano le circolari dipartimentali trasferendo questi detenuti protagonisti di tali violenze. Al contrario assistiamo, come più volte denunciato dal SAPPE, all’arrivo dal resto delle carceri della penisola di altri detenuti facinorosi responsabili di aggressioni. E’ facile costatare una sorta di modus operandi Provveditorato regionale sardo che, invece di prevenire e tutelare i poliziotti applicando le misure di trasferimento, continuano a bocciare le richieste della direzione del carcere”. Fais torna a denunciare che “da troppo tempo non vengono corrisposti straordinari e missioni espletate dai poliziotti, come per altro precedentemente denunciato dal SAPPE”.
Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “sono stati momenti di alta tensione queli vissuti a Uta”. Esprime vicinanza e solidarietà ai poliziotti di Cagliari e della Sardegna tutta per la professionalità con cui gestiscono i gravi eventi critici accaduti nelle ultime ore ed evidenzia come e quanto importante e urgente prevedere un nuovo modello custodiale. Proprio ieri, nel corso della presentazione della iniziativa “Estate in carcere” (iniziativa di Forza Italia con il Partito Radicale), il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Donato Capece, ha incontrato a Roma il Vicepresidente del Consiglio e segretario di Forza Italia, oltre che Ministro degli Esteri, on. Antonio Tajani.
Capece ha evidenziato quali siano le priorità di intervento e le problematiche che attanagliano il Corpo di Polizia Penitenziaria: carenza di organico; aggressioni al personale di Polizia penitenziaria; adeguamento delle risorse contrattuali; dotazione del Taser e della tecnologia a supporto della sicurezza. Il leader del SAPPE ha evidenziato i problemi connessi alla gestione dei detenuti tossicodipendenti e di quelli psichiatrici, che non dovrebbero stare in carcere ma in Comunità adeguate: “La loro presenza comporta da sempre notevoli problemi sia per la gestione di queste persone all’interno di un ambiente di per sé così problematico, sia per la complessità che la cura di tale stato di malattia comporta. Non vi è dubbio che chi è affetto da tale condizione patologica debba e possa trovare opportune cure al di fuori del carcere e che esistano da tempo dispositivi di legge che permettono di poter realizzare tale intervento”.
Infine, il leader del SAPPE ha ribadito la necessità “di potenziare gli uffici per l’esecuzione penale esterna attraverso le articolazioni territoriali della Polizia Penitenziaria, con personale opportunamente formato e specializzato”. “Di fatti, secondo il Sappe, è proprio questa la mission futura dell’esecuzione penale, che dovrà concentrare tutti i propri sforzi sulle misure alternative alla detenzione che si prevede potranno interessare decine e decine di migliaia di affidati”, conclude.
Roma, 30 luglio 2024