Cresce il numero dei professionisti della sanità che si rivolge ai dottori Chiropratici laureati per disturbi legati allo stress della sfera lavorativa. È quanto registra l’Associazione Italiana Chiropratici che raggruppa in Italia i dottori laureati secondo gli standard internazionali classificati dall’OMS e che si pone il fine di tutelare i pazienti dall’abusivismo della professione.
ROMA – 3 luglio 2024 – I dati statistici e le ricerche scientifiche della sindrome da burnout, ovvero lo stress legato alla sfera lavorativa, parlano chiaro. Secondo i più recenti dati dell’Inail, solo nel primo trimestre 2024 sono state oltre 22.000 le denunce di malattie professionali legate a disturbi psichici e comportamentali, con una crescita del 17,9% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Anche la Sardegna non sfugge a questo trend. Secondo l’ultimo censimento promosso dall’AIC presso i propri associati a livello nazionale, oltre il 50% degli studi chiropratici, si avvale del lavoro e delle competenze delle diverse figure professionali legate alle disfunzioni dell’apparato muscolo scheletrico, con ripercussioni positive sulla diagnosi del problema e sul buon esito del decorso dei disturbi dei pazienti.
“Infermieri e medici si rivolgono sempre più spesso ai Dottori Chiropratici – spiega il Dr. Benito Oliva, cagliaritano di adozione attivo da anni sull’isola – anche perché esiste il nostro rapporto professionale è sempre più stretto. Uno dei valori aggiunti della chiropratica, è proprio quello di minimizzare l’utilizzo dei farmaci, e di accompagnare il paziente verso una terapia personalizzata che faccia leva su una diagnosi più completa possibile. Sono proprio le categorie professionali più esposte allo stress, in particolare quelle operanti nella sanità, a riconoscere i benefici derivanti dalla Chiropratica”.
Burnout, le ricerche internazionali sono concordi.
Il burnout è una condizione medica associata allo stress cronico sul lavoro non adeguatamente gestito, ufficialmente riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ed è molto diffuso a livello globale. Secondo un recente sondaggio condotto dal McKinsey Health Institute su 30.000 dipendenti in 30 paesi, il 22% dei lavoratori a livello globale sperimenta sintomi di burnout. Oltre al fattore lavorativo pesa sulle preoccupazioni dei lavoratori e della popolazione in generale anche la conflittuale situazione geopolitica globale, che si è aggiunta nell’ultimo triennio alla pandemia di Covid-19, già portatrice di effetti negativi sulla salute psichica: base per lo sviluppo di infiammazioni croniche come riportato anche da uno studio internazionale su Frontiers in Science.
I benefici anti stress della chiropratica.
“Lo Stress può manifestarsi in una miriade di modi diversi, ma quasi sempre è associato a un aumento della rigidità della schiena e soprattutto della cervicale – spiega il Dr. Benito Oliva, Vice Presidente dell’AIC – Da un punto di vista clinico-chiropratico, di fronte alle varie tipologie di stress si riscontra un aumento delle sublussazioni nella parte alta della cervicale. La sublussazione è per eccellenza la lesione sulla quale la Chiropratica pone la sua attenzione perché provoca interferenza sul sistema nervoso. È importante ricordare che il dottore in chiropratica non tratta i singoli sintomi, ma è efficace nel rimuovere le cause del malfunzionamento vertebrale e l’interferenza con il sistema nervoso generale”.
La Chiropratica in breve
la Chiropratica è una professione sanitaria di grado primario che viene esercitata in più di 90 paesi nel mondo. In Europa, la chiropratica è riconosciuta in tutti i paesi, salvo la Grecia, la Polonia, l’Ungheria e la Spagna, ed è regolamentata in 16 paesi. La chiropratica è nata negli Stati Uniti d’America nel 1895 ad opera di D.D. Palmer, con l’intenzione di meglio comprendere i fattori causali di molti problemi fisici e di riportare il paziente ad una condizione di buona salute e aiutarlo di mantenerla senza ricorrere sempre all’uso dei farmaci.
AIC – Associazione Italiana Chiropratici
L’Associazione Italiana Chiropratici è attiva in Italia dal 1974 e si prefigge l’obiettivo di tutelare il paziente e la professione stessa dal fenomeno dell’abusivismo, ancora diffuso in Italia, garantendo ai pazienti la consulenza sanitaria di Dottori Chiropratici qualificati e promuovendo la chiropratica quale disciplina sanitaria.
IL CASO
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Dopo aver iniziato gli studi in Biologia all’Università di Cagliari, il cambio di percorso con la laurea triennale in infermieristica. “Uno dei motivi che mi spinse a lasciare la facoltà di Biologia era di dover quasi sicuramente lasciare l’Italia per una carriera nella ricerca” racconta Francesco Erbì, Dr. Chiropratico che vive e lavora in Sardegna. “A un anno dalla laurea in Infermieristica e dopo qualche esperienza lavorativa nella sanità privata, decisi di partire per l’Inghilterra, a fronte delle possibilità di carriera offerte dal sistema sanitario britannico. Effettivamente qui ebbi l’opportunità di entrare in contatto con diverse realtà e, una volta superate le difficoltà iniziali mi inserì bene nel contesto ospedaliero. Il mondo della sanità inglese è molto diverso da quello italiano e nonostante sia molto ben organizzato sotto certi aspetti, le difficoltà per il personale non mancano. La voglia di crescere professionalmente mi fece superare le differenze culturali e le barriere linguistiche iniziali e diventai coordinatore del reparto di Endoscopia in cui lavoravo. Nel frattempo, sviluppai diversi interessi, in primis quello per la medicina alternativa e lo yoga. Tramite il mio insegnante di yoga dell’epoca conobbi la Chiropratica e decisi di cambiare vita e carriera e riprendere a studiare.
Nella sua esperienza, quali sono le categorie professionali più a rischio burnout?
Sicuramente nel settore della sanità lo stress mentale è una costante, che, se aggiunta alla carenza di personale sempre più marcata, sta avendo un grosso peso sul benessere dei lavoratori. Questo ha grosse conseguenze non solo sul personale sanitario, ma anche sui pazienti e su tutta la comunità. É chiaro che un personale sotto continuo stress non potrà prendersi cura del malato in modo adeguato e un organico già di per sé carente, dovrà anche fare i conti con l’aumento dei giorni di malattia causati appunto dallo stress e dalle sue conseguenze.
Nella sua doppia esperienza, dapprima come infermiere e come Dr. Chiropratico poi, ha conosciuto colleghi con sindrome da stress?
Durante la mia carriera da infermiere sicuramente si. Purtroppo ho avuto colleghi e persone a me care che hanno sofferto di burnout e alcune di loro sono state costrette anche a lasciare il lavoro. Purtroppo questo stava avendo un grosso impatto sulla loro vita privata e hanno dovuto compiere questa scelta. Nonostante ciò, devo dire che almeno nel Regno Unito, la sanità pubblica sta iniziando a capire la gravità di questo fenomeno e sta iniziando a compiere passi importanti per tutelare il benessere psicofisico dei lavoratori. Vedo tante persone che si presentano nel mio studio con problemi muscolo scheletrici. Andando ad indagare hanno un’importante componente stressogena proprio a causa del lavoro.
Come la chiropratica può alleviare o influire positivamente in questa fenomenologia?
Sappiamo da tempo che lo stress psicologico si può tradurre in una risposta allo stress del corpo, manifestandosi con dolore fisico e viceversa, attivando un circolo vizioso. La Chiropratica è efficace nel ridurre il dolore o il mal di testa che può derivare da queste situazioni. Inoltre, andando a stimolare il sistema nervoso, gli aggiustamenti chiropratici possono essere utili nel ripristinare l’equilibrio tra il sistema nervoso simpatico e parasimpatico.
Attraverso quali tecniche la chiropratica può influire sul benessere psico fisico rispetto al burnout?
Esistono diverse tecniche utilizzate dai Chiropratici e non mi sento di dire che una sia più valida di un’altra. Ognuno utilizza le metodologie con cui meglio si riconosce e con le quali riesce ad aiutare meglio i suoi pazienti. Io personalmente, utilizzo il metodo Gonstead, non una tecnica, ma un vero e proprio sistema, messo a punto dal Dottor Clarence Gonstead e che si propone di effettuare degli aggiustamenti molto specifici sulla colonna vertebrale. Oltre che recarsi da un Dottore Chiropratico non appena si iniziano ad avvertire i primi sintomi di dolore, consiglio sempre di agire in maniera preventiva e farsi visitare regolarmente. É inoltre fondamentale ritagliarsi del tempo per sé stessi e praticare regolarmente attività fisica, che agisce in maniera naturale contro lo stress.
Quali buone pratiche si possono seguire per evitare gli effetti più acuti del burnout?
È importante prima di tutto trovare un buon equilibrio tra vita lavorativa e vita privata. Quindi essere sempre sicuri di avere abbastanza tempo per sé stessi. L’attività fisica è importante non solo per il benessere fisico ma anche per quello psicologico, in quanto è ormai noto che quando pratichiamo sport, o semplicemente andiamo a fare una passeggiata, magari in mezzo alla natura, il nostro corpo rilascia delle sostanze che fungono da “antidepressivi naturali”. Oltre questo farsi controllare regolarmente da un Dottore Chiropratico è importante per prevenire il dolore e permettere al nostro corpo di funzionare in maniera ottimale.