CAGLIARI, 26/07/2024 – Questa estate chi si imbatte in una rete da pesca
abbandonata in mare nel Golfo di Cagliari potrà segnalarla e contribuire alla sua
rimozione con Fishing for the Planet.
L’iniziativa della associazione sportiva dilettantistica Blue Life Scuola Apnea
Sardegna, sostenuta da Fondazione di Sardegna e da numerosi partner istituzionali,
tra cui il Comune di Cagliari e la Città Metropolitana, il Comune di Quartu Sant’Elena
e la Regione Sardegna, con la collaborazione della Guardia Costiera di Cagliari e
numerosi partner*, è iniziata da qualche settimana e si svolgerà per tutta l’estate,
fino al 30 settembre 2024.
Il progetto prevede la raccolta delle segnalazioni da parte di sportivi, amanti delle
attività in acqua e – più in generale – normali cittadini che quest’estate si
imbatteranno in reti da pesca impigliate nei fondali o fluttuanti durante le loro
esplorazioni subacquee. “Il progetto nasce dall’amore e dal rispetto per il mare di tutti coloro che – come noi – lo vivono grazie agli sport acquatici: dallo snorkeling
all’apnea, passando per la pesca sportiva – spiega Simone Mingoia, referente del
progetto e presidente della ASD Blue Life Scuola Apnea Sardegna – rispettare e
tenere il mare pulito e produttivo è l’unico modo che abbiamo per poterne godere
anche in futuro. Queste reti sono una minaccia** e questa estate potete tutti
segnalarle – sempre senza avvicinarsi troppo o toccarle – e partecipare alla loro
rimozione”.
Intanto, nella pagina online bluelifeexperience.com/fishing-for-the-planet/ è stato
attivato un form che richiede alcuni dati fondamentali come le coordinate gps e
qualche foto o video (opzionale): una mappa del Golfo di Cagliari sta iniziando a
popolarsi di avvistamenti di reti fantasma, che verranno poi verificate dal team Blue
Life e, successivamente, rimosse verso fine settembre con un team tecnico
specializzato. Gli “avvistatori di reti fantasma” verranno omaggiati “da qualche
gadget offerto dai nostri sponsor e da un riconoscimento dall’associazione”,
aggiunge Mingoia.
“Queste reti innescano una reazione a catena, una volta abbandonate (o perse),
viaggiano nei mari e continuano a pescare, in modo indiscriminato, pesci, fauna e
avifauna marina, tra queste anche molte delle specie protette che popolano il nostro
mare, a loro volta attratte dalle prede che sono rimaste impigliate”, spiega
Alessandro Cau, ricercatore in Ecologia Marina all’Università di Cagliari. Cau
aggiunge: “rimuovere queste reti non è semplice e richiede un lavoro in sinergia con
i cittadini, le forze dell’ordine preposte al controllo del mare e gli enti di ricerca che
possono fornire le linee guida per la rimozione sicura delle attrezzature”.
“Il Comune ha un’operatività in mare estremamente limitata e iniziative come questa
di Fishing for the Planet sono strategiche per poter operare in sinergia tra tutti i
Comuni che si affacciano nel Golfo di Cagliari – commenta l’iniziativa Salvatore
Sanna, vicesindaco e Assessore all’Ambiente del Comune di Quartu Sant’Elena – le
reti fantasma sono una minaccia per la fauna marina, ma anche per la sicurezza
delle persone”.
abbandonata in mare nel Golfo di Cagliari potrà segnalarla e contribuire alla sua
rimozione con Fishing for the Planet.
L’iniziativa della associazione sportiva dilettantistica Blue Life Scuola Apnea
Sardegna, sostenuta da Fondazione di Sardegna e da numerosi partner istituzionali,
tra cui il Comune di Cagliari e la Città Metropolitana, il Comune di Quartu Sant’Elena
e la Regione Sardegna, con la collaborazione della Guardia Costiera di Cagliari e
numerosi partner*, è iniziata da qualche settimana e si svolgerà per tutta l’estate,
fino al 30 settembre 2024.
Il progetto prevede la raccolta delle segnalazioni da parte di sportivi, amanti delle
attività in acqua e – più in generale – normali cittadini che quest’estate si
imbatteranno in reti da pesca impigliate nei fondali o fluttuanti durante le loro
esplorazioni subacquee. “Il progetto nasce dall’amore e dal rispetto per il mare di tutti coloro che – come noi – lo vivono grazie agli sport acquatici: dallo snorkeling
all’apnea, passando per la pesca sportiva – spiega Simone Mingoia, referente del
progetto e presidente della ASD Blue Life Scuola Apnea Sardegna – rispettare e
tenere il mare pulito e produttivo è l’unico modo che abbiamo per poterne godere
anche in futuro. Queste reti sono una minaccia** e questa estate potete tutti
segnalarle – sempre senza avvicinarsi troppo o toccarle – e partecipare alla loro
rimozione”.
Intanto, nella pagina online bluelifeexperience.com/fishing-for-the-planet/ è stato
attivato un form che richiede alcuni dati fondamentali come le coordinate gps e
qualche foto o video (opzionale): una mappa del Golfo di Cagliari sta iniziando a
popolarsi di avvistamenti di reti fantasma, che verranno poi verificate dal team Blue
Life e, successivamente, rimosse verso fine settembre con un team tecnico
specializzato. Gli “avvistatori di reti fantasma” verranno omaggiati “da qualche
gadget offerto dai nostri sponsor e da un riconoscimento dall’associazione”,
aggiunge Mingoia.
“Queste reti innescano una reazione a catena, una volta abbandonate (o perse),
viaggiano nei mari e continuano a pescare, in modo indiscriminato, pesci, fauna e
avifauna marina, tra queste anche molte delle specie protette che popolano il nostro
mare, a loro volta attratte dalle prede che sono rimaste impigliate”, spiega
Alessandro Cau, ricercatore in Ecologia Marina all’Università di Cagliari. Cau
aggiunge: “rimuovere queste reti non è semplice e richiede un lavoro in sinergia con
i cittadini, le forze dell’ordine preposte al controllo del mare e gli enti di ricerca che
possono fornire le linee guida per la rimozione sicura delle attrezzature”.
“Il Comune ha un’operatività in mare estremamente limitata e iniziative come questa
di Fishing for the Planet sono strategiche per poter operare in sinergia tra tutti i
Comuni che si affacciano nel Golfo di Cagliari – commenta l’iniziativa Salvatore
Sanna, vicesindaco e Assessore all’Ambiente del Comune di Quartu Sant’Elena – le
reti fantasma sono una minaccia per la fauna marina, ma anche per la sicurezza
delle persone”.
Luisa Giua Marassi, Assessora all’Ambiente del Comune di Cagliari, ribadisce
l’importanza dell’iniziativa, in linea con la missione della nuova amministrazione.
“L’ecosistema marino, – spiega Giua Marassi – costituisce per Cagliari una delle
risorse ambientali e strategiche più cruciali. Solo attraverso una gestione sostenibile
del nostro mare possiamo pensare di trarre beneficio e opportunità anche
economiche per il nostro territorio e per le future generazioni“.