Change. Puoi è il titolo che campeggia sul ricco e variegato cartellone di eventi in programma; un titolo che suona come un invito a riflettere sullo stato attuale del mondo e sull’urgenza di un cambiamento cui ognuno può contribuire. La curatrice d’arte Chiara Schirru, nel suo testo di introduzione al festival, sottolinea l’importanza di cogliere le opportunità che il futuro incerto ci riserva e di decidere se piegarsi agli eventi o ascoltare quell’esortazione all’azione, quel YOU CAN generato dalla parte più profonda del nostro sentire.
Il programma musicale
La musica, come sempre, fa la parte del leone anche in questa edizione numero ventisei di Dromos, spaziando tra i generi e gli stili, dal jazz all’etnica, dal blues alla canzone d’autore, con un cast di artisti di caratura internazionale e nomi di spicco della scena nazionale e isolana. Grande apertura con quattro serate tra le più intriganti dell’intero programma, anche in virtù della straordinaria cornice in cui andranno in scena: l’area archeologica di Tharros, nel territorio del Comune di Cabras, a una ventina di chilometri da Oristano.
Si comincia nel segno del jazz con due concerti proposti col sostegno della Fondazione Mont’e Prama, in collaborazione col Festival Letterario dell’Archeologia, e Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo. Inaugura la lunga estate musicale di Dromos, questo venerdì, 19 luglio, alle 21.30, il quartetto intestato a Chris Potter, uno dei migliori sassofonisti della sua generazione, con Brad Mehldau, una delle voci più liriche e influenti del pianoforte jazz contemporaneo, un bassista del calibro di John Patitucci, in prima linea sulla scena jazzistica degli ultimi trent’anni, e con un batterista completo e versatile come Johnathan Blake. Il nuovo album di Chris Potter, “Eagle’s Point”, uscito lo scorso marzo, è un’opera di musica immediata e ispirata, con una creatività incontenibile e un’intensa improvvisazione.
La sera dopo, sabato 20, sempre alle 21.30, approda a Tharros sull’onda del suo nuovo album, “Sonicwonderland” (uscito lo scorso ottobre), la giapponese Hiromi – talento di fama mondiale che continua la feconda tradizione di pianisti jazz, da Toshiko Akiyoshi a Makoto Ozone. Dal disco di debutto, “Another Mind” (2003), il suono di Hiromi Uehara si è evoluto a ogni uscita, erodendo i confini tra jazz e classica, composizione e improvvisazione. Ad accompagnare la pianista originaria di Shizuoka, ci saranno Adam O’Farrill alla tromba, Hadrien Feraud al basso e Gene Coye alla batteria.
Due concerti da non perdere attendono dunque il pubblico di Dromos nell’anfiteatro, da un migliaio di posti a sedere, allestito nel sito archeologico sulla penisola del Sinis. I biglietti si possono acquistare sul sito www.dromosfestival.it: costa 30 euro (più diritti di prevendita) l’ingresso per ciascuna serata, 50 euro (più prevendita) è invece il prezzo del mini abbonamento per seguire entrambe.
C’è invece già da mesi il tutto esaurito per i due successivi concerti in programma sempre a Tharros domenica 21 e lunedì 22: protagonista Fiorella Mannoia nelle uniche date nell’isola del tour che per la prima volta la vede affiancata da un’orchestra e in scena in siti di particolare rilievo. Un tour speciale, dal titolo Fiorella Sinfonica – Live con orchestra, per salutare i settant’anni dell’artista romana (compiuti lo scorso 4 aprile) e che nella sua tappa a Tharros incrocerà un’altra ricorrenza: organizzato dalla Fondazione Mont’e Prama nell’ambito del festival “L’Isola dei Giganti”, e in collaborazione con il festival Dromos, il doppio appuntamento con Fiorella Mannoia rientra infatti nel programma di festeggiamenti per i cinquant’anni dal ritrovamento dello straordinario complesso statuario di Mont’e Prama.
Dopo Tharros, il festival Dromos proseguirà subito il suo lungo cammino a tappe piantando le tende per prima nella “sua” Oristano, dove sono attesi Bill Laurance (il 25 e il 26 luglio), Jan Garbarek (27 luglio), Fatoumata Diawara (il 28 luglio), e, nella vicina Donigala Fenughedu, il pianista cubano Roberto Fonseca (il 2 agosto); al Tempio ipogeico Sa Scab’e Cresia nei pressi di Morgongiori, saranno poi di scena i Cordas et Cannas e la cantante cubana Aymée Nuviola (il 4 agosto), a Fordongianus (9 e 10 agosto) gli italiani C’mon Tigre e, in arrivo dall’Inghilterra, il compositore, polistrumentista e producer DoomCannon, il tubista Theon Cross e il duo Blue Lab Beats. Marrubiu attende il rapper italiano Murubutu con la Moon Jazz Band (11 agosto), Neoneli ospiterà invece Goran Bregović con la sua Wedding and Funeral Band (13 agosto). A Nureci ritorna poi il “festival nel festival” Mamma Blues (14 e 15 agosto), protagonisti il sardo Bad Blues Quartet, il polistrumentista maliano Baba Sissoko e il cantante olandese Jett Rebel, mentre Cabras accoglierà un protagonista della canzone d’autore, Francesco De Gregori (18 agosto). Infine, a suggello della lunga estate di Dromos, una tre giorni di musica (dal 23 al 25 agosto) a Tadasuni, sotto il titolo “Isole d’altri mari”, un nuovo progetto, promosso con la collaborazione del Comune del piccolo centro del Guilcer: in programma il 23 agosto Luigi Lai con Marcello Floris, Paolo Angeli col Tenore Murales de Orgosolo, e il trio Reijseger – Fraanje – Sylla; il 24 agosto Ernst Reijseger col Cuncordu e Tenore de Orosei, il duo Interiors con Pasquale Mirra, e Dhafer Youssef Trio; il 25 agosto il Coro Santu Nigola de Ortueri, Marino De Rosas & Denise Fatma Gueye, e infine il quartetto di Ana Carla Maza.
Non solo musica al festival Dromos
È storia di musica, cultura e arte quella che contraddistingue Dromos, festival da sempre aperto a contaminazioni ibride e meticce e che costantemente indaga tematiche contemporanee e innovative. Al tema del cambiamento che connota questa edizione all’insegna di Change. Puoi, guarda anche la mostra d’arte contemporanea “FKING CHANGE così giusto, così sbagliato”**, curata da Chiara Schirru e Ivo Serafino Fenu, che affianca e completa l’offerta della programmazione musicale e culturale del festival: inaugurata lo scorso 5 luglio a Oristano, negli spazi del Foro Boario, resterà aperta fino a tutto settembre. La mostra presenta oltre settanta opere pittoriche, plastiche, multimediali, fotografiche, performative e installative di ben trentadue artisti di primissimo piano del panorama isolano, nazionale e internazionale: **Marina Abramović, Silvia Argiolas, John Baldessari, Matteo Basilé, Peter Belyi, Yannis Bournias, Riccardo Camboni.